Dopo la proiezione del doloroso film su Gaza della regista tunisina Kaouther Ben Hania, il pubblico ha iniziato a gridare “Palestina libera”
© IPA
Clamorosa la risposta del pubblico della sala grande della Mostra del Cinema di Venezia per la proiezione del film in concorso "The Voice of Hind Rajab", della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Standing ovation di 24 minuti per la tragica storia della bambina palestinese di 6 anni uccisa dall'esercito israeliano a Gaza mentre era intrappolata in auto insieme a dei familiari e nel tentativo di chiamare i soccorsi. Nel film si sente la voce originale delle telefonate della piccola agli operatori della Mezza Luna Rossa palestinese, che purtroppo non sono riusciti a salvarla. Il film è ispirato al tragico evento accaduto nel gennaio del 2024 a Gaza.
Come si vede in una serie di video sui social del sito Deadline, al termine della proiezione il cast del film ha mostrato una foto della piccola Hind Rajab durante l'ovazione del pubblico. Già sul tappeto rosso, erano state mostrate grandi foto della bimba. L'attore palestinese Motaz Malhees ha quindi sventolato una bandiera della Palestina ricevuta da una persona del pubblico, mentre si sentivano a gran voce cori "Free Palestine". Presenti in sala e visibilmente commossi anche due dei produttori esecutivi, le due star di Hollywood Joaquin Phoenix e Rooney Mara arrivati apposta a Venezia, che abbracciano il cast al termine dell'anteprima mondiale del film. "The voice of Hind Rajab" è stato fin qui di gran lunga il film che ha ricevuto l'ovazione più lunga, anche viste le implicazioni politiche della storia, e certamente lo si può annoverare come uno dei favoriti alla vittoria del Leone d'Oro.
"Un film così andava fatto perché troppo spesso le notizie ci rimandano a fatti che dimentichiamo e ci fanno a volte vedere un mondo a cui è stata negata la parola. La voce di questa bambina di cinque anni di nome Hind in fondo è quella di Gaza che chiede aiuto", ha detto la regista Kaouther Ben Hania. Il film, in sala con I Wonder Pictures, racconta quello che è successo il 29 gennaio 2024, quando i volontari della Mezzaluna Rossa ricevettero una chiamata di emergenza da parte di una bambina di cinque anni, Hind Rajab, intrappolata a Gaza in un'auto con i suoi zii e i suoi cuginetti mentre tentavano di fuggire durante un attacco dell'esercito israeliano. Hind, della quale si sente nel film la voce straziante, implora al telefono di essere salvata perché in quell'auto in cui si è nascosta sotto il sedile è, tra l'altro, l'unica sopravvissuta. I volontari nel frattempo cercano di mantenere il contatto con lei e, soprattutto, di farle arrivare un'ambulanza purtroppo senza successo. Verrà colpita infatti sia l'ambulanza che stava arrivando e la stessa bambina. Comunque per la regista tunisina, prima del suo Paese a correre per gli Oscar con "L'uomo che vendette la sua pelle", la speranza "che un giorno tutto si fermi, anche se fosse oggi, sarebbe già troppo tardi. Vorrei una giustizia per tutte le vittime, ma siamo ancora lontani da questo". Nel film più volte si ascolta la voce straziante della bambina che chiede aiuto, mentre intorno a lei sono tutti morti. Prima dice all'operatrice del centralino di soccorso, mentendo a se stessa: "qui tutti dormono" poi confessa, "sono morti".