© Ente del Turismo | Yerevan, la Cascade
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Un Paese sorprendente, incastonato tra Turchia e Azerbaigian con tratti molto più europei che asiatici
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Un Paese dove storia millenaria e paesaggi spettacolari si incontrano: l’Armenia sorprende i visitatori che atterrano a Yerevan con uno dei voli diretti da Venezia, Milano e Roma. Il Paese offre innumerevoli siti di interesse culturale, artistico e naturalistico. Ecco i più importanti condensati in un itinerario di sette giorni pensato per chi desidera scoprirne l’essenza in un primo viaggio tra cultura, natura e spiritualità.
GIORNO 1: YEREVAN - Il viaggio inizia a Yerevan, una delle città più antiche al mondo, abitata ininterrottamente dall’VIII secolo a.C. Una visita guidata permette di scoprire i principali punti di interesse, a partire da Piazza della Repubblica, cuore pulsante della città, con le sue fontane musicali e l’architettura monumentale. A breve distanza si trova il Teatro dell’Opera, circondato da caffè e aree verdi, perfetti per una pausa rinfrescante. Tappa successiva è la Cascade, monumentale scalinata decorata con sculture moderne, fontane e giardini. Dalla sommità si gode una vista panoramica su Yerevan e sul biblico monte Ararat. All’interno del complesso si trova il Cafesjian Center for the Arts che ospita una collezione d’arte contemporanea di tutto rispetto. Nel pomeriggio, visita al Museo Nazionale di Storia, che illustra l’evoluzione dell'Armenia dalla preistoria ai giorni nostri. Per concludere, niente di meglio di un giro al mercato all'aperto Vernissage per acquistare souvenir artigianali: tappeti, gioielli, ceramiche e oggetti d’arte che raccontano la tradizione armena.
GIORNO 2: GARNI E GEGHARD - La giornata è dedicata alla scoperta dei dintorni della capitale. A Garni si trova l’unico tempio pagano ellenistico rimasto in Armenia; risale al I secolo d.C. ed è dedicato al dio del sole Mihr. Nella sottostante gola del fiume Azat, la “Sinfonia delle Pietre” è una formazione naturale di colonne basaltiche alte 50 m che ricordano un organo monumentale. Da qui si prosegue per la visita al Monastero di Geghard, patrimonio dell’umanità UNESCO, parzialmente scavato nella roccia e circondato da montagne. Luogo di grande spiritualità, fondato nel IV secolo, è stato un importante centro ecclesiastico e culturale del Medioevo. Durante l’escursione è consigliata una sosta nel villaggio di Garni per assaggiare il lavash, tradizionale pane armeno cotto nel forno tonir, accompagnato da formaggi locali e verdure fresche.
GIORNO 3: LAGO SEVAN E DILIJAN - La terza giornata porta alla scoperta di paesaggi montani e foreste lussureggianti. Prima tappa al Lago Sevan, uno dei più grandi laghi d’acqua dolce del Caucaso, noto anche come la “Perla Blu dell’Armenia”. Sulla penisola si erge il Monastero di Sevanavank, da cui si gode una vista suggestiva sul lago e sulle montagne circostanti. Si prosegue poi verso Dilijan (si pronuncia Diligian), cittadina immersa nei boschi, conosciuta come la “Svizzera armena”. Il quartiere storico di Old Dilijan ospita case storiche restaurate, botteghe artigiane e caffè. Il Museo Sharambeyan offre uno spaccato della vita armena tradizionale. A pochi chilometri si trova il Monastero di Haghartsin, un luogo immerso nei boschi, ideale per chi cerca tranquillità, natura e spiritualità. A Dilijan bisogna assaggiare il gata al timo, un dolce tipico dal sapore inconfondibile.
GIORNO 4: ECHMIADZIN, ZVARTNOTS E MATENADARAN - Giornata dedicata al patrimonio spirituale del Paese. Si comincia con Echmiadzin, sede della Chiesa Apostolica Armena, situata a circa 20 km dalla capitale. La cattedrale, una delle più antiche del mondo cristiano, custodisce affreschi, reliquie e testimonianze della fede armena. Il Museo del Tesoro di Echmiadzin conserva oggetti sacri di grande valore storico, come la Lancia Sacra e le reliquie dell’Arca di Noè. Sulla via del ritorno a Yerevan, sosta alle rovine della Cattedrale di Zvartnots, costruita nel VII secolo e crollata nel X. Il sito, patrimonio UNESCO, mantiene un grande fascino grazie alla sua architettura originale e alle decorazioni in pietra. Una volta arrivati a Yerevan, c’è ancora tempo per visitare il Matenadaran, l’istituto dei manoscritti che conserva migliaia di antichi volumi. Decorati con minuziosa precisione, sono documenti di valore inestimabile che raccontano la storia della civiltà armena.
GIORNO 5: AKHTALA, HAGHPAT E SANAHIN - La giornata è dedicata alla regione settentrionale di Lori, terra di verdi vallate, monasteri medievali e antichi villaggi. Prima tappa al Monastero di Akhtala, noto per le sue fortificazioni e i vividi affreschi interni. Si prosegue con la visita ai monasteri di Haghpat e Sanahin, esempi straordinari dell’architettura religiosa armena medievale, patrimonio dell’umanità UNESCO. Da questi due complessi si possono ammirare paesaggi memorabili, mentre si respira la spiritualità che permea questi luoghi sacri.
GIORNO 6: KHOR VIRAP, ARENI E NORAVANK - L’itinerario continua verso sud con la visita al Monastero di Khor Virap, situato ai piedi del Monte Ararat. Il panorama sul monte sacro e la sua storia leggendaria ne fanno una delle mete più iconiche del Paese. Si raggiunge quindi il villaggio di Areni, cuore della viticoltura armena. Una degustazione di vini locali permette di apprezzare i vitigni autoctoni, come il Sev Areni. Poco distante, la Grotta Areni-1 è un sito archeologico di fama mondiale, dove sono stati scoperti la cantina vinicola (6.100 anni) e la scarpa in pelle (5.500 anni) più antiche del mondo. Ultima tappa della giornata: il Monastero di Noravank, immerso in una stretta gola rocciosa. Le sue architetture in pietra rossa e lo scenario circostante lo rendono uno dei complessi monastici più fotografati dell'Armenia. Pernottamento nella cittadina di Goris, ideale per rilassarsi dopo una giornata intensa.
GIORNO 7: TATEV, IL GIOIELLO DEL SYUNIK - L’ultimo giorno è dedicato al Monastero di Tatev, tra i luoghi più simbolici dell’Armenia. Per raggiungerlo si utilizza la Wings of Tatev, la funivia reversibile più lunga del mondo, che offre viste spettacolari sulla gola del fiume Vorotan. Il complesso monastico, arroccato a strapiombo sulla vallata, risale al IX secolo ed è stato uno dei più importanti centri spirituali e culturali dell’Armenia medievale. Durante la visita si può partecipare alla liturgia domenicale, per vivere appieno l’atmosfera mistica del luogo. Sulla strada del ritorno, una sosta alla cascata di Shaki, immersa nel verde, offre un momento di contemplazione e tranquillità prima del rientro. Sette giorni non bastano a esaurire le meraviglie dell’Armenia, ma permettono di coglierne l’essenza: città vive, monasteri silenziosi, natura potente e un’ospitalità che lascia il segno.
Per maggiori informazioni: www.armenia.travel