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Il lato nascosto della Valtellina, tanti luoghi da scoprire

Eccellente enogastronomia e magnifici paesaggi, aria purissima e passeggiate in piena sicurezza

Valtellina: gustosi picnic nelle valli meno conosciute


 

La Valtellina è stata una delle destinazioni più gettonate dell’estate 2020. Una valle che è anche un tesoro enogastronomico, oltre che il luogo ideale per vivere l’attuale momento all’aria aperta e in piena sicurezza.
 

A fianco delle località solitamente più gettonate e particolarmente frequentate negli ultimi anni, in Valtellina ci sono numerose vallate sinora poco frequentate e poco conosciute dai turisti, di grande bellezza e fascino. E non mancano luoghi in cui concedersi un gustoso picnic in location davvero uniche: il verde della natura, circondati da panorami superbi.

Gli ingredienti - Sicuramente non può mancare il pane di segale, da acquistare in uno dei numerosi panifici locali, poichè molti di questi utilizzano farina di segale originaria esclusivamente della Valtellina, coltivata in modo naturale e senza l’uso di fitofarmaci. Questo pane è perfetto se accompagnato dalla bresaola, il salume principe del territorio, oppure da salumi altrettanto gustosi come il Fiocco di Valtellina o il Violino di capra della Valchiavenna. non mancano i caratteristici formaggi, in primis il Bitto e Valtellina Casera, i due formaggi a marchio DOP. Un altro formaggio locale gustoso, dal sapore delicato, è lo Scimudin.

Il dessert - Dopo pane, salumi e formaggi, è tempo di dessert: immancabile una fetta di bisciola, il dolce tipico della Valtellina che, sebbene sia prodotto prevalentemente in inverno, si trova senza problemi tutto l'anno nei panifici e nelle botteghe locali. Tra gli ingredienti vi sono fichi secchi, noci e uvetta: si tratta pertanto di un alimento sostanzioso che può essere consumato per rigenerarsi durante una passeggiata in montagna. E poi la frutta; oltre a piccoli frutti come fragole, lamponi e mirtilli, altro prodotto bandiera della Valtellina sono le mele di cui esistono diverse varietà così come i gustosi succhi di mela, ovviamente prodotti a km 0.

Le valli “nascoste” - Nella Valle dei Ratti, in Valchiavenna, c’è una ridente località chiamata Frasnedo, a 1287 metri di altezza. Il borgo può essere raggiunto direttamente in macchina da Verceia oppure, lasciando l’auto all’altezza del Tracciolino (fine strada pastorale), si può scegliere tra diversi percorsi alternativi, davvero suggestivi, lungo il torrente Ratti. La Valle d’Arigna è fra le più ricche di tradizioni nel versante orobico, come testimoniano la tessitura dei pezzotti, tappeti dai colori vivaci ottenuti utilizzando la canapa e scarti di cotone, lino e lana (attività che ha qui uno dei centri storici più importanti), e la cropa, un tipo di polenta cucinata nella panna, con farina di grano saraceno, cui vanno aggiunti un po’ di farina di granturco, una schiacciata di patate lessate e cubetti di formaggio magro. Un sapore antico che promana anche da alcune leggende legate a questi luoghi.

Val Lesina - La Val Lesina è la prima valle che si apre sul versante orobico risalendo la Valtellina dopo aver lasciato il lago di Como. Sovrastata dai 2609 metri del monte Legnone, dalla cui cima si gode uno splendido panorama sulla pianura, è una delle valli più selvagge del Parco delle Orobie Valtellinesi e si mantiene intatta dal punto di vista naturalistico. Non sono presenti insediamenti umani permanenti ma è punteggiata da baite nei maggenghi e sugli alpeggi. Per raggiungere l’Alpe Legnone, si parte da Delebio e si sale lungo la vecchia mulattiera militare appartenente alla "Linea Cadorna" della Grande Guerra, ancora selciata. Questo itinerario ha una forte valenza sia naturalistica che storica.

Aprica, Teglio, Tirano e Dintorni -  La Val Caronella è  riconosciuta come Sito di Importanza Comunitaria,  con facili itinerari escursionistici, dalla durata di circa 2 ore. Il trekking che viene proposto parte dall’antico borgo di Carona dove si può lasciare l’auto e ammirare l’antica chiesetta dedicata a S. Omobono risalente al 1400. Da lì, inizia una strada sterrata che porta prima alle baite di Pra’ di Gianni (1350 m) e dopo poco all’ area attrezzata di Pra’ della Valle (1370 m). Da questo punto è facile osservare e raggiungere le caratteristiche cascate per poi continuare su un sentiero più ripido e raggiungere la malga Caronella (1860 m). Per i più allenati il sentiero sale verso il passo di Caronella a quota 2600 metri (itinerario di 4/5 ore) per poi scendere per l’alta valle del Serio verso i bacini del lago del Barbellino dove si trovano il rifugio Barbellino e il rifugio Antonio Curò.

Alta Valtellina – Questo è un itinerario di media difficoltà che si sviluppa lungo trincee, postazioni e strade militari della I Guerra Mondiale e richiede indicativamente 3h e 15 minuti di percorrenza Si parte dal tornante sopra la II Cantoniera, sulla Strada dello Stelvio, dove inizia il sentiero S505 che porta in Valle dei Vitelli. Superato il torrente, al bivio si tiene per località Le Buse, dove venne costruito un vero e proprio villaggio militare difeso da un complesso di trincee scavate sulla dorsale retrostante. Da Località Le Buse si prosegue fino a raggiungere Pian Pecci; lasciando a destra il sentiero che scende sino alla I Cantoniera, si continua sino al panoramico Passo del Crap dell'Aquila, dal quale seguendo una traccia tra i mughi si raggiunge infine la statale dello Stelvio nei pressi della località Palone.

Per maggiori informazioni: www.valtellina.it
 

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