a "verissimo"

Alessandra Cuevas: "Mia madre è stata uccisa per aver denunciato le violenze su di me"

La giovane ricostruisce con commozione a "Verissimo" la vicenda di Teresa Buonocore, uccisa da due sicari

23 Nov 2025 - 18:08
 © Da video

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Alessandra Cuevas ripercorre a "Verissimo" la sua storia, segnata dalle violenze che ha subito da bambina e dalla prematura scomparsa della mamma, Teresa Buonocore, che ha pagato con la vita il coraggio di denunciare il carnefice della figlia.

Un dolore che affonda le radici nella sua infanzia, quando, a circa otto anni, frequentava la casa di due amiche gemelle. È lì che ha subìto per anni gli abusi dal padre delle bambine, senza riuscire inizialmente a comprenderne la gravità, oscillando tra paura, confusione e senso di colpa. "Quando ho iniziato a capire che c’era qualcosa di sbagliato, ho smesso di andare in quella casa, ma poi ho ripreso. Pensavo di esagerare, mettevo in dubbio me stessa", ricorda con voce commossa.

Il silenzio è durato a lungo, alimentato anche dalle minacce dell’uomo, che paventava ritorsioni contro sua madre. Cuevas non ha confidato nulla neppure a lei per anni. La svolta è arrivata quando fu convocata in un consultorio, apparentemente per un incontro di routine: lì capì che gli operatori erano già a conoscenza dei fatti e attendevano solo una conferma.

"Mia madre ne è venuta a sapere dopo la mia testimonianza in tribunale", racconta. Da quel momento, la madre di Alessandra, ha scelto la strada della denuncia, rifiutando qualunque proposta per ritirare la querela. "Ci offrirono 125mila euro per fermarci, ma lei disse no. Il prezzo da pagare era troppo alto".

Una scelta che le è costata la vita. Il 20 settembre 2010, Buonocore è stata uccisa da due sicari, su mandato del responsabile degli abusi. "Mamma sapeva che l’avrebbero uccisa. Sapeva di essere seguita, ma non ce lo ha mai fatto capire. L’ho scoperto leggendo le carte del processo", confida la ragazza, con grande lucidità e dignità.

Oggi porta avanti la sua battaglia personale perché il nome di sua madre non venga dimenticato e perché nessuna donna, nessuna bambina, debba affrontare quello che è accaduto a lei. "Lo faccio per mia madre. Per me è la mia stella polare".