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Tgcom24.it è anche nel 2020 la prima fonte di informazione online e diventa il primo canale all-news degli italiani

Lʼultimo Digital News Report dellʼIstituto Reuters racconta il rapporto degli italiani con le notizie e conferma la fiducia alla nostra testata. Lo smartphone è ora il dispositivo principale per informarsi online

Anche nel 2020 Tgcom24.it è la testata di informazione online italiana più seguita, come misurato dall'autorevole Digital News Report del Reuters Institute for the Study of Journalism. Tgcom24 è risultato essere anche il primo tra i tre canali all-news del nostro Paese, davanti a SkyTg24 e Rai News24. Non solo: Mediaset si rivela leader assoluta nel segmento televisivo sommando la copertura dei propri telegiornali generalisti (Tg4, Tg5, Studio Aperto) a quella dell'all-news di Tgcom24.  

 

L'indagine - Il Digital News Report è il rapporto annuale più completo sul consumo di notizie in tutto il mondo. La rilevazione di quest'anno copre 40 mercati, compresi due nuovi (Kenya e Filippine) e fornisce molte informazioni su temi come la disinformazione, il pagamento delle notizie, il successo dei podcast di notizie e come l'opinione pubblica vuole che i giornalisti coprano le situazioni più controverse.

 

Un primato online ormai consolidato - Tgcom24.it conferma il proprio primato sul web, posizionandosi davanti al primo posto della classifica dei media online, davanti ai portali di SkyTg24 e Fanpage.

 

Primi tra le all-news italiane - Il brand Tgcom24 è leader anche nel segmento televisivo delle all-news, posizionandosi in termini assoluti al terzo posto, dietro l'insieme dei Tg Rai e dei Tg Mediaset, ma prima dei competitor diretti SkyTg24 e Rai News24.

 

Tgcom24.it è anche nel 2020 la prima fonte di informazione online e diventa il primo canale all-news degli italiani

 

Cambiano le abitudini degli italiani - L'indagine rivela come la readership dei giornali cartacei continui a cadere costantemente in Italia mentre per le notizie televisive il pubblico è stato più stabile rispetto a molti altri paesi. Lo smartphone è ora il dispositivo principale utilizzato per ricevere notizie online con circa due terzi (63%) del campione che lo usa ogni settimana per accedere alle notizie. Solo il 10% dei nostri connazionali oggi paga per avere news online, preferendo le testate gratuite come Tgcom24.it.

 

Gli italiani e i social - Un capitolo del report è dedicato anche al rapporto degli utenti con i social network e i sistemi di messaggistica istantanea. Nel nostro Paese il leader del settore è Facebook, mentre Whatsapp ricopre il secondo posto e YouTube il terzo. Instagram va fuori dal podio, in quarta posizione, mentre alla quinta ritroviamo Facebook Messenger e alla sesta Twitter.

 

La disinformazione - A livello mondiale i trend sono tanti: anche prima del picco della pandemia, oltre la metà del campione in esame (56%) ha dichiarato di essere preoccupato per ciò che è vero o falso su Internet quando si tratta di notizie. I politici nazionali sono l'unica fonte di disinformazione nominata più frequentemente. Sono accusati di più in paesi come Brasile, Filippine e Stati Uniti. Gli intervistati nella maggior parte dei paesi erano più preoccupati per Facebook (29%) che per altre piattaforme. Tuttavia, in paesi come Brasile, Messico, Malesia e Cile, le persone affermano di essere più preoccupate per le app di messaggistica chiuse come WhatsApp.

 

La fiducia nelle notizie - In tutti i 40 mercati, meno di quattro persone su dieci (38%) hanno dichiarato di fidarsi della "maggior parte delle notizie per la maggior parte del tempo", un calo di quattro punti percentuali rispetto al 2019. Meno della metà degli intervistati (46%) ha dichiarato di fidarsi delle notizie che utilizza  mentre la fiducia nella ricerca (32%) e nei social media (22%) è persino inferiore.
 

Sulla copertura della politica - In tutti i paesi i dati del sondaggio mostrano che la maggior parte delle persone (52%) concorda sul fatto che i media debbano segnalare in modo chiaro le dichiarazioni inesatte dei politici perché "è importante che l'opinione pubblica sappia cosa ha detto il politico". In tutti i paesi la maggioranza (60%) afferma di preferire ancora notizie che non hanno un punto di vista particolare e che solo una minoranza (28%) preferisce notizie che rafforzano le loro opinioni. Questa preferenza è più forte in paesi come Germania, Giappone, Regno Unito e Danimarca.

 

 

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