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Gardone Riviera: gli strepitosi giardini di D’Annunzio e Heller

Tesori sulla sponda bresciana del più grande lago italiano, tra dolci declivi, intrisi di arte e cultura

Tutto l’incanto del Garda nei parchi di due artisti  

Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del Garda, è conosciuta come la “Città giardino” del lago e da oltre un secolo mantiene orgogliosamente fede a questa sua vocazione. I primi ad innamorarsene furono alla fine dell'800 i viaggiatori tedeschi attratti dalla sua lussureggiante vegetazione mediterranea e dal suo clima straordinariamente mite.

Agli inizi del Novecento poi, Gardone Riviera divenne una delle mete predilette di scrittori, artisti, nobili, che si davano appuntamento nelle lussuose sale dei suoi hotel e Gabriele D’annunzio la scelse come luogo dove trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Ancor oggi Gardone, uno dei Borghi più belli d’Italia, è frequentata per i suoi eleganti alberghi in stile liberty e per i suoi splendidi e curatissimi parchi pubblici e privati, fra cui spiccano due perle assolute, il Parco del Vittoriale  e il Giardino Botanico André Heller.

I giardini del Vate
-   Il Parco che circonda la straordinaria dimora di Gabriele D’Annunzio ha riaperto i battenti e sarà quindi possibile salire sulla Nave Puglia e sul Mausoleo, dal quale si domina il lago di Garda, visitare l’Arengo, i Giardini segreti, le Limonaie, il Canile, le due Vallette con il Rio dell’Acqua pazza e il Rio dell’Acqua cheta, il Giardino della Vittoria, il Laghetto del Cigno e quello delle Danze, a forma di violino, la Fontana del Delfino, il museo all’aperto “L’automobile è femmina”, con le magnifiche auto appartenute a Gabriele d’Annunzio, l’Isotta Fraschini “Papessa” e l’Alfa Romeo “Soffio di Satana”. 

Il parco più bello d'Italia - Il Parco del Vittoriale, di quasi 10 ettari, nel 2012 ha vinto il “Premio per il Parco più bello d’Italia”, da allora si è arricchito di nuove opere d’arte contemporanea, di restauri e con la piantumazione di migliaia di rose. Le possibilità di distanziamento sono evidenti per la smisurata grandezza del Parco, e verranno prese tutte le misure di sanificazione – a partire da quelle dei bagni – anche oltre le indicazioni governative e regionali

Il Giardino Botanico André Heller -  Ricco di piante ed essenze rare, il  Giardino botanico André Heller è uno dei più affascinanti e inconsueti parchi italiani, frutto com’è della fantasia e dell’estro di due straordinari personaggi, Arturo Hruska e André Heller che – un secolo di distanza l’uno dall’altro- vi hanno trasfuso il loro amore per la botanica, la loro passione per viaggi e terre lontane, la loro cultura.  Medico il primo, artista multimediale il secondo, hanno impresso  ciascuno nel parco i propri, indelebili,segni, che ora si fondono armoniosamente in un unicum di assoluta armonia. A crearlo fu, all’inizio del’900, il naturalista cecoslovacco Arturo Hruska, dentista degli zar, dei Savoia, dei Papi Pio XII e Giovanni XXIII e di molti altri celebri personaggi della storia. 

Un microcosmo green - Ed ecco quindi una grande varietà di fiori, arbusti, alberi alpini crescere rigogliosi attorno alle Cime di Lavaredo, riprodotte  in  formato bonsai ( sono alte circa 13 m) in quello che ancor oggi è uno degli angoli più affascinati del parco. Al microcosmo dolomitico seguiranno poi il meditativo Giardino alla giapponese e quello Africano, quello dedicato all’Oriente quello dedicato alla pianura del Centro America, eredità del suo immaginario nutrito nei numerosi viaggi in terre esotiche, in continenti allora lontanissimi, con l’intento di collezionare armoniosamente la flora del mondo in un unico ambiente.


 

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