La storia

Achille Polonara a "Le Iene": "Mi avevano detto che al 90% sarei morto"

Il cestista italiano al programma di Italia 1: "Sono stato in coma dieci giorni"

05 Nov 2025 - 11:32
 © Da video

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Una speranza dopo la paura. "Le Iene" raccontano la rinascita di Achille Polonara, il giocatore di basket colpito da leucemia mieloide acuta: nei giorni scorsi la iena Nicolò De Devitiis ha ricevuto una telefonata da Erika Bufano, la moglie del cestista. La donna ha raccontato al programma di Italia 1 del coma dopo il trapianto di midollo all'ospedale Sant'Orsola-Malpighi. Dopo dieci giorni, Achille si è finalmente risvegliato e la iena lo ha atteso fuori dall'ospedale per riabbracciarlo. 

"Mi avevano detto che al 90% sarei morto — ha detto lo stesso Polonara nel servizio andato in onda a "Le Iene" — non mi ricordo molto, è come se avessi dormito. Tornare a respirare un po' d'aria è stata una bella sensazione". Poi una colazione vicino all'ospedale, la videochiamata con i figli, il racconto dei giorni più difficili dopo la neoplasia testicolare di due anni fa e la successiva diagnosi di leucemia mieloide acuta arrivata durante l'ultima finale scudetto della sua Virtus contro Brescia, con il trofeo poi portato dai suoi compagni in ospedale.

"Non vi liberate facilmente di me", ha scherzato il cestista con un sorriso. "I bimbi non sapevano nulla — ha raccontato — gli avevamo detto che si era rotto il telefono. Ora ci vorrà un po' di tempo e dovrò fare fisioterapia, ma ero molto stanco di stare in ospedale. Sicuramente mi sento un ragazzo fortunato". Poi le lacrime e l'abbraccio della moglie Erika.

Nei giorni di massima paura al suo fianco è rimasta sempre Erika, ma anche alcuni compagni di squadra della Virtus hanno fatto visita al collega, così come Stefano Sardara, il proprietario della Dinamo Sassari che in estate gli ha fatto firmare un contratto da giocatore e che si trovava in città per la sfida di campionato contro i bianconeri. In questi giorni Polonara è ancora al Sant'Orsola per gli ovvi controlli e per la riabilitazione, ma via via i permessi se tutto andrà bene saranno sempre più frequenti diradando la presenza in ospedale: il peggio è decisamente passato i suoi cari hanno potuto tirare un enorme sospiro di sollievo.