La ballerina ha postato sui suoi social una clip di una conversazione tra lei e il presentatore in cui lui parla anche del suo desiderio rispetto alla morte
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Il pensiero di Pippo Baudo rispetto alla morte? Il presentatore lo ha espresso a Heather Parisi 17 anni fa e la ballerina e showgirl oggi ha postato un video di quel momento. "Sarò molto egoista ma mi preoccupa l'idea di non esserci più, di sparire - dice Baudo -, di non lasciare un segno di non diventare un fiore, una palma". ''Se tornassi cosa ti piacerebbe essere?" chiede lei a Pippo che risponde: "Una farfalla, quelle belle colorate".
"Che cosa ti spaventa Pippo?'', chiede ancora Heather Parisi a Baudo: ''Questo mondo di oggi, siamo in una guerra continua, il fatto che l'uomo non rispetti più l'uomo. C'è una litigiosità, c'è un'economia mondiale che è ricchissima e non può non pensare a quelli che non hanno, questi mondi quando se ne accorgeranno diventeranno cattivi contro chi gli ha negato la gioia di vivere, poi ci meravigliamo di questa aggressività, ma per forza noi li abbiamo tenuti in cattività, come se tenessi un animale chiuso in gabbia è chiaro che quando esce...''.
La Parisi ha postato la clip dopo giorni di silenzio. Su "X" ha messo un breve estratto dell'intervista completa postata invece su YouTube, spiegando: ''17 anni fa mi hai regalato un momento che custodisco nel cuore. ''Vorrei che mi facessi un regalo''. ''Quale?'' ''Tienila per un giorno lontano lontano'' - scrive lei a corredo della clip -. Quelle parole sono diventate una promessa che avrei voluto rimandare sempre più in là. Tutti ti salutano, io sento solo un arrivederci''.
In un altro passaggio dell'intervista di oltre mezz'ora, Baudo racconta cosa gli sarebbe piaciuto fare se non avesse fatto tv. "Se non avessi fatto il presentatore? Mi piacerebbe fare il direttore d'orchestra - dice -. Non per un atto di potere, perché il Maestro è un conduttore che domina con la bacchetta da 80 a 150 persone, ma mi piace per l'armonia che deve trovare. Deve leggere contemporaneamente gli spartiti di tutti, e dare il via a ogni strumento ma non contemporaneamente: nella musica classica il tempo te lo inventi, il direttore decide il suo tempo, in modo personale. È una magia. Tornerei bambino per dirigere un'orchestra".