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Giornata della Terra: sette dediche al nostro pianeta

Animali da proteggere, foreste da preservare, ecoambienti da salvare: ecco chi ci pensa

Dalla Val d’Aosta all’Oman, tanti auguri alla nostra Terra  

Earth Day, il 22 aprile, è la Giornata della Terra, che celebra il nostro splendido pianeta, ammirandone le bellezze e impegnandoci a preservarlo e salvaguardarlo, sopratutto nell'attuale contesto che ci vede certamente più consapevoli.

E allora via con un giro del mondo verso mete che da tempo stanno promuovendo attività eco-friendly come le smart city del Qatar o i tour ecosostenibili del Northern Territory in Australia, e progetti per proteggere gli spettacolari ecosistemi, la flora e la fauna che li abitano, dagli ambienti alpini della Valle d’Aosta, alle bellissime tartarughe marine dell’Oman così come il mondo sottomarino delle Maldive, o ancora la biodiversità delle riserve dominicane. 

Oman, le tartarughe marine -  Il Sultanato dell’Oman offre coste dalle acque turchesi e selvagge, deserti di sabbia dorata, oasi verdi e suggestivi tappeti di palme da dattero, aride gole e wadi nel cuore delle aspre montagne. Il Governo si impegna attivamente nella tutela dell’ambiente e delle specie a rischio di estinzione, dal momento che gli oceani che circondano l’intero paese ospitano una grande varietà di pesci, delfini, balene e tartarughe marine verdi, considerate tra le specie animali più rare, ma anche coralli ed esemplari protetti di alghe marine. Una delle riserve naturali più note dell’Oman è Ras Al Jinz, che ogni anno custodisce ed accoglie la tartaruga marina verde, una specie in via d’estinzione, durante la stagione della nidificazione e della schiusa delle uova. 

Valle d’Aosta: impegno per l’ecosistema alpino -  La Valle d'Aosta è una Regione green non solo per il forte legame con il suo paesaggio naturalistico, ma anche per le numerose iniziative che la rendono all’avanguardia nella tutela dell’ambiente naturale. Il progetto VIVA, Valle d’Aosta unica per Natura, rappresenta un modo nuovo di tutelare il patrimonio naturale valdostano, che comprende aree naturali protette, siti appartenenti alla rete ecologica Natura 2000 e giardini botanici alpini, habitat di specie animali e botaniche uniche e rare del territorio valdostano, come orchidee, farfalle, l'Aquila reale e il Falco pellegrino. 

Repubblica Dominicana: protezione delle specie endemiche -  La Repubblica Dominicana è un paradiso naturalistico unico ricco di parchi e lagune, specie animali protette, natura rigogliosa e incontaminata. Grande l’impegno del Ministero dell’Ambiente e di molte associazioni per mappare e proteggere tutte le aree ecologiche nell’isola, la flora e fauna. Il gruppo Jaragua, un’organizzazione non governativa fondata nel 1987, si occupa della salvaguardia delle numerose specie endemiche in via di estinzione sull’isola e della tutela della grande biodiversità, in particolare nel sud ovest all’interno della Riserva della Biosfera Jaragua-Bahoruco-Enriquillo. All’interno del parco si occupano di proteggere molte specie che esistono solo sull’isola di Hispaniola, tra cui tartarughe marine, iguane, solenodonte, la hutia di Hispaniola (tipo di roditore) diablotin (una specie di uccello), la jicotea del sur (una tartaruga d’acqua dolce) o il pappagallo spagnolo.

Smart City in Qatar -  Il Qatar è un Paese ispirato dal passato, ma con lo sguardo proiettato al futuro. Nella sua capitale Doha sono già presenti eccellenti esempi di ecosostenibilità come il Msheireb Downtown Doha, il nuovo quartiere della città completamente ridisegnato in chiave eco sorto in quella che era l’antica area commerciale di Doha, che ospita già hotel di lusso, ristoranti e bar. Gli oltre 100 edifici costruiti secondo i principi della bio-edilizia, e certificati Leed, sono ispirati all’architettura tradizionale, ma in chiave moderna e sono dotati delle più avanzate tecnologie green come pannelli solari per la produzione dell’energia elettrica, chilometri e chilometri di fibre ottiche, un sistema sotterraneo per lo smistamento dei rifiuti, tram elettrici.

Maldive: un oceano da proteggere -  Le Maldive, paradiso e “casa” per molti animali marini e uccelli, sono da sempre impegnate nella salvaguardia del loro delicato ecosistema e nella protezione degli oceani. Nel Paese infatti sono in atto grandi sforzi per la conservazione e la tutela del prezioso ambiente dell’arcipelago. Diverse sono le specie di pesci e uccelli protetti da specifici regolamenti e sono state anche istituite delle zone volte a tutelare i particolari ecosistemi, la ricca biodiversità, le zone umide e le mangrovie, le aree marine, le barriere coralline, le isole e i fondali. Tra queste la Baa Atoll Biosphere Reserve, unica oasi naturale del Paese tutelata dall'UNESCO come riserva mondiale della biosfera, e l’Addu National Park che comprende le wetland di Eydhigali Kilhi e l'area protetta di Koattey nell'isola di Hithadhoo. 

Northern Territory: un turismo ecosostenibile -  In tutto il Northern Territory la natura è protagonista: dal verde e tropicale Top End al deserto rosso del Red Centre, ogni area di questo vasto territorio è votata alla natura e alla sua salvaguardia. Una natura selvaggia, tropicale e ricca di flora e fauna endemica caratterizza il Kakadu National Park, un parco di 20.000 km2 che ospita 280 specie di uccelli - il terzo di tutte le specie di volatili presenti in Australia -  2.000 diversi tipi di piante e un paesaggio diversificato che muta mentre ci si sposta da un luogo all’altro del parco: dalle mangrovie alla foresta pluviale fino ai billabong coperti di ninfee. Molti sono gli operatori che propongono tour green ed ecosostenibili: da Sea Darwin che organizza escursioni sull’isolotto di Bare Sand Island, al largo della capitale Darwin, per sensibilizzare sulla protezione delle tartarughe, a Venture North, votato all’ecoturismo, che accompagna gli ospiti in aree remote e incontaminate come il parco nazionale Garig Gunak Barlu.

Israele  - Nel cuore del deserto del Negev, in Israele, c’è una comunità di circa 500 persone che vive all’insegna dell’ecologia e della tutela del territorio: si tratta del kibbutz Ketura, fondato del 1973 da un gruppo di giovani trasferitisi qui dal Nord America. Il kibbutz, che basa gran parte della sua economia sulla produzione hi-tech di alghe, è parte del Green Kibbutzim Movement e promuove attivamente tra i suoi abitanti uno stile di vita il più ecosostenibile possibile, fondato su un riciclo efficiente dei rifiuti, sull'utilizzo consapevole dell'acqua (pratica fondamentale quando si vive nel deserto) e sull'utilizzo senza sprechi, nella vita di tutti i giorni, di energia pulita. Oltre a investire molto nella sensibilizzazione dei propri cittadini, infatti, Ketura ospita sia il primo impianto fotovoltaico di Israele, esteso su 8 ettari e capace di fornire 4.95MW di corrente, che il più grande, un’enorme distesa di pannelli da 54 ettari e 40MW collegata alla rete elettrica nazionale.

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