Venezia 2025, Julia Roberts incanta sul red carpet di "After the Hunt"
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Successo per il film fuori concorso diretto da Luca Guadagnino
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Reazione molto positiva per il film "After the Hunt" di Luca Guadagnino alla Mostra del cinema di Venezia. Per la pellicola fuori concorso standing ovation di oltre sei minuti nella sala grande del Palazzo del Cinema. Julia Roberts al debutto a Venezia come attrice al termine della proiezione è sembrata molto emozionata, quasi in lacrime.
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Era la diva più attesa alla Mostra del cinema di Venezia e non ha deluso: Julia Roberts, per la prima volta al Lido con un film, "After the Hunt" di Luca Guadagnino (fuori concorso) nella sua lunga giornata tra fotografi, giornalisti e fan ha mostrato carisma, classe, una professionalità da 'militante' di Hollywood e un tocco di humour.
Il film la vede nei panni di Alma, stimata docente di filosofia a Yale che si ritrova ad affrontare un trauma e alcune scelte del passato, quando un collega e caro amico, Henrik (Andrew Garfield), viene accusato di molestie sessuali da una studentessa, Maggie (Ayo Edebiri), una delle più brillanti allieve di Alma.
Ma se sullo schermo prevale l'impegno, sul tappeto rosso (ritardato per la pioggia) la diva ha potuto dare spazio anche al suo lato glamour. Arrivata in un lungo abito blu con motivi optical e il sorriso smagliante d'ordinanza, circondata da tre guardie del corpo, si è prestata a firmare un po' di autografi e scattare qualche foto con le tante persone in attesa, per poi riunirsi a Guadagnino (in giacca panna con piccoli fiori) e il resto del cast. Tra i volti di Hollywood ospiti alla proiezione, anche l'attrice Monica Barbaro (nominata all'Oscar quest'anno per "A Complete Unknown"), compagna di Garfield, che sfila separatamente dall'attore.
Anche il concorso ha riportato all'attualità, con due titoli che esplorano il mondo del lavoro da prospettive molto diverse. Il regista coreano Park Chan-wook, di ritorno in gara a Venezia a vent'anni da "Lady Vendetta", con "No Other Choice" firma un nuovo adattamento del romanzo 'The Axe' di Donald E. Westlake. Al centro c'è un manager quarantenne di una cartiera, Man-soo (il Lee Byung-hun di 'Squid Game'), che ha perso il posto dopo due anni di disoccupazione. Così, disperato, convinto di ottenere un nuovo posto di lavoro adeguato alle sue ambizioni, decide di eliminare tutti i possibili concorrenti.
Invece Valerie Donzelli in "À pied d'œuvre", tratto dal bestseller autobiografico di Franck Courtès, segue il protagonista (Bastien Bouillon), un fotografo, anche di un certo successo, separato dalla moglie (Virginie Ledoyen) e con due figli grandi che vivono lontano, che a un certo punto abbandona tutto per dedicarsi alla sola scrittura. .