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Parigi, gatto travolto dal treno in partenza, ferrovie sotto accusa: "E' stata un'esecuzione"

Scappato dal trasportino alla stazione di Montparnasse, Neko, 4 anni, si era rifugiato proprio sotto il Tgv che non ha ritardato la sua tabella di marcia nonostante le suppliche delle sue proprietarie

Parigi, gatto travolto dal treno in partenza, ferrovie sotto accusa: "E' stata un'esecuzione" - foto 1
Tgcom24

E' scappato dalla borsa nella quale lo trasportavano e si è rifugiato sotto il Tgv in partenza alla stazione parigina di Montparnasse.

Minuti di terrore, con le padrone, Georgia Mylona e la figlia Melaina, che supplicavano il personale di ritardare il treno e salvare il loro gatto, Neko, di 4 anni. Niente da fare. Fra urla e lacrime, lo hanno visto morire travolto dal convoglio e ora accusano le ferrovie: "Il treno lo ha tagliato in due, è stata un'esecuzione". La società ferroviaria francese Sncf si giustifica: "Motivi di sicurezza".

 

Parigi, gatto travolto dal treno in partenza, ferrovie sotto accusa

 Rivelata da Le Parisien, la storia - risalente all'inizio di gennaio - è diventata subito molto popolare in Francia e le due padrone, madre e figlia che erano in partenza da Parigi, sono diventate protagoniste sui media.

 

Dal 2 gennaio, quando erano in partenza da Parigi dirette a Bordeaux, l'immagine del loro gatto ucciso sui binari non le fa dormire. Neko era scappato dalla borsa in cui lo trasportavano, ma alla partenza del treno - sotto il quale si era nascosto per non essere catturato - mancavano 20 minuti.

 

Parigi, gatto travolto dal treno in partenza: "E' stata un'esecuzione"

 

"Ho gridato, sono stata presa dal panico, chiedevo aiuto a tutti - racconta Melaina, 15 anni, - poi il nostro gatto è stato ucciso". Con la madre, Georgia Mylona, cercano risposte dalla Sncf, le ferrovie francesi, che hanno ammesso si sia trattato di "un caso tragico". "Siamo molto dispiaciuti per l'accaduto - hanno fatto sapere, - siamo colpiti da questo episodio molto triste".

 

Georgia Mylona, per 20 minuti, le aveva provate tutte con il macchinista, invano: "Ci ha risposto 'ma è solo un gatto, vedrete che quando il treno parte lui scappa'".

 

 

Il personale della Sncf ha impedito alle due proprietarie di scendere sul binario parallelo, dove non c'erano treni, per afferrare il gatto: "E' estremamente pericoloso scendere sui binari, vi passa l'elettricità - ha precisato la società - e poi ci sono altri treni che possono transitare, si può cadere e ci si può fare male. Era il giorno dopo Capodanno, la stazione era piena per il rientro dalle vacanze e non potevamo bloccare la circolazione come niente fosse".

 

"Neko mi ha guardato un'ultima volta - racconta Melaina, ricordando la partenza lenta del treno - poi l'ho perso di vista". La scena seguente era quella del corpo dell'animale diviso in due, gli arti separati, sangue sui binari. Una scena macabra.

 

I dipendenti della Sncf hanno proposto alle due padrone di recuperare il corpo in una borsa di plastica, ma le donne hanno rifiutato: "Figuriamoci se mi portavo quella borsa con il corpo fino a Bordeaux", ha commentato Melaina. Che chiede giustizia: "Abbiamo dovuto pagare il biglietto per Neko, era un passeggero. Hanno rifiutato di salvare un passeggero".

 

Unica "concessione", le ferrovie hanno offerto gratuitamente a madre e figlia, distrutte dall'accaduto, un biglietto per il treno seguente diretto a Bordeaux. 

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