Libretto di risparmio, buoni postali, investimenti sicuri, polizze assicurative; come orientarsi nella giungla degli investimenti per costruire un piccolo fondo studio per i bambini?
© istockphoto
Mettere da parte dei soldi per i bambini, fin da quando sono molto piccoli, può rivelarsi utile sia in caso di spese impreviste come il dentista, l'apparecchio ortodontico ma soprattutto per consentire loro di affrontare serenamente il percorso di studi scelto e, magari, potersi permettere anche un master o un periodo all'estero.
La maggior parte delle coppie decide di iniziare a mettere da parte dei po' di soldi e creare un fondo studi per il futuro del bebè il giorno stesso in cui nasce. Altri, invece, si rendono conto dell'utilità del fondo studio solo in corsa. Anche se sarebbe meglio cominciare a risparmiare il prima possibile, non è comunque mai troppo tardi. E in tempi di crisi come questi, se in un periodo non si riesce ad accantonare nulla, si può incrementare il fondo risparmio con qualche regalo in denaro che arriva da parenti e amici per compleanni o ricorrenze speciali.
Per risparmiare per il futuro dei bambini, comunque, non c'è un unico modo, ma si può scegliere tra molte opzioni. Facciamo chiarezza considerando le più diffuse: libretti di risparmio, buoni postali, polizze vita e piani d'accumulo.
Il libretto di risparmio: molto simile al conto corrente ma diverso soprattutto per i bassissimi costi di gestione. Non ha vincoli d'età e consente di effettuare versamenti e prelievi solo presso la filiale. Se ne può aprire uno con pochi euro ma se si tratta di un ragazzo minorenne già in un'età in cui può maneggiare denaro, avrà sempre la necessità di essere accompagnato da un genitore sia per aprire il deposito che per effettuare i successivi versamenti e prelievi. Per i prelievi sono fissati limiti giornalieri e mensili.
I buoni postali: in ordine di notorietà, dopo il libretto di risparmio, vengono sicuramente i buoni postali. Si tratta di soluzioni di risparmio che consentono di raccogliere frutti solo nell'arco di molti anni. Per i buoni postali quasi tutti pro e pochi contro: nessuna spesa né di commissione né di sottoscrizione, rendimenti certi per i prossimi 15 o 20 anni, oltre che superiori a quelli dei titoli di Stato. Unico neo: per incassare gli interessi occorre aspettare la scadenza annuale dei buoni.
Le polizze vita: sottovalutate e poco usate sono le polizze vita. Consentono di costruire un piccolo capitale, anno dopo anno con sistemi di protezione che garantiscono comunque il raggiungimento dell'obiettivo. Si tratta di un contratto bilaterale: da un lato il contraente, il nonno o il genitore e dall'altro il beneficiario, bambino o ragazzo, che alla scadenza avrà diritto al suo capitale o a una rendita temporanea per gli anni dell'università. Questo sistema di risparmio può essere sottoscritto quando il bambino è ancora piccolo e si verseranno i premi per i suoi primi diciotto anni d'età o fino all'esame di maturità. Il fine ultimo è comunque quello di assicurare un capitale agli eredi.
Piani di accumulo: si chiama Piano di Accumulo del Capitale (PAC) ed è una formula di investimento in quote di un fondo comune secondo un piano di versamenti periodici. In poche parole si effettuano dei versamenti periodi raccogliendo il capitale poco a poco per 10 o 20 anni, successivamente, quest'ultimo si investe in titoli (azioni ed obbligazioni) per ottenere un rendimento. La somma del denaro che si vuole depositare in un fondo comune è decisa dal genitore finché il figlio non è maggiorenne ma possono essere intestate ai figli, i quali, fino a quando non avranno compiuto 18 anni, potranno disinvestire solo con il consenso di mamma e papà.