FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Milano Fashion Week, è il turno di Prada. In bilico tra perfezione e provocazione

In un deserto viola allestito per l'occasione, va in scena una collezione austera e provvisoria, tra richiami anni '70 e accostamenti sempre, volutamente, sfidanti

Miuccia Prada è conosciuta per le sue provocazioni intellettuali e per l'uso inaspettato che ha sempre fatto della moda nel corso degli anni.

Ecco perché la sfilata Prada è un vero e proprio evento all'interno del calendario della settimana della moda milanese, atteso con trepidazione da tutti gli addetti ai lavori. Non ha fatto eccezione la

primavera/estate 2015

, andata in scena all'interno di un enorme

deserto viola

, allestito nel quartier generale del marchio in via Fogazzaro, deserto che ha contribuito a creare un'atmosfera lunare ed

estraniante

. Quasi storditi dal profumo di lavanda, gli ospiti hanno assistito ad una collezione volutamente sbagliata dove, come sempre, tutto è capovolto: il prezioso si accosta alla rifinitura incompleta, il nero viene interrotto da inafferrabili patchwork che confondono le idee.

Milano Fashion Week, è il turno di Prada. In bilico tra perfezione e provocazione

Ad aprire il defilè, la top australiana

Gemma Ward

, che si era ritirata dalle scene all'età a soli vent'anni nel 2007 e che ritorna ora sulle passerelle. Dopo di lei, si susseguono una serie di

look neri

con le cuciture a

contrasto

, che disegnano insoliti giri sui trench e abiti al ginocchio, mentre lunghi calzini fuoriescono dai sabot con le zeppe, in una sovrapposizione di tessuti e fantasie dall'

allure Seventies

.



Gli orli sono incompiuti e vengono volutamente lasciati a sfilacciarsi, come a dare l'idea del lavoro artigiano che un capo d'

alta moda

necessita. Ed è proprio questa sovrapposizione, man mano che la sfilata procede, a farsi via via più evidente, con accostamenti di materiali tra loro differenti per texture e qualità. Nelle gonne ad A si incontrano e si mixano pelle, suede, ma soprattutto

broccati

e

damascat

i opulenti, appositamente realizzati secondo il metodo tradizionale, di cui

Miuccia Prada

è depositaria grazie alla sua famiglia.



Non è difficile immaginare il successo dei

bauletti in coccodrillo nero

o degli stivali/zoccolo come anche, per le più coraggiose, dei calzini a vista. Un gioco di tappezzeria, allora, come solo la schiva designer può permettersi di fare, quasi avesse a che fare con il rinnovo del vecchio divano o delle tende.



La colonna sonora, elemento mai trascurabile quando si parla di Prada, era

Kiss Me

, tratta dal film di Marie Losier The Ballad of Genesis and Lady Jaye (2011), che racconta la storia del musicista inglese Genesis Breyer P-Orridge, figura chiave dell'industrial nonché pioniere dell'

acid house

, e di sua moglie Lady Jaye. È la storia difficile e travagliata, incompiuta anch'essa, di due persone che scelgono di fondersi, letteralmente, l'una nell'altra in un progetto artistico e di vita che loro stessi chiameranno “Pandrogyne.”



Rinnovarsi, prendere nuove forme a partire da quelle vecchie, diventare altro: a Miuccia Prada piace prendersi gioco dello spettatore, del consumatore, spingendolo a riflettere quando meno se lo aspetta. Se poi non ci riesce, dalla sua rimane l'

ironia

dei dettagli sbagliati, incompleti: in fondo, è solo di moda che stiamo parlando.




Leggi gli altri articoli

moda

su Grazia.it