dal 19 al 22 giugno

Da Vinicio Capossela a Malika Ayane per la rassegna Venere in Musica

La quarta edizione al Parco archeologico del Colosseo di Roma

17 Giu 2025 - 13:38
 © Tgcom24

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Torna a Roma dal 19 al 22 giugno Venere in Musica, la rassegna musicale ideata dal Parco archeologico del Colosseo diretto da Alfonsina Russo, curata da Fabrizio Arcuri che firma la direzione artistica. Giunta alla sua quarta edizione, propone un cartellone con quattro assoluti protagonisti della musica internazionale per quattro appuntamenti a ingresso gratuito, in uno scenario unico al mondo: il Tempio di Venere e Roma, il più grande edificio sacro costruito dai romani (e uno dei più grandi dell’antichità), voluto da Adriano, costruito a partire dal 121 d.C. e dedicato alla dea Roma Aeterna e alla dea Venus Felix.

"Venere in Musica è ormai uno degli appuntamenti più attesi dai Romani per salutare l’arrivo dell’estate; ma è anche un’occasione per i tanti turisti e visitatori che hanno l’opportunità per immergersi nelle meraviglie del patrimonio archeologico di Roma in orari inconsueti, lasciandosi rapire da nuovi colori, nuove sfumature oltre che da una musica densa di contaminazioni", commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. "Venere in Musica continua a presentare artisti che fanno della contaminazione l’anima della propria ricerca, pescando tra le eccellenze mondiali che si contraddistinguono per raffinatezza e studio delle proprie radici culturali. Anche quest’anno le atmosfere folk e indie si mescoleranno con le sonorità world per offrire un panorama articolato e dal respiro globale", dichiara Fabrizio Arcuri.

Venere in Musica si apre giovedì 19 giugno con il concerto di Vinicio Capossela, seconda tappa di Sirene. Richiami, emergenze e affioramenti, una serie di speciali concerti estivi con formazioni e repertori differenti, in alcuni dei luoghi più suggestivi della nostra Penisola. “Le sirene sono sempre un richiamo, un segnale d’emergenza. Reali e favolose, portano nel proprio corpo la loro natura duplice e ambigua, mutante e sfuggente, di volta in volta creature degli abissi e della luce, del mutismo e del canto, dell’oscuro dionisiaco e della bellezza apollinea. Sono la figura stessa dell’ambivalenza semantica dell’emergenza, che è sia pericolo che emersione, allo stesso tempo dannazione e salvezza, seduzione e redenzione” racconta l’artista che aggiunge: “in questi tempi infausti, le segnalazioni di pericolo si sono moltiplicate, tra guerre, riarmi, sopraffazioni e ingiustizie sociali. Sirene intende allora ascoltare questi richiami, decifrarli, guardarli diritti negli occhi e così percorrere un periplo negli abissi delle emergenze attuali, nella ferma speranza che all’immersione segua l’emersione".

Protagonista della seconda serata, venerdì 20 giugno, sarà Malika Ayane. Reduce dallo straordinario successo del suo ultimo tour nei teatri, che ha registrato una lunga serie di sold out, per celebrare 15 anni di carriera, l'artista arriva al Tempio di Venere e Roma con la sua sofisticata miscela di pop, soul, canzone d’autore e jazz. In equilibrio tra background classico, attitudine afroamericana, amore per la melodia e intensità emotiva, l’artista milanese ripercorrerà il suo vasto repertorio segnato da grandi successi, fino ad arrivare all’ultimo singolo uscito nel 2025, "L’avresti detto mai", brano composto per la colonna sonora del film di Guido Chiesa "30 notti con il mio ex".

Sabato 21 giugno arriva il maliano Salif Keita, la Golden Voice of Africa, supremo rinnovatore delle sonorità africane tradizionali. Discendente diretto del fondatore dell’impero del Mali, Sundiata Keita, la sua decisione di diventare cantante, in gioventù, creò scandalo all’interno di tutta la sua famiglia perché la musica è tradizionalmente riservata alla casta dei griot. Emarginato dalla sua comunità a causa del suo albinismo (segno di sfortuna nella cultura Mandinka), trovò successo sul piano internazionale fino a diventare esponente di punta della world music. Tutte le influenze acquisite durante la sua vita (rock, soul, chanson francese, ritmi afro cubani, riletti in chiave africana) hanno trovato un nuovo approdo nel suo ultimo album "So Kono", in cui per la prima volta nella sua carriera sperimenta la dimensione esclusivamente acustica. 

Chiusura domenica 22 giugno con la stella del desert blues, Bombino. Primo artista nigerino a essere nominato ai Grammy Awards nel 2019, è originario del Niger e cresciuto nella tribù Tuareg Ifoghas di Agadez, alle porte del Sahara, che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Chitarrista e compositore influenzato da Jimi Hendrix e Mark Knopfler, le sue sonorità richiamano quelle dei Tinariwen, vicini suonatori del deserto, ma le sue melodie elettrizzanti, che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione, trasudano un groove irresistibile. Il suo blues denso e magmatico lo ha reso un artista acclamato in tutto il mondo e lo ha portato a collaborare con artisti del calibro di Stevie Wonder, Keith Richards, Robert Plant, Dave Longstreth, Dan Auerbach e molti altri. L’ultimo album "Sahel" è il suo lavoro più personale, potente e politico ma anche il più vario dal punto di vista sonoro, rispecchiando il complesso mosaico di culture e persone che compongono l’Africa subsahariana.

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