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Perché non riesco a finire una dieta?

Per stress, golosità o per il piacere di stare in compagnia: caso per caso, scopri come aggirare gli ostacoli tra noi e il peso forma per raggiungere l'obiettivo chili in meno con soddisfazione

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Per dimagrire basta mangiare di meno.

Questo è quello che si pensa sempre prima di sottoporsi, senza risultato, a ogni genere di privazione. Magari, passando da una

dieta

all'altra sperando di trovare quella "su misura" per le proprie esigenze. Tutte, almeno una volta, ci siamo lasciate

sedurre dalla dieta

del momento o da quella suggerita dal vip di turno (per fare degli esempi). Risultato? Alimentazione ferrea per dieci giorni, e poi basta un cioccolatino per farci abbandonare tutto.

Perché non riesco a finire una dieta?

1) Mi scoraggiano le privazioni

- All'inizio, armati di sacrificio, tolleriamo le rinunce dietetiche con coraggio e fierezza, poi man mano che i giorni passano, è sempre più forte la tentazione di trasgredire e consolarci con qualche strappo. A questo punto ci si sente falliti, e si abbandona l'impresa.

Soluzione

- Comprendere una volta per tutte che per dimagrire, non è necessario sottoporsi a rinunce estreme. E soprattutto, non drammatizzare per aver ceduto ad un peccato di gola, che andrebbe visto come un piccolo premio, per riprendere al meglio la dieta. Se le restrizioni dietetiche diventano una prigione meglio puntare sul movimento: consumando più energia, si brucia più rapidamente il grasso e, al contempo, ci si può consentire la goloseria che fa sentire meglio.

2) Mi piace andare a cena fuori con gli amici

- Da momento di relax si trasforma in occasione per eccedere a tavola.

Soluzione

- La via d'uscita è la complicità: chiedere cioè all'amico con cui si ha più confidenza di buttare l'occhio su quello che stiamo mangiando. In caso di eccessi alimentari, ci fermerà!

3) Non è mai il periodo giusto per dimagrire

- A prescindere dal numero di chili da perdere, dimagrire una volta per tutte costituisce una svolta importante che presuppone la messa in pratica di un cambiamento profondo della propria vita. Solo chi è davvero motivato riesce a dire no alle tentazioni. Non sempre si è pronte al sacrificio o comunque ad affrontare costrizioni.

Soluzione

- Non iniziare la dieta in un momento difficile della propria vita. Meglio rimandare a tempi migliori, quando davvero il bisogno di “sentirsi meglio” assume un'importanza prioritaria.


4) Non vedo subito i risultati

- La fretta è la nemica numero uno nella battaglia contro i chili di troppo, perché serve solo ad aumentare l'ansia nei confronti del cibo. E così la frustrazione porta a ridurre drasticamente le calorie, con il risultato di rallentare il metabolismo.

Soluzione

- La riduzione delle calorie deve essere graduale. In questo modo infatti la perdita di tessuto adiposo (grasso) non viene considerata dall'organismo un fatto allarmante, ma una situazione del tutto naturale.Un chilo alla settimana (e non di più) è il ritmo giusto per asciugarsi senza mettere a repentaglio la salute e senza mandare in tilt il meccanismo che controlla il metabolismo.

5) Mi sento di cattivo umore

- Non si può negare che la dieta rattristi un po' la vita. A volte rende addirittura depressi o irascibili e compromette persino i rapporti interpersonali.

Soluzione

- Per dimagrire senza soffrire basta non scendere mai sotto le 1200 calorie e preferire i cibi ricchi di sostanze che, indirettamente, influenzano positivamente la psiche: il triptofano, la tirosina e la colina. Tutte e tre le sostanze alimentano buonumore perché, attraverso il cervello, trasmettono sensazioni di benessere e serenità. Il triptofano, precursore della serotonina (l'ormone del buonumore) è contenuto in latte, banane, carne e pesce. La tirosina è presente nelle proteine animali (carne, pesce, formaggi, uova) e vegetali (soia, frumento, arachidi e mandorle), mentre la colina, importante per il buon funzionamento del sistema nervoso, si trova nel lievito di birra, nel pesce e nei vegetali a foglia verde.

6) Mangio per compensazione

- Sono tantissime le persone, in particolare le donne, che non sanno distinguere la fame nervosa dalla voglia di qualcos'altro. Uno sfizio, un diversivo contro la noia o la solitudine, un vuoto interiore che deve essere colmato.

Soluzione

- Quando si avverte l'impulso di mangiare bisogna fermarsi un attimo e pensare all'ultima volta che si è messo qualcosa sotto i denti. Se non sono passate almeno 3-4 ore non è fame. È il caso di capire che cosa manca davvero e distrarsi con un altro impegno altrettanto gratificante.
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