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Dialoghi di Pistoia: l'antropologia diventa un festival

Incontri con antropologi, scrittori, filosofi, artisti, linguisti, sociologi e scienziati sul tema: “Umani e non umani. Noi siamo natura”

Dialoghi di Pistoia: l’antropologia diventa un festival - foto 1
Ufficio stampa

Tornano, da venerdì 26 a domenica 28 maggio, i Dialoghi di Pistoia, Festival di antropologia del contemporaneo, giunta alla quattordicesima edizione e promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli.

Il tema su cui si confrontano, ognuno da un’angolatura differente, antropologi, scrittori, filosofi, artisti, linguisti, sociologi e scienziati è “Umani e non umani. Noi siamo natura”. Tra i vari illustri ospiti del Festival, per citarne solo alcuni, Paolo Giordano, Altan, Giorgio Vallortigara e Carlo Petrini. Oltre a incontri e dibattiti, è in programma l’assegnazione del premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, attribuito quest’anno all’antropologo e scrittore indiano Amitav Ghosh.

Il tema intorno a cui vertono le riflessioni degli studiosi e del pubblico presente, “Umani e non umani. Noi siamo natura”, sollecita una serie di interrogativi cruciali, a partire dal nostro rapporto con l’ambiente e con tutti gli esseri, viventi e inorganici, che lo abitano. Qual è la nostra responsabilità verso gli altri abitanti del pianeta? Cosa ci distingue dagli altri esseri viventi? Come altre società pensano l’ambiente e la relazione con i non umani? E quali sono le battaglie e le buone pratiche per lasciare a chi verrà dopo di noi un pianeta vivibile?  La crisi climatica ed energetica che stiamo affrontando a livello planetario in questi ultimi anni ha riportato in primo piano la distinzione tra natura e cultura, messa in discussione da studiosi di varie discipline; oggi si sta diffondendo una visione sempre più “relazionale” del mondo vivente. Non si tratta di rinnegare le prerogative dell’essere umano, tra cui il linguaggio, il pensiero e la grande capacità di immaginare il futuro, quanto piuttosto di riconoscere la sua interdipendenza con gli altri esseri che popolano la Terra, che si tratti di esseri viventi o inorganici. L’antropologia ci insegna, infatti, che l’ambiente non è un ammalato da curare, quanto piuttosto il prodotto di un tessuto di relazioni capaci di curarci. 

Al di là di facili slogan di greenwashing, vanno individuate le battaglie e le buone pratiche per lasciare a chi verrà dopo di noi un pianeta vivibile. È in gioco il senso di responsabilità di generazioni di adulti nei confronti dei giovani di oggi e di domani” dichiara la direttrice del festival Giulia Cogoli. In un dialogo a più voci, studiosi e intellettuali si confronteranno su un tema chiave della contemporaneità, che è parte centrale di una nuova visione di un futuro sostenibile, che permetta di rispondere alla crisi climatica in atto. Perché noi siamo ambiente, natura e cultura".

 

Il Festival è stato preceduto nei mesi scorsi da una serie di incontri organizzati con gli studenti delle scuole superiori e dal convegno “I diritti della natura”, organizzato il 19 maggio al Parco GEA da GEA - Centro di ricerca della Fondazione Caript, una giornata di studi rivolta in particolare agli studenti universitari. 

Nell’ambito del Festival ha luogo anche la sesta edizione del Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, attribuito ogni anno a una figura del mondo culturale che, con il proprio pensiero e la propria opera, abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane e contribuito a migliorare lo scambio interculturale. Quest’anno il riconoscimento è assegnato ad Amitav Ghosh, antropologo e scrittore indiano, i cui numerosi saggi e romanzi indagano le urgenze della modernità, partendo dalle grandi questioni poste dal colonialismo, dall’antropocentrismo, dall’ecologia e dall’emergenza ambientale.
Alla consegna del premio, sabato 27 maggio in piazza Duomo, segue l’incontro “Voci non umane, storie più che umane”: in dialogo con lo scrittore Paolo di Paolo, Ghosh riflette sull’interdipendenza dell’umanità con gli altri organismi, entità e forze che abitano il nostro pianeta, partendo dalla storia esemplare dell’albero della noce moscata e dalla lunga parabola del colonialismo, considerato, a causa della sua furia devastatrice, alla base delle conseguenze climatiche  irreversibili che vediamo oggi. 
Negli scorsi anni il premio è stato assegnato allo scrittore David Grossman (2017); al Premio Nobel per la Letteratura Wole Soyinka (2018); alla fisica ed economista Vandana Shiva (2019); al germanista Claudio Magris (2021) e alla scrittrice Dacia Maraini (2022).

 

Il Festival ha il patrocinio del MiC – Ministero della Cultura e della Provincia di Pistoia, e il patrocinio e il sostegno della Regione Toscana.

L’elenco completo degli appuntamenti e degli incontri è disponibile online sul sito dialoghidipistoia.it.

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