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"Verissimo", Sinisa Mihajlovic: “Mi sentivo un morto che cammina: non sono un eroe"

L'allenatore del Bologna racconta la sua lotta contro la leucemia: “Sto vincendo la mia battaglia”

Sinisa ​​​Mihajlovic racconta a "Verissimo" la sua lotta contro la leucemia che lo ha colpito la scorsa estate. "Sto vincendo la mia battaglia", rassicura l'allenatore del Bologna. Il primo ciclo di terapie, lo scorso luglio subito dopo la diagnosi, è stato durissimo: "In cinque giorni sono stato sottoposto a 13 chemio, otto più degli altri pazienti che normalmente ne fanno cinque, perché ero forte fisicamente". La prima uscita pubblica il 25 agosto per seguire la sua squadra, con il tecnico serbo magrissimo per i chili persi durante le cure: "Mi sentivo un morto che cammina", rivela l'ex calciatore che mostra ancora una volta la sua forza di carattere.

 

 

Spiega che lui non si è mai dato per vinto, e adesso, dopo il trapianto di midollo, il peggio sembra passato: "Siamo a 77-78 giorni dal trapianto e i primi 100 sono i i più critici: Devo avere pazienza ancora per una ventina di giorni", spiega Mihajlovic, che precisa comunque di non sentirsi un eroe: "Mi sento un uomo normale. Non bisogna mai smettere di lottare e di pensare di farcela". E nemmeno di fare coraggio ai figli: "Io stavo male eppure dovevo essere forte per non farli preoccupare". Ringraziamenti particolari, e commossi, ai medici che lo hanno curato e alla famiglia, con cui ha potuto passare le feste: "E' stato il Natale più bello della mia vita".