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Sanremo 2019, la reazione de Il Volo agli insulti in sala stampa: "E' bullismo"

Un video pubblicato da Facchinetti ha scoperchiato il vaso di Pandora: sotto accusa le offese contro il trio di alcuni giornalisti dopo lʼannuncio del terzo posto

A Sanremo le polemiche non si fermano.

Mentre continua l'onda lunga di quelle suscitate da Ultimo e dal sistema di voto, anche i ragazzi de Il Volo sono al centro di un altro polverone. Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble hanno parlato di quello che è successo in sala stampa subito dopo la proclamazione del loro terzo posto, venuto alla luce dopo che Francesco Facchietti ha pubblicato sui social un video di quegli attimi, in cui si sentono urla e ingiurie di alcuni giornalisti contro i tre. Ed è bufera. "Le consideriamo una vera e propria forma di bullismo, di sfottò da stadio", dice il gruppo all'Ansa.

A distanza di due giorni dalla finale del Festival i tre ragazzi de Il Volo rompono il silenzio sulla questione: "Abbiamo avuto bisogno di qualche giorno per essere lucidi e affrontare questa cosa. Dunque alcuni giornalisti (ed è bene dire che solo alcuni) ci hanno pesantemente insultato. Hanno usato parole come 'm***e', 'v********o', 'in galera', ecc ecc. che consideriamo come frutto di una vera e propria forma di bullismo, di sfottò da stadio. Queste persone - aggiungono- non hanno portato gloria all'ordine che rappresentano. Il loro atteggiamento è stato un insulto, prima che a noi, a tutti i colleghi giornalisti che svolgono il proprio lavoro in maniera seria e professionale".

Terzi classificati sul podio, dopo Mahmood e Ultimo, i tre cantanti hanno festeggiato il primo decennio di carriera al Festival, dopo averlo vinto nel 2015 con "Grande amore": "In 10 anni - spiegano - abbiamo avuto molte critiche sulla nostra musica, sul genere che cantiamo, accuse di essere arroganti, spocchiosi, bimbiminchia... Non abbiamo mai proferito parola o dato importanza a tutto ciò anche perché fortunatamente abbiamo sostenitori che ci supportano quotidianamente perché amano quello che facciamo. Ma quando vediamo dei video che testimoniano la cattiveria e la poca umanità da parte di persone che potrebbero essere nostri genitori (molti anche nostri nonni) ci dà molto fastidio perché ogni artista deve avere il proprio spazio di espressione musicale".

"Vedere qualcuno che sbraita 'in galera' solo perché stiamo facendo quello che ci piace fare nella vita, è molto irrispettoso - ribadiscono - nei nostri confronti ma soprattutto nei confronti della libertà di espressione".