L’attrice parla a "Verissimo" della malattia che l’ha colpita: "Ha causato la fine della mia storia d’amore"
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Barbara Tabita apre, a "Verissimo", il racconto del periodo più difficile della sua vita: una lunga battaglia contro l’emicrania con aura che, per anni, ha stravolto la sua quotidianità, proprio in quello che doveva essere il momento più felice, la nascita della prima figlia.
Ospite di Silvia Toffanin, l’attrice ripercorre gli ultimi sette anni, segnati da cambiamenti radicali. "È successo di tutto", confessa: il ritorno in Sicilia, il riavvicinamento all’ex compagno e la decisione di diventare genitori. A 44 anni Tabita rimane incinta quasi subito e nasce Beatrice, una gioia inattesa per chi, fino ad allora, non aveva mai davvero pensato alla maternità, troppo assorbita dal lavoro e dai progetti.
Proprio durante la gravidanza, però, compaiono i primi segnali: nausea persistente, poi cefalee sempre più forti. Dopo il parto, la situazione precipita. "Ho iniziato ad avere mal di testa violentissimi, che non passavano neppure con il cortisone. Sono stata all’inferno, mi paralizzavo", racconta.
Per sette anni la donna vive in balia del dolore. "Avere crisi un giorno sì e uno no è devastante. Ho dovuto rivolgermi a un terapeuta, perché mi rendevo conto che non sarei più riuscita a fare questo mestiere", spiega. "La malattia mi ha portata a voler smettere di vivere".
Il prezzo più alto è il tempo sottratto alla figlia: "Mi sono persa gli anni più belli di Beatrice". Poi, quando tutto sembra immobile, arriva una svolta. Due anni fa riceve una telefonata inattesa: esiste una nuova possibilità di cura. "Non ci credevo, e ancora oggi faccio fatica a realizzarlo", dice. Grazie a una terapia sperimentale a base di anticorpi monoclonali, la sua condizione migliora e, poco alla volta, torna il sorriso.
Ma proprio mentre la salute sembra finalmente darle tregua, l'attrice deve affrontare un altro colpo: la fine della relazione con il compagno, dopo undici anni insieme. "L’ho presa malissimo. Ho smesso di mangiare e ho perso 17 chili", confessa. Col tempo, però, arriva anche una forma di comprensione: "In quei sette anni non mi amavo più. Ero diventata un mostro. Come posso giudicare una persona che c’è stata e ha cresciuto nostra figlia? Non posso dare colpe: il rapporto è finito".