Una storia millenaria

Riso, storia e tradizioni di un alimento millenario

Un viaggio attraverso le culture e le cucine del mondo, alla scoperta del cereale che ha nutrito intere civiltà

05 Mag 2025 - 05:00

"Il riso è il cibo più universalmente consumato nel mondo, eppure è anche il più misterioso." diceva Norman Borlaug, agronomo americano Premio Nobel per la Pace. E, in effetti, il riso, dal greco antico Oryza sativa, è molto più di un semplice alimento: è un pilastro della civiltà, un simbolo di fertilità e prosperità e un ingrediente chiave in innumerevoli cucine del mondo

Riso, storia e tradizioni di un alimento millenario

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La sua storia millenaria inizia nelle fertili valli della Cina, dove le prime testimonianze della sua coltivazione risalgono a migliaia di anni fa. Da lì, il riso si è diffuso in tutto il mondo, adattandosi a climi e culture diverse, e diventando l'alimento base per miliardi di persone.

Il riso non è solo un alimento, ma un elemento fondamentale di molte culture. In Asia, è spesso associato a rituali e cerimonie, come il lancio di riso durante i matrimoni per augurare prosperità. In Giappone, il sakè, un vino di riso, è una bevanda sacra e tradizionale. In Italia, il riso è protagonista di feste e sagre, come la Sagra del Risotto di Isola della Scala.

Le origini antiche e la diffusione globale

 

La storia del riso affonda le sue radici in tempi antichissimi, con le prime testimonianze della sua coltivazione risalenti a circa 9 mila anni fa nelle fertili valli del fiume Yangtze, in Cina, mentre le prime comunità umane iniziavano a scoprire i segreti della terra. La sua coltivazione iniziò lentamente, con metodi rudimentali, ma con una promessa di nutrimento e sussistenza.

Nel 3000 a.C. circa il riso si diffuse nel sud-est asiatico, con ritrovamenti archeologici in Thailandia e Vietnam, dove le antiche civiltà iniziarono a integrarlo nelle loro tradizioni culinarie. Secoli dopo, intorno al 300 a.C., il riso raggiunse le coste del Giappone, trasformandosi in un elemento fondamentale della cultura e della cucina locale. In Europa, la sua introduzione fu più lenta, con i Romani che lo utilizzavano principalmente per scopi medicinali. Ma fu nel XV secolo, grazie alle favorevoli condizioni della Pianura Padana in Italia, che il riso iniziò a prosperare, diventando un ingrediente chiave della cucina italiana. E infine, nel XVII e XVIII secolo, la coltivazione del riso si diffonde in America, in particolare in Brasile e negli Stati Uniti.

Varietà e sapori

 

Esistono migliaia di varietà di riso, ognuna con le sue caratteristiche uniche. Tra queste, ci sono il riso Basmati, con il suo aroma delicato e i chicchi lunghi e sottili, perfetto per i piatti indiani e mediorientali; il riso Arborio, con la sua consistenza cremosa, ideale per i risotti italiani; il riso Jasmine, con il suo profumo floreale, ingrediente essenziale della cucina thailandese; e ancora, il riso nero, il riso rosso, il riso selvaggio, ognuno con i suoi sapori e colori distintivi.

Piatti di riso più amati

 

Il riso è l'ingrediente principale di alcuni dei piatti più amati e iconici del mondo: dalla Paella Valenciana, un mix di riso, frutti di mare, carne e verdure, festa di sapori spagnoli, al Sushi giapponese, con il suo riso avvolto intorno a pesce crudo e alghe, un'opera d'arte culinaria, fino al Nasi Goreng indonesiano, il Riso alla Cantonese cinese e il Riso Pilaf persiano, ognuno con la sua storia e il suo carattere unico.

E in Italia? Impossibile non citare il Risotto alla Milanese, dal colore giallo brillante e un sapore intenso di zafferano, simbolo della cucina lombarda; gli Arancini/Arancine siciliani, palline di riso fritto, ripiene di ragù, mozzarella e piselli, street food dell’isola per eccellenza; Risi e Bisi, piatto tradizionale veneto, con piselli freschi, pancetta e brodo; la Panissa, tipica della zona di Vercelli, un risotto preparato con fagioli borlotti, salame della duja e cotenna di maiale; Riso, patate e cozze, pietanza tipica della tradizione pugliese, un piatto unico cotto al forno.

Riserva San Massimo, culla del riso Carnaroli autentico

 

Immersa nella quiete, a pochi passi da Milano, si svela Riserva San Massimo, un'oasi dove uomo e natura convivono in perfetta armonia. Il silenzio iniziale lascia gradualmente spazio ai suoni della natura: il frinire degli insetti, il fruscio delle foglie mosse dal vento e il mormorio delle sorgenti, tra ciliegi e campi di cereali, rane nascoste tra aironi e anatre e daini che si aggirano tra i sentieri. Qui si preserva la biodiversità, con il supporto di esperti, tutelando un patrimonio ambientale di inestimabile valore. I 600 ettari della Riserva, incastonati tra la Valle del Ticino e l’omonimo Parco fluviale, rappresentano un esempio di gestione sostenibile. 

Riconosciuto dall'Unione Europea come Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale dal 2004, San Massimo ospita una ricca varietà di flora e fauna. Brughiere, pascoli e campi offrono un habitat ideale per animali e insetti, in un ecosistema autosufficiente. La proprietà, con la guida di un saggio Guardiano, garantisce l'equilibrio di questo ecosistema. In questo contesto delicato e solido nel contempo, Riserva San Massimo è anche culla del Riso Carnaroli Autentico, frutto di una collaborazione rispettosa tra uomo e natura. L'autenticità si traduce in un prodotto di eccellenza, simbolo di una storia di rispetto per l'ambiente.
 

Di Indira Fassioni

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