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Una cameretta e due fratelli? Ecco le strategie anti-litigio per suddividere gli spazi

Un grande classico: la camera è una sola e i bambini sono due. Se le litigate sono all’ordine del giorno, ecco qualche consiglio per riportare la pace in famiglia

- Quando due fratelli, dello stesso sesso oppure no, si ritrovano a spartirsi la camera in casa è difficile che regni la pace. Bisogna allora correre ai ripari: organizzare gli spazi e i tempi di utilizzo con turni furbi e chiari e... qualche astuzia da genitore.

    I litigi tra fratelli non sono sempre eventi negativi. Lo sostiene persino la scienza: una recente ricerca della Brigham Young University ha evidenziato che litigare tra fratelli aiuta a sviluppare quegli strumenti di controllo di sé fondamentali nelle relazioni con l'altro. Certo, quando due bambini condividono la cameretta certi accorgimenti diventano necessari affinché i litigi non diventino eccessivi.

    DIVIDERE GLI SPAZI FISICI - Anche le stanze più piccole, con i consigli giusti, possono essere perfettamente suddivise. Il letto a castello è un'ottima soluzione salvaspazio, però, non è forse la strategia d'arredo migliore per evitare liti. Molto meglio, in questo senso, optare per due letti ben separati, ciascuno con il proprio comodino e la propria scrivania (anche se piccola, è meglio che ognuno ne abbia una). In questo modo ciascuno potrà arredare la "zona personale" come preferisce senza urtare l'altro e, nel momento del sonno, non ci saranno screzi dovuti a risvegli anticipati o notti agitate dell'uno o dell'altro.

    RISPETTARE LE PRIORITÀ - I litigi, solitamente, si presentano quando uno dei due bambini desidera (o deve) svolgere un'attività apparentemente incompatibile con i desideri dell'altro. Per esempio, quando uno deve studiare e l'altro/a vuole ascoltare la musica in camera, oppure giocare rumorosamente. Un'idea risolutiva potrebbe allora essere la suddivisione degli orari, con priorità allo studio. Quindi, se uno dei due deve studiare e l'altro no, la cameretta resta a chi ha bisogno di concentrarsi. Se entrambi devono studiare e si disturbano a vicenda, si stabiliscono dei turni: l'importante è che questi ultimi siano scritti a caratteri cubitali su un cartello appeso, per esempio, alla porta della stanza.

    DIVIDERE GLI SPAZI SOCIALI - Un’altra situazione frequente da risolvere è quella relativa agli inviti di amici a casa. Di solito, chi invita desidera avere la disponibilità totale della stanza escludendo il fratello o la sorella. In questi casi è bene lasciare la cameretta agli ospiti dedicandosi, però, al fratello rimasto “solo” - un’ottima occasione per trascorrere del tempo esclusivo con un solo figlio. Altre idee? Mentre un fratello gioca o studia con l’amico in camera, i genitori possono guardare un film con l’altro fratello oppure, se i figli sono abbastanza grandi, uscire a prendere un gelato o andare dal parrucchiere insieme.

    NON ESASPERARE IL PROBLEMA - In ogni caso, nei momenti disperati di litigio, è bene tenere a mente che condividere l'infanzia con un fratello è sempre e comunque una risorsa, perché aiuta i bambini a sviluppare l’empatia. A sostenerlo è una ricerca sui fratelli pubblicata sul "Journal of Research on Adolescence". Quindi, ben vengano anche bisticci e confronti accesi, ma con i giusti time-out.

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