Mangiare fuori

Dieci ristoranti in cui mangiare con vista sul mare

Una selezione di tavole affacciate sul blu, tra atmosfere rilassanti, ottima cucina e scenari da cartolina

21 Lug 2025 - 07:00
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© Ufficio stampa  | Akropolis Agrigento CR. Sicilia Secrets
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Mangiare con vista mare è un piccolo lusso che coinvolge tutti i sensi, e che, lungo le coste italiane, trova alcune delle sue espressioni più suggestive. Non è solo questione di piatti ben riusciti. A volte, l’esperienza a tavola si completa con uno sguardo fuori dalla finestra: un orizzonte limpido, la luce che cambia con le ore, il suono discreto delle onde.

Abbiamo scelto 10 ristoranti dove il mare è protagonista dentro e fuori dal piatto. Luoghi diversi per stile, cucina e atmosfera, ma uniti da un dettaglio comune: la vista che conquista, ancor prima del primo assaggio.

ö Magazín, Paraggi (GE)  

L’estate 2025 profuma di mare e focaccia nella baia più iconica della Riviera di Levante: ö Magazín apre il suo quinto ristorante ai Bagni Bosetti di Paraggi. Una nuova avventura firmata Emilia e Simona Mussini, custodi della tradizione ligure con lo sguardo proiettato al futuro. Dal 1991 ö Magazín è sinonimo di cucina ligure autentica, con insegne a Portofino, Santa Margherita e Rapallo. Ora approda sulla sabbia con un format tutto nuovo: colazioni “lente” vista mare, gelati artigianali, aperitivi al tramonto, pranzi e cene di pesce fresco con vista sul blu. Alla guida della cucina, l’Executive Chef Roberto Villa firma piatti iconici come gli Spaghetti ö Magazín (crema di cozze, peperoncino, pangrattato), il Fritto misto di pesce con salsa marinara, le Trofie al pesto e la Zuppetta di cozze rossa.

Gazebo Restaurant, Alassio (SV)

Affacciato direttamente sulla spiaggia privata del Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort, il Gazebo Restaurant unisce eleganza minimalista e vista spettacolare sul golfo, offrendo una cucina creativa e raffinata firmata dallo Chef Roberto Balgisi. Il mare è protagonista assoluto: dalla Ricciola con agrumi, quinoa rossa e gazpacho di lamponi, alla Tartare di tonno, caponata estiva, uvetta e pinoli, fino alle Trofie al pesto e gambero viola. Durante l’estate, il ristorante è anche teatro di eventi gourmet: “Sotto un cielo di stelle” è il ciclo di cene che ospita grandi Chef per serate tra gusto e musica in riva al mare. A completare l’offerta, l’esperienza Sapore di Mare, con crudi serviti pieds dans l’eau e Beach-Nic firmati Drumohr.

Gabbiano Steakhouse, Marina di Grosseto (GR)

Affacciato sul Tirreno, Gabbiano Steakhouse è la costola carnivora del ristorante stellato Gabbiano 3.0. Inaugurato nel 2024 da Marco Tomi, con la cucina firmata dallo Chef Alessandro Rossi, propone una selezione raffinata di carni d’eccellenza dal mondo curata da Andrea Laganga, storico macellaio di Grosseto: scottona maremmana, simmental bavarese, frisona galiziana, tutte frollate in dry aged fino a 120 giorni. In carta: bistecche, ma anche guancia, lingua, animelle e maialino di cinta senese. Non mancano i piatti del territorio, come i Tortelli maremmani, i Fagioli al fiasco e una selezione di ortaggi dall’orto-foresta di casa.

Attico sul Mare, Grottammare (AP)

Nel cuore della Riviera delle Palme, al secondo piano dello storico Palazzo Kursaal, Attico sul Mare (Guida Michelin 2025) festeggia 18 anni di cucina elegante e contemporanea, guidata dai fratelli Sara e Simone Marconi e dallo Chef Tommaso Melzi. La tradizione marchigiana, come nel Brodetto alla sambenedettese o nei Cavatelli alla quintessenza di mare, incontra la creatività moderna, con tecniche raffinate e attenzione alla materia prima. La carta si articola in tre percorsi: OrmaiClassici, dedicato ai piatti iconici del ristorante; HortusGiardino, che racconta la ricchezza dell’azienda agricola di famiglia, quest’anno riconosciuta come Giardino Storico; Connessioni, laboratorio creativo in costante evoluzione. Il progetto architettonico è di Luca Troiani, premiato con l’Honorem Templum per l’eccellenza nel design italiano contemporaneo.

Volta del Fuenti, Vietri sul Mare (SA)

Adagiato tra i profili scenografici della Costiera Amalfitana e insignito della sua prima Stella Michelin nel 2025, il ristorante si trova all’interno dei Giardini del Fuenti, della famiglia De Flammineis. Ai fornelli, lo Chef Michele De Blasio porta avanti una cucina contemporanea ed essenziale. Il menu Riflessioni si tinge di verde, in un percorso giocato su cromatismo, sapori e consistenze ispirate al mondo vegetale, come nell’originale Foie gras vegetale di anacardi con “mandorle” verdi di pesto di spinaci e salsa al sesamo, o nella Pasta e patate in doppia versione: prima come ricordo della tradizione, poi alleggerita, ricoperta da un cappuccino di prezzemolo affumicato.

