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Bergamo misteriosa tra Inquisizione e spada nella roccia

Fra città e provincia alla scoperta di 120 luoghi insoliti e a volte anche inquietanti

I misteri di Bergamo tra cavalieri giganti e anche una spada nella roccia

Tanti, intriganti e poco conosciuti: sono i luoghi misteriosi e sorprendenti di Bergamo e del suo territorio, tesori nascosti lontano dalla folla e dai cliché abituali, che si svelano ai viaggiatori che scelgono di abbandonare i sentieri più battuti.

La spada nella roccia, il sarcofago di un cavaliere misterioso, le maschere mortuarie dei camerieri a servizio dei nobili, la pietra che guarisce il mal di schiena, il coccodrillo penzolante dalla navata di una chiesa, il rifugio antiaereo sotto una pasticceria, la torre della fame. Ed ancora: i rebus nei quadri del Cinquecento, uno scheletro conservato nell’armadio di un’osteria, un uomo imprigionato nella roccia, l’osso di un cetaceo in una chiesa.

Segreti nel cuore della città - A raccontarli è il giornalista e scrittore bergamasco Emanuele Roncalli nel libro “Bergamo insolita e segreta”, che conduce il lettore in un viaggio intrigante che fa conoscere il volto più nascosto di Bergamo e della sua provincia. Uno degli itinerari proposti si snoda proprio nel cuore della città antica. La Piazza Vecchia, da sempre luogo fra i più visitati dai turisti e frequentati dai bergamaschi,  cela nei suoi angoli alcune curiosità ai più sconosciute. Un pilastro di Palazzo della Ragione pare sfregiato da alcuni solchi longitudinali, come i tagli del celebre artista contemporaneo Lucio Fontana. In realtà questi segni verticali nella pietra sono stati scavati dai militari austriaci affilando le lame delle baionette.

Gelato e Inquisizione - Sotto i portici dello stesso Palazzo dove si siedono ignari i turisti degustando un gelato, un tempo venivano portati i condannati a morte e qui vi era il Tribunale dell’Inquisizione deputato a sentenziare pene severissime. A pochi passi troviamo la Cappella di Bartolomeo Colleoni: sul cancello spicca il suo stemma che ricorda la “triplice virtù” del celebre condottiero, ovvero i tre testicoli. La gente si diverte a sfregare lo stemma come un gesto foriero di fortune, così come accade per il mosaico del toro nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Ma la vera sorpresa è all’interno della Cappella. Chiedete al custode di mostrarvi lo scheletro dell’uccellino: è quello di un passerotto trovato nella tomba di Medea, figlia del Colleoni. Secondo la tradizione il volatile era compagno di giochi della ragazza morta in giovane età.

Il Cavaliere misterioso - Uscendo dalla Cappella, voltando a destra, dopo la Basilica di Santa Maria Maggiore, il vicolo si allarga e qui troviamo un edificio storico, l’ex Ateneo di Scienze Lettere e Arti sotto il quale si cela il cosiddetto Fontanone, ovvero una gigantesca cisterna. All’angolo destro dell’edificio si nota una sigla misteriosa AQ, scavata nella pietra. Non si tratta della sigla di due innamorati, ma dell’acqua, in quanto qui passava appunto l’antico acquedotto. La stessa sigla si trova in altri luoghi della Città Alta. A pochi passi dall’ex Ateneo, si trova la zona retrostante della Basilica di Santa Maria Maggiore, sotto il porticato della casa d’angolo e a un lato (via Arena – Piazza Rosate) si nota un enorme sarcofago. L’arca fu rinvenuta sotto la pavimentazione della Basilica mentre si cercava la tomba del Colleoni. Una volta aperta si trovarono ossa lunghissime, quasi di gigante, di persona ignota, subito ribattezzata il Cavaliere misterioso. Nel sarcofago si rinvennero anche un bastone di comando, una spada e un dado d’avorio usato dai condottieri per prevedere il futuro o sciogliere dubbi prima delle battaglie. Ad oggi nessuno ancora è riuscito a stabilire l’identità del Cavaliere.

Centoventi luoghi misteriosi -  Sono 120 i luoghi insoliti che si possono scoprire seguendo la guida di Roncalli, e non manca anche un pizzico di brivido. L’autore ha scovato ad esempio in Città Alta le porte dei morti incastonate in un palazzo, le cannoniere sotto le Mura Venete, la misteriosa fontana del Lantro sotto la chiesa di San Lorenzo (già citata nel X secolo). E poi il portone del diavolo al confine fra Bergamo e Seriate, una ghigliottina nel santuario di Caravaggio (quando stava per cadere sulla testa del condannato si inceppò per volere della Madonna e da allora è conservata in quel luogo sacro). 

Il giocoliere e la spada nella roccia -  Fra le curiosità, l’antico locale Ol Giopì e la Margi (ricavato in una antica stazione postale in via Borgo Palazzo a Bergamo e dedicato alle due maschere più note della tradizione bergamasca, con le cameriere vestite proprio come loro e  menu bergamaschi Doc  dedicati a personaggi locali e nazionali) e  un giocoliere nel cimitero della Città Bassa (si tratta della singolare statua del monumento funebre a grandezza naturale del giocoliere Enrico Rastelli, il più grande di tutti i tempi, che detiene ancora il record certificato dal Guinness dei Primati: ovvero era l'unico di far roteare contemporaneamente 10 oggetti fra palloni, clave ecc). E ancora, la spada nella roccia al lago Barbellino, vicino al Rifugio Curò in comune di Valbondione: è la trovata di un guardacaccia per rendere omaggio alla fabbricazione di spade in antiche fucine fra Gromo e Valbondione, che le forgiavano nel XV secolo. 
 

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