Venezia 2025, gli arrivi in Laguna da Julia Roberts a Noomi Rapace
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Il lungometraggio diretto dalla regista tunisina Kaouther Ben Hania tra i favoriti
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L'edizione 2025 della Mostra del Cinema di Venezia è stata inevitabilmente influenzata da quello che sta accadendo a Gaza. Inaugurando l'evento, il direttore Alberto Barbera aveva ammesso di aspettarsi proteste e manifestazione. Le previsioni della vigilia si sono avverate. Non sono infatti mancati gli episodi legati a questo tema: dalla richiesta di non invitare gli attori Gal Gadot e Gerard Butler (in realtà la loro presenza non era prevista) al corteo organizzato al Lido, a cui ha preso parte anche la madrina del festival Emanuela Fanelli.
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La ciliegina sulla torta potrebbe essere il Leone d'Oro a "The Voice of Hind Rajab", della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Il lungometraggio è stato infatti accolto con una standing ovation di 24 minuti. Il film ripercorre la tragica vicenda della bambina palestinese di 6 anni uccisa dall'esercito israeliano a gennaio 2024 mentre era intrappolata in auto insieme ai familiari, nel tentativo di chiamare i soccorsi. In "The Voice of Hind Rajab" si sente la voce originale delle telefonate della piccola agli operatori della Mezza Luna Rossa palestinese, che purtroppo non sono riusciti a salvarla.
I pronostici al Lido sono divisi al cinquanta per cento e in corsa per i riconoscimenti maggiori i più quotati restan: "A House of Dynamite" di Kathryn Bigelow, che evoca la guerra atomica, il "Frankenstein" quasi romantico di Guillermo Del Toro, "No Other Choice" di Park Chan-wook, "À pied d'œuvre" di Valerie Donzelli e la famiglia senza empatia di Jim Jarmush di "Father Mother Sister Brother".
Intanto "The Voice of Hind Rajab" si è già portato a casa 'Leoncino d'oro', riconoscimento che vien assegnato da una giuria di giovani studenti e studentesse delle scuole secondarie di II grado . Nel corso della cerimonia di premiazione, il film di Kaouther Ben Hania è stato premiato con la seguente motivazione: "Un film che non si limita a raccontare una storia, ma che la vive, la respira. Un'opera che ci rende inevitabilmente testimoni consapevoli e impotenti di fronte alla straziante rappresentazione dell'inutile scorrere del tempo. L'utilizzo di voci e immagini autentiche, condensate in scene di realismo tagliente, rendono l'immediatezza e la sincerità del sentimento vissuto, che non è solo un elemento narrativo, ma un riverbero emotivo che ci scava dentro, restituendo tutto il peso dell'esperienza che ci viene mostrata. Una magistrale interpretazione degli attori che si mettono a servizio della realtà, rendendo il legame con la recitazione indistinguibile. Una pretesa di umanità, un urlo necessario che desta le coscienze assopite"