San Domenico Ristorante, Pizzo (VV)

Affacciato a picco sul mare della Costa degli Dei, è un piccolo gioiello che unisce paesaggio e gusto in un equilibrio continuo. Alla guida lo Chef Bruno Tassone, cresciuto nella ristorazione di famiglia e formato all’ALMA, con esperienze di alto livello come Da Vittorio dei fratelli Cerea. Il locale è raccolto e intimo, con 20 coperti all’interno e 30 sulla terrazza estiva. Il menu à la carte segue la stagionalità, mentre i percorsi degustazione, sempre a mano libera, sono vere sorprese anche per la sala, guidata da Mariaconcetta Marchio, restaurant manager e sommelier. Tra i signature dish, il Risotto alla Marinara, mantecato con burro di Normandia, con pescato del giorno alla base, polvere di pomodoro e alghe. Un classico rovesciato, ricco di mare e identità.

Insula Beach Club, Menfi (AG)

Tra le dune dorate di Lido Fiori e il verde dei pini marittimi, il Beach Club Insula, firmato Planeta Estate, è immerso nella natura e a pochi passi da un mare che per il 29º anno consecutivo ha ottenuto la Bandiera Blu. La proposta gastronomica è affidata allo Chef Salvatore Termine, sotto la direzione dell’Executive Chef Angelo Pumilia ed il menu unisce freschezza mediterranea e tecniche internazionali, con un'attenzione particolare alla sostenibilità e ai prodotti locali. Tra i piatti: Cous cous di grano duro siciliano con mandorle, spezie, pescato del giorno e ortaggi, le Focacce con grani siciliani al katsu sando e le insalate a base di ingredienti biologici.

Akropolis, Agrigento

Immerso nel cuore del Parco Archeologico della Valle dei Templi, il ristorante Akropolis regala una delle viste più suggestive della Sicilia, tra i templi della Concordia e di Giunone a est, e quello di Ercole sul lato opposto. In cucina, il Resident Chef Davide Giambruno, membro della Nazionale Italiana Cuochi, firma una proposta gastronomica elegante e contemporanea. Tra i suoi piatti spiccano la Ricciola marinata al lampone, mango e ananas, la Tagliatella di seppia cbt con asparagi e bacon ed il Filetto di pagro, finocchio brasato al gin e patata soffice all’olio Evo.

La Spigola, Golfo Aranci (SS)

Un angolo di paradiso affacciato sul mare turchese della Sardegna. La Spigola è il ristorante di Chef Roberto Pisano, Ambasciatore del Gusto e grande conoscitore dell’universo ittico. La sua cucina nasce da una profonda etica del mare: sostenibile, stagionale, circolare. Il nuovo menu è un vero e proprio “Tuffo nel blu”, tra biodiversità marina, tecniche di recupero e sperimentazione creativa, in piatti come il Risotto di fondale (riso Goio, gelato al pesto, fondi di pesce, gambero rosso) e la sorpresa finale Can you Sea? (ganache al cioccolato Abinao e nero di seppia con gelatina di acqua di mare e gin; sorbetto alla mora, mirtillo e alga dulse; meringa svizzera e obulato che fa da plastica). Pisano lavora con pescatori e produttori locali, esplorando varietà poco note e valorizzando anche gli scarti. Ne sono un esempio il Pesce bianco in Giappone (Pesce bianco, verdure dell’orto, dashi di erbe fresche, alga kombu, katsuobushi) ed il Raviolo Sardo (Pasta fresca, casu axedu, bieta ripassata, “scarti” del pesce bianco).

Capogiro, Baja Sardinia (SS)

Nel cuore del 7Pines Resort Sardinia, affacciato sulle acque cristalline della Costa Smeralda, Capogiro si afferma come uno dei ristoranti più interessanti dell’estate sarda. Guidato dall’Executive Chef Pasquale D’Ambrosio e inserito nella Guida Michelin 2025, il ristorante offre una cucina fine dining con protagonisti i prodotti sardi, interpretati con stile contemporaneo e un tocco poetico: la Pasta mischiata ai 12 pomodori è un tributo alla memoria e al percorso dello Chef, mentre il Maialino in mare mette in scena l’incontro suggestivo tra terra e Mediterraneo. Non mancano suggestioni più audaci, come il Fusillone glassato al limone nero, acqua di cozze, caviale di spirulina. Due i percorsi degustazione: “Sartoriale”, radicato nel territorio, e “Le nostre storie”, un viaggio intimo tra luoghi e sapori, abbinato a cuvée Ruinart d’eccezione.

Di: Indira Fassioni

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