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Sanremo 2019, Ultimo rincara la dose: "Io danneggiato dai giornalisti, questo non è il Festival del popolo"

Dopo le polemiche in sala stampa a caldo, il cantante ha ripreso la questione con una serie di stories su Instagram, puntando sul fatto che la gente avrebbe speso soldi per il televoto inutilmente

Non accenna a placarsi la rabbia del cantautore Ultimo nei confronti della stampa che gli avrebbe fatto perdere, con il suo voto, la possibilità di vincere il Festival di Sanremo.

Dopo la discussione avuta a caldo in sala stampa, Ultimo ha rincarato la dose su Instagram. "La gente ha votato, spendendo soldi, per quattro sere - ha detto -, e poi il risultato è stato ribaltato da 8 persone e 30 giornalisti. Questo non è il Festival del popolo".

Ultimo ha lasciato Sanremo nottetempo, disertando così la tradizionale puntata di "Domenica In" dove tutti gli artisti in gara si esibiscono (ma non è stato l'unico, anche Loredana Bertè, pare infuriata per l'esclusione dal podio, non si è presentata). Ma ha poi ripreso la polemica, a mente fredda, attraverso una serie di "storie" sul suo profilo Instagram.

"Faccio questo video perché sto leggendo un sacco di articoli con cattiverie e cazzate - ha detto -. Voglio ringraziare le tante persone che mi stanno inviando messaggi d'affetto, d'amore e di sostegno. Siete tanti, più di quanti pensano loro. La mia incazzatura è molto semplice. Mi chiedo come sia possibile che il Festival di Sanremo dia l'opportunità di televotare da casa, quindi di spendere dei soldi. La gente vota da casa, spendendo dei soldi. Noi siamo riusciti a prendere televoti per il 46,5%, un altro artista arriva al 14%. Questa differenza di oltre il 30% viene completamente ribaltata dal giudizio di giornalisti, gli stessi che quando annunciano sul palco che Il Volo è arrivato terzo esultano come se stessero allo stadio gridando 'pezzi di me***' e che mentre parlo io gridano 'stronzetto, deficiente, vai a casa, imbecille, cog*****".

"Ecco, com'è possibile che questa percentuale di gente che ha votato da casa, che ha speso dei soldi, e la musica la sceglie la gente, venga ribaltata da giornalisti e dagli otto membri della giuria d'onore che con la musica c'entrano poco, per non dire niente - ha proseguito -. Come è possibile? Allora mi viene da pensare che non è il festival scelto dal popolo, ma scelto dai giornalisti. Allora non fate votare la gente, non fate spendere soldi per quattro serate alle persone. Io mi sento in colpa e sono dispiaciuto per le persone che hanno votato da casa. Io vi chiedo scusa in prima persona per questo impegno che non ha dato i suoi frutti. Detto questo, non ne parlerò più e spero di chiudere questa pagina per aprirne altre mille più belle".