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Giardini pubblici e privati: a Venezia e Alassio i più belli d'Italia

Scelti i due vincitori della XVIII edizione del Concorso "Il parco più bello" promosso dall'omonimo network

Giardini pubblici e privati, ecco i due più belli d'Italia

Scelti i due vincitori della XVIII edizione del Concorso "Il parco più bello"

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"Il parco più bello" è un concorso nazionale che ha lo scopo di valorizzare l’inestimabile patrimonio di parchi e giardini presenti nella nostra Penisola.

Sono ben mille i parchi e giardini visitabili affiliati all'omonimo network che intende promuovere la cultura e la conoscenza di questo inestimabile patrimonio "green" affinchè esso sia apprezzato soprattutto dai giovani e dal pubblico nazionale e internazionale.

Premiati dal comitato scientifico i Giardini Reali di Venezia nel bacino di San Marco, per la categoria Giardini Pubblici, recentemente restaurati da Venice Gardens Foundation e i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio (SV), esempio di parco mediterraneo con una straordinaria collezione di Agapanthus unica in Europa e piante della flora esotica, per la categoria Giardini Privati. Ve li presentiamo.

I Giardini Reali di Venezia – Sono situati tra le seicentesche Procuratie Nuove e il Bacino di San Marco, sono stati commissionati da Napoleone Bonaparte come completamento del nuovo Palazzo Reale, realizzato in parte ex novo, nel lato breve di Piazza San Marco, prospiciente l’omonima basilica, previa demolizione della cinquecentesca chiesa di San Gemignano, in parte riadattando alla nuova funzione le citate Procuratie Nuove che su essi si affacciano. Occupano un’area di circa 5.000 metri quadrati ricavata demolendo l’imponente Fondaco della Farina, che impediva la vista tra le Procuratie e la laguna.

I Giardini recuperati - Abbandonati a loro stessi per decenni, i Giardini Reali sono stati restituiti alla città nel 2019 per iniziativa di “Venice Gardens Foundation” nata a Venezia nel 2014, presieduta da Adele Re Rebaudengo, che ha promosso e curato, dopo un’accurata ricerca d’archivio, uno scrupoloso restauro dei fabbricati e manufatti ancora in sito, tra cui le cancellate e i pergolati in ferro battuto, recuperato e integrato l’esistente vegetazione aggiungendovi, su iniziativa dell’architetto Paolo Pejrone, specie esotiche particolarmente resistenti che assicurano un’ininterrotta, stupefacente fioritura. Oggi i Giardini Reali, circondati dall’acqua, rigogliosi e ricchi di prospettive inaspettate, hanno riacquistato pregio formale e complessità botanica ritornando a rivestire un ruolo centrale per la città. La positiva  risposta del pubblico, che ha da subito frequentato in gran numero i giardini e le svariate iniziative culturali che in essi hanno luogo, attesta il successo di questa prima, meritoria iniziativa della Fondazione, che sta promuovendo altri interventi di recupero di giardini.

I Giardini di Alassio - Con il loro affaccio impareggiabile sull’intero Golfo di Alassio e sull’isola Gallinara, i giardini di Villa della Pergola di Alassio affondano le radici alla fine dell’Ottocento, strettamente legati alla storia della comunità inglese in Liguria. Nel 2006 una cordata di amici guidata da Silvia e Antonio Ricci ha acquistato la proprietà, avviando un tenace e accurato restauro del parco sotto la direzione dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone. Il restauro ha coinvolto i 22 mila metri quadrati dei giardini con un’attenzione particolare al recupero, alla conservazione e all’arricchimento delle rinomate collezioni botaniche tra cui quella dei glicini, la più importante in Italia con ben 34 varietà differenti, e degli agapanthus, una collezione unica in Europa con circa 500 varietà, che durante la fioritura offrono uno spettacolo impagabile di corolle in molteplici sfumature dal bianco all’azzurro al blu.

Il paradiso degli agrumi - In questo affresco naturale si trova la flora mediterranea ed esotica sempreverde - tratto distintivo del parco - con pini marittimi, mirti, carrubi, ulivi, mandorli, cipressi, cedri del Libano, lecci ed una sorprendente collezione di agrumi (oltre 30 varietà), sapientemente messi a dimora vicino a jacarande, araucarie, tra rarità come la Wollemia nobilis (pianta presente in meno di cento esemplari al mondo), strelizie giganti, diksonie, cactacee provenienti da ogni latitudine e palme canariensis salvate dal punteruolo rosso. In un percorso di profumi e colori si passeggia tra fioriture stagionali di tumbergie, spiree, ortensie quercifoglie, oleandri, pelargoni odorosi, bouganvillee, dature, solanum e gelsomini, ginkgo biloba, canfore, con arbusti e piante che creano macchie colorate come buccinatorie, oleandri, solanum, bignonie, rose antiche e moderne, fiori di loto e ninfee che vivono nei laghetti e nelle fontane del parco e che attraggono visitatori da tutto il mondo.

Per maggiori informazioni: www.ilparcopiubello.it

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