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Figlia della storica conduttrice Enrica Bonaccorti, Verdiana è riapparsa in pubblico al fianco della madre malata. Ma chi è davvero, e perché non ha mai portato il cognome del padre?
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Da anni lontana dai riflettori, Verdiana Bonaccorti è tornata accanto alla madre Enrica, spingendo la sua carrozzina nel momento in cui hanno annunciato la malattia della conduttrice. Una figura riservata, la cui storia familiare è legata a una scelta profonda: quella di portare il cognome materno. Il padre biologico sparì quando lei aveva appena 11 mesi, e quel vuoto ha segnato il resto della sua vita. Oggi Verdiana è una donna autonoma, con un curriculum solido e una vita privata protetta, ma il suo nome continua a evocare una scelta identitaria precisa. Un cognome che è un segno di affetto, di legame, di storia familiare e resilienza.
Verdiana Bonaccorti è nata a Roma il 24 settembre 1974. Giornalista pubblicista dal 2003, ha scelto un percorso professionale lontano dalla notorietà della madre Enrica, costruendo una carriera riservata ma articolata. Dal suo curriculum risultano diverse esperienze nell'ambito culturale e cinematografico: tra le collaborazioni più rilevanti, figura il ruolo di Talent Handler per la Twentieth Century Fox durante l'anteprima italiana del film The Revenant. Ha inoltre partecipato all'organizzazione di eventi per il Roma Film Festival, dimostrando competenze trasversali nella comunicazione e nella gestione di eventi.
Al di fuori dell'ambito lavorativo, Verdiana ha mantenuto un profilo estremamente discreto: non si conoscono dettagli pubblici su relazioni sentimentali o figli, e lei stessa ha confermato in più occasioni di voler proteggere la propria privacy. In un'intervista, ha sottolineato come la sua vita sia stata segnata dalla paura di perdere la madre e da una forte esigenza di autonomia emotiva. È apparsa di recente in televisione, ma sempre in contesti legati alla salute o alle interviste familiari, senza mai cercare visibilità personale.
Il padre biologico di Verdiana è Daniele Pettinari, regista e fotografo, noto per aver diretto il film Cagliostro nel 1974. La relazione con Enrica Bonaccorti si interruppe poco dopo la nascita della figlia: l'uomo abbandonò la famiglia quando Verdiana aveva solo 11 mesi, lasciando la madre e la nonna a crescerla. Enrica ha più volte raccontato pubblicamente questo passaggio, sottolineando il vuoto lasciato da quella figura paterna mai più presente. Pettinari è poi deceduto nel 2021 all'età di 78 anni.
Enrica ha spesso ringraziato la madre, nonna di Verdiana, per il ruolo fondamentale svolto durante l'infanzia della figlia, mentre lei era impegnata nella carriera televisiva e teatrale. Questo nucleo familiare ridotto, ma coeso, ha rafforzato il legame tra Verdiana e la madre, creando una complicità visibile anche nelle rare apparizioni pubbliche.
La decisione di portare il cognome "Bonaccorti" fu presa da Verdiana in età adulta, dopo aver valutato la distanza affettiva e relazionale con il padre biologico. La richiesta ufficiale di sostituzione del cognome paterno con quello materno venne accolta senza difficoltà, grazie a motivazioni giudicate evidenti dalle autorità competenti. Enrica Bonaccorti ha spiegato: "Credo che avere il cognome di una famiglia sconosciuta, di qualcuno che, a parte i cromosomi, ti è del tutto estraneo, non ti faccia certo stare bene. Così ha fatto richiesta: le motivazioni della sua scelta erano così evidenti che il cambio lo ha ottenuto immediatamente".
Questa scelta ha un valore simbolico profondo: oltre a rompere formalmente il legame con una figura assente, rappresenta il riconoscimento pubblico e giuridico di un'identità formata dentro il rapporto esclusivo con la madre. Un atto che rende il cognome "Bonaccorti" non solo un'eredità, ma una dichiarazione.
L'immagine di Verdiana accanto alla madre, mentre la accompagna in carrozzina, è diventata emblematica: un gesto di cura, ma anche di affermazione pubblica di un legame profondo. Dopo un delicato intervento al cuore, Enrica è riapparsa in televisione e in alcune interviste ha raccontato la vicinanza costante della figlia. In uno degli episodi più toccanti, Verdiana ha rivelato: "Mia mamma è stata senza cuore per alcune ore. Il medico ha preso in mano il suo cuore e poi gliel'ha rimesso". Il racconto prosegue con parole che rivelano la profondità del loro legame: "Il chirurgo ha tenuto in mano anche il mio cuore e la mia vita. Vederti così forte mentre eri così debole mi ha fatto capire chi sono e chi voglio essere".
Queste dichiarazioni, rese pubbliche in trasmissioni come Verissimo, mostrano quanto la vicenda umana, familiare e affettiva tra madre e figlia sia centrale nella loro esistenza. Un'unione che oggi si racconta anche attraverso il cognome, scelto e portato con convinzione.