Il tesoretto

Debito pubblico, perché l’Italia pagherà meno: cosa cambia con il rating alzato da Fitch

L'upgrade deciso dall'agenzia Fitch migliora la percezione del rischio-Paese: per lo Stato italiano significa minori costi per finanziare il debito. Ecco cosa succede e quanto potremmo risparmiare

20 Set 2025 - 14:32
 © ansa

© ansa

Con il recente miglioramento del rating dell'Italia da parte dell'agenzia Fitch – da "BBB" a "BBB+" – il costo del debito pubblico potrebbe iniziare a scendere. È una notizia che riguarda da vicino la finanza pubblica e, indirettamente, tutti i cittadini: meno interessi da pagare significa più risorse disponibili per servizi e investimenti. Ma cosa vuol dire esattamente "rating più alto"? Perché un semplice cambio di giudizio da parte di un'agenzia internazionale può portare a un risparmio di miliardi? E soprattutto, quanto potrà effettivamente risparmiare lo Stato italiano nei prossimi anni? In questo approfondimento, spieghiamo in modo chiaro e accessibile il significato di questa decisione, i meccanismi finanziari coinvolti e le possibili ricadute positive per le casse pubbliche.

Cosa significa "rating più alto" e perché influenza il costo del debito

 Il "rating" è un voto assegnato dalle agenzie di valutazione internazionali alla solidità economico-finanziaria di un Paese. Serve a indicare quanto è sicuro, secondo gli analisti, prestare soldi a quel Paese. Fitch, una delle tre principali agenzie insieme a Moody's e Standard & Poor's, ha migliorato la valutazione dell'Italia portandola da BBB a BBB+, mantenendo un outlook stabile. Il significato di questo upgrade è chiaro: l'Italia viene considerata più affidabile dal punto di vista del bilancio pubblico e della capacità di onorare i propri impegni finanziari.
Le ragioni dietro questa decisione sono molteplici. In primis, il miglioramento del saldo di bilancio, con una riduzione del deficit rispetto agli anni precedenti. Inoltre, Fitch ha sottolineato la presenza di una maggiore stabilità politica e il consolidamento delle prospettive macroeconomiche. Tutti elementi che, nel complesso, trasmettono ai mercati un'immagine di maggiore affidabilità. Di conseguenza, gli investitori accettano rendimenti inferiori sui titoli di Stato italiani, facendo abbassare il costo medio del debito.

Come funziona il meccanismo del risparmio sugli interessi

 Il risparmio derivante da un rating più alto si basa su un principio semplice: più il Paese è considerato sicuro, meno deve pagare per convincere gli investitori ad acquistare i suoi titoli. In pratica, il Tesoro emette BTP o altri strumenti con interessi più bassi. Questo non significa che il debito già esistente venga automaticamente "scontato", ma che quello futuro – ovvero le nuove emissioni o le rinegoziazioni – costerà meno.
Il meccanismo si lega anche allo spread, ossia la differenza tra il rendimento dei BTP italiani e quello dei Bund tedeschi, considerati i più sicuri in Europa. Quando lo spread si riduce, significa che i mercati percepiscono meno rischio. Un rating più elevato tende a far scendere lo spread, anche se non automaticamente, influenzando così il costo medio del debito. È importante sottolineare che l'impatto non è immediato su tutto il debito pubblico, ma progressivo. Solo la parte che viene rinnovata o emessa ex novo beneficerà dei tassi inferiori. Tuttavia, considerando che l'Italia emette ogni anno centinaia di miliardi di euro in titoli, anche variazioni minime nei tassi possono produrre risparmi significativi.

Quanto spende oggi lo Stato italiano per il debito pubblico

 L'Italia ha un debito pubblico pari a circa il 137% del PIL, uno dei più alti in Europa. In valore assoluto, si parla di oltre 2.800 miliardi di euro. Per finanziare questo debito, lo Stato paga ogni anno una cifra rilevante in interessi. Nel solo 2023, la spesa per interessi si è attestata intorno ai 75 miliardi di euro, secondo i dati del Ministero dell'Economia. Questa voce di bilancio rappresenta una delle più pesanti per le finanze pubbliche. Anche piccole variazioni nei tassi d'interesse applicati ai nuovi titoli possono incidere sensibilmente sulla spesa complessiva. Per questo motivo, ogni miglioramento della percezione di affidabilità del Paese ha un impatto positivo sui conti pubblici.

Le stime: quanto potrebbe risparmiare l'Italia

 Non esistono al momento stime ufficiali del risparmio legato all'upgrade da parte di Fitch. Tuttavia, sulla base di calcoli economici prudenti, è possibile ipotizzare che, se il miglioramento del rating si traducesse in una riduzione media dei tassi di interesse di 0,25 punti percentuali su una parte rilevante del debito in rinnovo, il risparmio potrebbe aggirarsi tra i 3 e i 4 miliardi di euro all'anno. Se la riduzione fosse più marcata, intorno ai 0,5 punti percentuali, il risparmio potenziale salirebbe a circa 5–7 miliardi di euro annui. Queste cifre vanno considerate come stime conservative e dipendono da molte variabili: la quantità di debito che verrà emesso nei prossimi anni, l'effettiva risposta dei mercati allo scenario macroeconomico e la continuità nelle politiche fiscali del governo. In ogni caso, rappresentano una prospettiva importante per l'alleggerimento della pressione sui conti pubblici.

I fattori che influenzano il risparmio futuro

 Il beneficio dell'upgrade dipenderà anche dalla capacità dell'Italia di mantenere i progressi compiuti sul fronte della finanza pubblica. Un quadro macroeconomico stabile, una gestione oculata del bilancio statale e una politica fiscale coerente con gli impegni europei possono contribuire a consolidare la fiducia dei mercati. Al contrario, eventuali shock esterni, crisi politiche o manovre finanziarie espansive non coperte da entrate certe potrebbero annullare i vantaggi ottenuti. Inoltre, l'andamento dei tassi internazionali – condizionato dalle scelte della BCE e dal contesto globale – avrà un ruolo cruciale. Anche con un rating più alto, se i tassi europei dovessero aumentare, il margine di risparmio per l'Italia potrebbe ridursi. In sintesi, il miglioramento del giudizio di Fitch rappresenta una buona notizia per l'Italia, ma richiede continuità, prudenza e visione strategica per trasformarsi in un vantaggio duraturo.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri