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Nuovo digitale terrestre, ecco perché e come cambiano le nostre tv

Il 1° gennaio 2023 si spegneranno i vecchi segnali e si apre la nuova rivoluzione del piccolo schermo

Lo switch off, termine che ormai è entrato nel vocabolario degli italiani che sta a significare lo "spegnimento", è ormai realtà. In sostanza le televisioni di milioni di italiani dovranno fare un salto di qualità per l'arrivo del nuovo formato di trasmissione il DVB-T2. Ma perché devo cambiare tv se fino ad ora vedo tutti i canali che mi servono? E' quello che molti si sono chiesti e la spiegazione, non tecnica, è abbastanza semplice: bisogna guardare al futuro, ciò che la tecnologia nei prossimi anni ci fornirà.

Già dal 20 ottobre alcuni canali saranno visibili solo con decoder

compatibileGià dal 20 ottobre alcuni canali tematici di Rai e Mediaset saranno visibili in alta definizione solo con un televisore o un decoder compatibile al sistema di codifica del segnale MPEG-4. Per la Rai, ad essere interessati dal cambiamento, saranno i nove canali Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport+ HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium e Rai Scuola, mentre continueranno a rimanere visibili a tutti Rai1, Rai2, Rai3 e Rainews24. Per Mediaset, invece, saranno coinvolti i canali TGCOM24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV e Virgin Radio TV, mentre rimarranno contemporaneamente visibili tutti gli altri canali, a partire da Canale 5, Rete 4 e Italia 1.

 

Liberare le frequenze per avere internet veloce - Il 1° gennaio 2023 tutti i broadcaster dovranno spegnere il segnale "vecchio" e passare le trasmissioni sul formato DVB-T2. Questo consentirà di liberare un gruppo di frequenze che oggi è utilizzato per diffondere in tutta Europa i canali tv del digitale terrestre e che sarà invece destinato allo sviluppo della rete telefonica cellulare 5G. Questo consentirà di avere connessioni internet a banda larga ovunque, anche dove la fibra ottica ha difficoltà ad arrivare.

 

Cosa è il DVB-T2 - Ma non è la prima volta che affrontiamo un cambiamento di questa entità. Il primo passaggio è già avvenuto quando è nato il digitale terrestre che ha permesso alle nostre tv di avere, grazie al DVB-T, centinaia di nuovi canali radio e tv sui nostri dispositivi. All'epoca le nsotre tv erano tutte analogiche e abbiamo conosciuto per la prima volta anche i decoder che permettevano di trasformare un tv analogico in digitale. Oggi siamo nuovamente chiamati ad un salto tecnologico. Ma non sono "imposizioni" dall'alto, anche se esiste una legge europea del maggio 2017 che ha segnato la fine del DVB-T a favore del più moderno DVB-T2, sono i nostri usi ad essere modificati.

 

La smart tv - Oggi la tv fornisce più dei semplici canali, è un accesso verso il mondo della fruizione non lineare del prodotto televisivo. Le app che si possono installare sui moderni smart-tv necessitano appunto di formati digitali differenti. La gran parte del mercato ha già iniziato la transizione verso il nuovo formato ma ancora c'è strada da fare. Quello che però è chiaro è che questa rivoluzione porterà grandi benefici soprattutto all'utente finale.



I cittadini potranno verificare se il proprio televisore è abilitato a ricevere il segnale con la nuova tecnologia e in caso contrario sostituirlo acquistando una nuova tv o un decoder utilizzando i bonus messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico. Il passaggio definitivo al nuovo standard tecnologico di trasmissione del digitale terrestre DVB-T2 avverrà dal gennaio 2023. Nel frattempo si procederà anche alla riassegnazione delle frequenze seguendo un calendario che interesserà tutto il territorio nazionale, a partire dalla Regione Sardegna dal prossimo 15 novembre 2021.

 

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