Rivoluzione energetica

Boom fotovoltaico, c’è un Paese che fa incetta di pannelli cinesi: ecco perché (l’ecologia non c’entra)

Sta dominando il mercato mondiale dell’energia solare, ma dietro il successo si nascondono nuove disuguaglianze e un obiettivo molto diverso da quello ambientale

03 Mag 2025 - 07:32
 © Afp

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Il Pakistan sta vivendo una rivoluzione energetica: l'adozione dell'energia solare è cresciuta esponenzialmente, con oltre 22 GW di capacità installata nel solo 2024, rendendo il Paese uno dei principali mercati solari a livello globale. Tuttavia, questo rapido sviluppo ha messo in luce nuove disuguaglianze sociali ed economiche, sollevando interrogativi sull'equità della transizione energetica.

Il vero motivo dietro il boom: caldo estremo e aria condizionata

 In molte aree del Pakistan, le temperature estive superano regolarmente i 45°C, con picchi che raggiungono i 50 gradi durante le ondate di calore sempre più frequenti. In queste condizioni climatiche estreme, il ricorso ai condizionatori d’aria non è un lusso, ma una necessità vitale. Tuttavia, i blackout e i costi elevati dell’elettricità di rete rendono l’accesso all’aria fresca un privilegio per pochi. È qui che entra in gioco il fotovoltaico: non per salvare il pianeta, ma per alimentare i condizionatori e garantire benessere personale. Chi può permetterselo investe in impianti solari per sfuggire al caldo insostenibile e avere una fornitura elettrica stabile, soprattutto nelle ore più critiche. La corsa ai pannelli cinesi, quindi, ha motivazioni pratiche e immediate, ben lontane dalle logiche della sostenibilità ambientale.

Crescita esponenziale dell'energia solare

 La combinazione di elevata insolazione, costi energetici in aumento e disponibilità di pannelli solari cinesi a basso costo ha spinto molti cittadini, soprattutto nelle aree urbane e industriali, a investire in impianti fotovoltaici. Nel primo semestre del 2024, il Pakistan ha importato pannelli solari dalla Cina per un valore di 1,4 miliardi di dollari, diventando il terzo maggiore importatore mondiale. Grandi aziende, come la Forward Sports, hanno aumentato significativamente la loro dipendenza dall'energia solare per ridurre i costi e migliorare la competitività. Anche multinazionali come Coca-Cola e Hyundai hanno adottato soluzioni solari per abbattere le bollette energetiche.

Disuguaglianze nell'accesso all'energia solare

 Nonostante i benefici, la transizione solare ha accentuato le disuguaglianze sociali. Le famiglie benestanti e le grandi imprese possono permettersi l'installazione di impianti fotovoltaici, mentre le classi medie e basse, soprattutto coloro che vivono in appartamenti o in affitto, affrontano ostacoli economici e strutturali. Questa disparità ha portato a una riduzione della domanda di energia dalla rete nazionale, costringendo le compagnie elettriche ad aumentare le tariffe per i restanti utenti, aggravando ulteriormente le difficoltà per le fasce più vulnerabili della popolazione.

Iniziative governative per una transizione equa

 Per affrontare queste sfide, i governi provinciali di Punjab e Sindh hanno avviato programmi per fornire pannelli solari gratuiti o sovvenzionati alle famiglie a basso reddito. Nel Khyber Pakhtunkhwa, il governo ha lanciato il "KP Solar Scheme", destinato a fornire sistemi solari a 130.000 cittadini. A livello federale, sono in corso negoziati con investitori cinesi e locali per rinegoziare i debiti del settore energetico, con l'obiettivo di rendere l'energia della rete più accessibile.

Prospettive future

 Il Pakistan mira a ottenere il 20% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2025 e il 30% entro il 2030. Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi in modo equo, è fondamentale implementare politiche che garantiscano l'accesso all'energia solare a tutte le fasce della popolazione, evitando che la transizione energetica diventi un ulteriore fattore di disuguaglianza.

Perché i pannelli solari cinesi dominano il mercato globale?

 La Cina è il principale produttore mondiale di pannelli solari, grazie a una filiera industriale ipercompetitiva e ampiamente sovvenzionata. I costi di produzione inferiori, la capacità di esportazione massiva e l'innovazione tecnologica continua rendono i pannelli cinesi la prima scelta per molti Paesi emergenti. Il Pakistan, ad esempio, si affida quasi totalmente all'importazione dalla Cina per soddisfare la crescente domanda interna di solare.

Come funziona un impianto fotovoltaico domestico?

 Un impianto fotovoltaico per uso domestico è composto da pannelli solari, un inverter che converte l’energia prodotta in corrente alternata e, in alcuni casi, una batteria di accumulo. L’elettricità prodotta può alimentare direttamente gli elettrodomestici oppure essere immessa nella rete elettrica. In contesti come quello pakistano, dove i blackout sono frequenti, i sistemi off-grid o con batterie sono fondamentali per garantire l’autonomia energetica.

Perché l’energia solare non è accessibile a tutti?

 Il costo iniziale di installazione, la mancanza di incentivi pubblici strutturati e la difficoltà tecnica di installare pannelli su edifici in affitto o condomini rendono l’accesso al solare una prerogativa delle fasce più abbienti. In molti Paesi, l’energia solare si sta trasformando da soluzione inclusiva a privilegio per pochi, alimentando nuove disuguaglianze sociali.

Cosa succede alle reti elettriche quando troppe persone passano al fotovoltaico?

 Quando una fetta significativa della popolazione abbandona la rete elettrica per passare al solare, le utility si trovano a gestire meno entrate ma gli stessi costi fissi di manutenzione della rete. Questo porta spesso ad aumenti tariffari per chi è rimasto collegato, aggravando le difficoltà economiche di chi non può permettersi il fotovoltaico. È un fenomeno noto come “spirale della morte delle utility”.

Quali sono le alternative all’energia solare nei Paesi caldi?

 Oltre al fotovoltaico, alcuni Paesi stanno esplorando soluzioni come il raffrescamento passivo degli edifici, le microturbine eoliche, o l’uso di biogas da rifiuti organici. Tuttavia, nessuna di queste opzioni ha ancora raggiunto la convenienza e la diffusione del solare, soprattutto nelle zone urbane. La sfida resta quella di diversificare le fonti senza aumentare il divario sociale nell’accesso all’energia.

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