Contrattacca i detrattori

Jimmy Kimmel torna in tv dopo la sospensione: quasi in lacrime si scusa per i commenti su Charlie Kirk

Il conduttore rientra in onda dopo sei giorni di sospensione. Scuse pubbliche, accuse alle emittenti "unAmerican" e il sostegno bipartisan che ha difeso la sua libertà di parola

24 Set 2025 - 10:35

Jimmy Kimmel è tornato in onda martedì sera con un monologo segnato dalla commozione e da un tono insolito per il popolare conduttore. Dopo sei giorni di sospensione decisi da ABC, a seguito delle polemiche scatenate dai suoi commenti sulla morte dell'attivista conservatore Charlie Kirk, Kimmel ha chiesto scusa in diretta televisiva. Con la voce rotta dall'emozione, ha precisato di non aver mai voluto ironizzare sulla tragedia né attribuire colpe a gruppi politici specifici. "Non c'è nulla di divertente in questo", ha detto al pubblico che lo ha accolto con una lunga standing ovation. L'episodio, che ha coinvolto la rete e le affiliate locali, è diventato un caso nazionale sul rapporto tra satira politica, libertà di espressione e pressione istituzionale.

Le parole di Kimmel: scuse e commozione in diretta

 Nel suo ritorno a Jimmy Kimmel Live!, il conduttore ha affrontato le accuse che lo hanno portato allo stop televisivo. "Mai è stata mia intenzione fare ironia sull'omicidio di un giovane uomo", ha dichiarato, quasi in lacrime, ribadendo che le sue parole erano state percepite come "intempestive o poco chiare". Ha voluto inoltre ringraziare sia i sostenitori sia i critici, tra cui anche figure di orientamento opposto come il senatore repubblicano Ted Cruz, per aver difeso il principio della libertà di parola. Kimmel ha poi lodato il gesto della vedova di Kirk, che ha pubblicamente perdonato l'assassino del marito: "Se qualcosa deve restare di queste settimane, spero sia questo", ha commentato con emozione.

La sospensione di ABC e le polemiche negli Stati Uniti

 La sospensione era stata annunciata da ABC lo scorso 17 settembre, dopo che le sue battute erano state interpretate come un tentativo di politicizzare l'omicidio. Le pressioni erano arrivate anche dall'ente federale delle comunicazioni, con il presidente della FCC, Brendan Carr, che lo aveva accusato di aver "ingannato il pubblico americano". In parallelo, i gruppi di emittenti Nexstar e Sinclair, che rappresentano circa un quarto delle affiliate ABC, avevano annunciato che non avrebbero trasmesso lo show al momento del ritorno.
La decisione ha suscitato un acceso dibattito. Molti personaggi del mondo dello spettacolo hanno espresso solidarietà al conduttore, mentre alcuni spettatori hanno reagito cancellando abbonamenti alle piattaforme di streaming Disney, società madre di ABC.

Le reazioni politiche e il dibattito sulla libertà di espressione

 L'episodio ha avuto forti ripercussioni nel mondo politico. Oltre alle critiche di Carr, l'ex presidente Donald Trump ha attaccato Kimmel su Truth Social, definendolo "non divertente" e accusando ABC di mettere a rischio la rete. Al contrario, diversi esponenti democratici e repubblicani hanno difeso il diritto del comico a esprimersi liberamente.
Anche voci esterne allo scenario politico hanno preso posizione: il podcaster Joe Rogan ha sottolineato che "il governo non dovrebbe mai intervenire per stabilire cosa un comico può dire in un monologo", mentre il collega Stephen Colbert ha ironizzato sulla vicenda nel suo show, ricordando le difficoltà comuni al mondo dei late night.

Ospiti e standing ovation: il ritorno tra applausi

 Il rientro di Kimmel è stato accolto da una lunga standing ovation, con il pubblico che ha scandito cori di incoraggiamento. La puntata ha visto la partecipazione di Robert De Niro, che ha interpretato in chiave satirica il presidente della FCC, e della cantante Sarah McLachlan, che aveva inizialmente rinunciato a un'esibizione in segno di protesta contro la sospensione.
Il clima nello studio ha alternato momenti di ironia a passaggi intensi, con il conduttore che ha ammesso di essere stato arrabbiato con ABC per la sospensione, salvo poi ringraziare la rete per aver trovato un accordo che gli consentisse di tornare in onda.

Il futuro di "Jimmy Kimmel Live!" e la crisi dei late show

 Il caso arriva in un momento complesso per i programmi notturni della televisione statunitense. La concorrenza dello streaming e il consumo di contenuti in differita online hanno eroso gli ascolti dei talk show tradizionali. CBS ha già cancellato il programma di Stephen Colbert, mentre il contratto di Kimmel con ABC scadrà a maggio, lasciando aperti interrogativi sul futuro del format. Nonostante le difficoltà, la puntata di ritorno ha dimostrato il forte impatto mediatico del conduttore, trasformando una vicenda personale in un tema di dibattito nazionale sulla libertà d'espressione e il ruolo dei media nell'era delle pressioni politiche.

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