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Venezia 78: omaggio a Ezio Bosso, il suo mondo e la sua musica

Presentato Fuori concorso alla 78esima Mostra del Cinema, il documentario uscirà nelle sale solo il 4, 5 e 6 ottobre

ezio bosso, sanremo 2016
ansa

"Ezio Bosso. Le cose che restano" è il documentario che porta la firma di Giorgio Verdelli, restituisce al pubblico l'avventura professionale ma soprattutto umana di un grande musicista e di un grande uomo: Ezio Bosso. Presentato Fuori concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia, la voce narrante è lo stesso Ezio Bosso che con le sue parole, la sua immensa capacità comunicativa e umana, accompagnano in un viaggio fatto di musica, sensibilità e voglia di vivere.

 

 

"E' stata una sfida difficile, dal punto di vista tecnico ma soprattutto emotivo - racconta il regista Giorgio Verdelli che lo scorso anno aveva portato alla Mostra del cinema 'Paolo Conte, Via con me' - è stato fatto un lavoro da detective per scovare le centinaia di tracce lasciate da Bosso, un artista che ha fatto cose diverse, in situazioni anche fisicamente diverse, prima e durante la malattia, un artista che ha vissuto tante vite e tutte sempre in un'unica direzione: la musica".

 

"Ezio Bosso. Le cose che restano", 104 minuti in cui l'arte di questo musicista scomparso il 14 maggio 2020 a 48 anni per l'aggravarsi della malattia neurodegenerativa da cui era affetto dal 2011 si ascolta nella sua completezza di sinfonie, composizioni, colonne sonore come quella per Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, oltre alle testimonianze di tanti amici, familiari, collaboratori ma anche tante sue interviste che sembrano oggi, a posteriori, un flusso di coscienza.

 

Ci sono gli inizi, il contrabbasso, il jazz, il teatro, poi il pianoforte adorato e le orchestre dirette, inclusa poi la fase popolare quella in cui tutti hanno conosciuto Bosso legata alla partecipazione nel 2016 al festival di Sanremo, con la sua lezione di musica e vita indimenticabile.

 

Un film motivazionale? "Senza dubbio. E' proprio questa - prosegue Verdelli - la potenza del documentario. In ogni cosa che abbiamo scovato, documentato, c'è sempre questo messaggio: la musica soprattutto, nonostante tutto, la perseveranza, la tenacia, il talento esercitato ad ogni costo. Spero sia di riferimento per i giovani, quelli che vogliono lavorare nella musica ma in generale per tutti. La storia di Bosso ne e' un esempio". Il film uscirà nelle sale solo il 4, 5, 6 ottobre e le prevendite cominceranno proprio il 13 settembre per festeggiare idealmente i suoi 50 anni. 

 

Addio a Ezio Bosso, pianista e direttore d'orchestra: guarda le sue foto

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