MUSICA

"Amici", a lezione con Fiorella Mannoia: "Le canzoni risentono del luogo e del tempo in cui le fai"

La celebre cantante si è messa a disposizione dei giovani talenti della scuola, con una spilla della Palestina

10 Ott 2025 - 17:45
 © Da video

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Il valore delle parole e l'importanza di comprendere ciò che si canta sono alla base dell'insegnamento che Fiorella Mannoia ha lasciato in eredità ai giovani talenti di "Amici". Durante il daytime in onda venerdì 10 ottobre, i ragazzi della scuola hanno ascoltato con attenzione i suggerimenti della celebre artista, arrivata in studio indossando una spilla con la bandiera della Palestina.

"Bisogna capire quello che si sta cantando. E ogni volta che voi affrontate una canzone, almeno per la mia esperienza di interprete, dovete ragionare prima sul testo e dovete capire che cosa sta dicendo", ha esordito Fiorella Mannoia.

Quindi, la cantante romana si è concentrata sulla sua esperienza personale e sull'importanza della lettura: "Ho cominciato che avevo la vostra età, ma quando mi sono trovata vicino ad autori come Fossati, De Gregori, De André, da loro ho preso tutto quello che potevo. Quando parlavano di un libro, andavo subito a comprarlo perché volevo capire da dove venivano le loro canzoni".
"Io non ho una grande estensione vocale, non arrivo a delle vette come altre colleghe. Allora ho puntato sull'interpretazione, su quello che riuscivo a trasmettere attraverso la mia voce", ha aggiunto.

La lezione prosegue con alcuni esempi che toccano proprio il repertorio di Fiorella Mannoia, a partire dal brano intitolato "Il peso del coraggio", che oggi appare più attuale che mai.
"Questo è il miracolo delle canzoni, che risentono del periodo storico - spiega di fronte ai giovani talenti, facendo riferimento a una recente esibizione -. Questa canzone è stata scritta qualche anno fa. Ma prima che succedesse tutto quello che è successo lì a Gaza, che riguarda la mia spilletta, era una bella canzone. Sentire quelle parole ora, quando dice Chi ha torto e chi ha ragione quando un bambino muore. E allora stiamo ancora zitti, perché così ci preferiscono si sono alzati tutti in piedi perché è diventato come un manifesto. Ecco il miracolo".

Un episodio simile, racconta Fiorella Mannoia, si è verificato anche interpretando "Sally", intramontabile brano di Vasco Rossi, in un carcere. "Quando dice Forse la vita non è stata tutta persa, forse non è stato poi tutto sbagliato, di fronte a quelle persone era tutta un'altra cosa. Perché le canzoni risentono del luogo e del tempo in cui le fai e acquistano significati completamente diversi".

"Non c'è sera che io non canti questa canzone, in cui io nella testa non la vedo - ha affermato dopo una straordinaria interpretazione proprio di "Sally" -. A volte noi giudichiamo le persone, le donne, ma non sappiamo quello che prova. Non sappiamo che quella carezza data per non sentire l'amarezza vuol dire che questa donna ha bisogno di calore umano. Ecco perché vi dico di entrare dentro questi testi, solo così si riesce a interpretarli".