Italia del gusto

Valdobbiadene oltre il Prosecco: il vero patrimonio nascosto delle colline DOCG

Dolci colline, bar storici e tanti buoni sapori

27 Mag 2025 - 07:00

Quando si parla di Valdobbiadene, il pensiero corre immediatamente alle sue dolci colline costellate di vigneti, al celebre Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG e alle bollicine che ne hanno fatto un simbolo mondiale. Tuttavia, limitarsi a questa immagine significa ignorare un universo più ampio, fatto di tradizioni gastronomiche profonde e di un patrimonio culturale ed economico che va ben oltre il solo vino. Valdobbiadene è infatti anche una realtà viva e pulsante di botteghe, negozi e attività storiche che raccontano storie di artigianalità, passione e radicamento nel territorio. Questi luoghi, spesso nascosti agli occhi dei turisti frettolosi, rappresentano il vero cuore della comunità, custodi di saperi antichi e di un modo di vivere che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione, tutelati e valorizzati da istituzioni come Ascom Confcommercio Imprese per l’Italia di Treviso, la Camera di Commercio di Treviso-Belluno, il Comune di Valdobbiadene e l’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Bar storici, praline e la torrefazione più piccola d’Italia

Valdobbiadene vanta una serie di bar e locali storici che rappresentano veri e propri punti di riferimento per la comunità locale. Il Bar Da Rebuli, il Bar Alpino, il Caffè Commercio, il Panificio Vanzin, Al Tipico.  Tutti posti che non sono semplicemente luoghi dove bere un caffè o fare colazione, ma veri e propri snodi sociali, dove si intrecciano quotidianità, memoria e relazioni. È qui, più che altrove, che Valdobbiadene conserva il suo volto più sincero, lontano dalle rotte turistiche e vicino al cuore della sua gente.

A pochi passi da questi bar storici, si trova un altro piccolo gioiello della tradizione artigianale locale: la Torrefazione Spinetta, orgogliosamente riconosciuta come la più piccola torrefazione d’Italia.  Fondata nel 1956 e gestita dalla famiglia Spinetta, questa bottega artigianale tosta solo 6 kg di caffè alla volta, offrendo miscele di alta qualità e un servizio personalizzato. La torrefazione è diventata un punto di riferimento per gli amanti del caffè, grazie alla passione e all'attenzione per i dettagli che caratterizzano ogni fase della produzione.

C’è poi chi va a Valdobbiadene solamente per fare colazione. Qui si trova infatti una delle pasticcerie più buone d’Italia: Pasticceria Villa dei Cedri, che ha fatto dei lievitati e del cioccolato la sua firma distintiva. Dietro il bancone, tra stampi lucenti e profumi intensi, c’è Massimo Carnio, pluripremiato maestro pasticcere e campione del mondo di gelateria. Le praline di Villa dei Cedri sono piccoli capolavori: gusci sottilissimi racchiudono ganache delicate, speziature audaci, ripieni alcolici e un’estetica veramente deliziosa.

Osteria Senz’Oste, il genius loci delle colline di Valdobbiadene

Ci sono luoghi che raccontano un territorio più di qualsiasi brochure turistica, e l’Osteria Senz’Oste è uno di questi. Adagiata tra i filari scoscesi delle colline di Valdobbiadene – Patrimonio UNESCO – questa osteria anomala e poetica è diventata una meta simbolo per chi cerca un’esperienza autentica, lontana dai percorsi del turismo convenzionale.

La storia dell’Osteria Senz’Oste inizia nei primi anni Duemila, quando Cesare De Stefani, imprenditore vinicolo e appassionato di tradizioni, decise di riaprire al pubblico una vecchia casa colonica di famiglia, risalente all’Ottocento. Il concept, tanto semplice quanto rivoluzionario, prevedeva di mettere a disposizione dei visitatori salumi, formaggi, pane e bottiglie di Prosecco, senza alcun personale di servizio. I clienti si servivano da soli e lasciavano un’offerta libera in una cassetta di legno, un gesto di fiducia e condivisione che ha saputo riportare il valore dell’autenticità e della convivialità.

L’Osteria Senz’Oste è così diventata un simbolo della cultura contadina veneta, un rifugio dallo stress quotidiano dove gustare un panino con vista sui vigneti, immersi in un’atmosfera rustica e autentica, fatta di panche di legno, silenzio naturale e paesaggi mozzafiato.

Nonostante qualche difficoltà burocratica e polemica, legata proprio alla sua formula fuori dagli schemi, l’osteria ha mantenuto intatto il suo spirito originario e oggi accoglie migliaia di visitatori ogni anno, italiani e stranieri, attratti da un’esperienza che parla di fiducia, convivialità e rispetto per la terra. La stessa famiglia De Stefani gestisce anche la famosa Macelleria De Stefani in paese. Qui si producono salumi artigianali di alta qualità, apprezzati per la cura e la tradizione con cui vengono realizzati, oltre a tante altre specialità tipiche della zona, frutto di ricette antiche e lavorazioni particolari che valorizzano il territorio.

Ristorante Le Tre Noghere, sapori green immersi nella campagna

Immerso nel cuore della campagna veneta, Le Tre Noghere si presenta come una tappa obbligata per chi cerca una cucina radicata nel territorio ma aperta a contaminazioni intelligenti. La proposta gastronomica si distingue per un’attenzione rigorosa alla qualità delle materie prime e, soprattutto, a un servizio calibrato che accompagna con precisione ogni portata, valorizzando al massimo la ricchezza dei prodotti locali.

Particolarmente degno di nota è l’approccio agli abbinamenti: oltre a una selezione di vini accuratamente studiata, il ristorante sorprende con scelte originali e ponderate, come l’utilizzo del succo di mele invecchiato come pairing per i dessert. Un’idea che testimonia la volontà di uscire dai consueti schemi, offrendo al palato nuove prospettive sensoriali, in perfetto equilibrio con la filosofia di una cucina che pone al centro la stagionalità e la valorizzazione degli ingredienti vegetali del territorio.

L’atmosfera rilassata ma elegante, con una vista sulle colline circostanti che sembra voler dialogare con ogni piatto, contribuisce a trasformare la cena in un’esperienza totale, dove la cultura veneta si percepisce tanto nella tradizione quanto nell’innovazione culinaria. Un dettaglio non trascurabile è la cura del servizio, capace di combinare professionalità e calore, restituendo all’ospite la sensazione di un’accoglienza autentica e su misura.

Non chiamatelo “Prosecco”

In un momento storico in cui il termine “Prosecco” rischia di diventare sinonimo di prodotto di massa, banalizzato e omologato, la Cantina Bortolin Desiderio rappresenta una delle realtà più coerenti e distintive, simbolo di una viticoltura eroica e di qualità superiore. Fondata nel 1968 da Desiderio Bortolin, oggi la cantina è guidata dalla seconda generazione, con Desiderio Junior che porta avanti un’eredità fatta di passione e rigore. Qui la parola d’ordine è una sola: qualità. E soprattutto, identità territoriale.

La produzione è esclusivamente dedicata al Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG in versione spumante. Il Prosecco prodotto nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene, con il suo microclima unico, il terreno calcareo e l’altitudine, è ben altra cosa rispetto a tante produzioni estese e standardizzate. La Cantina Bortolin Desiderio lo sa bene e costruisce ogni bottiglia attorno al monovitigno Glera coltivato sulle “rive” – quei ripidi e stretti pendii terrazzati che caratterizzano la viticoltura eroica del territorio.

Di: Indira Fassioni
Foto: Dario Raimondi

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri