Le immagini del "Rocky Horror Show" con Jason Donovan
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Dal 18 novembre il celebre musical, con la popstar nel ruolo di protagonista, arriva al teatro Arcimboldi di Milano
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L’iconico film con Tim Curry e Susan Sarandon ha appena festeggiato 50 anni e ora il musical che lo ha ispirato è pronto a conquistare nuovamente il pubblico italiano: "The Rocky Horror Show", il leggendario e trasgressivo musical di Richard O’Brien, arriva al TAM Teatro Arcimboldi di Milano dal 18 al 23 novembre con una straordinaria novità: la popstar internazionale Jason Donovan nel ruolo di Frank'n'Furter. "Questo spettacolo significa molto per me e sono molto emozionato all'idea di portarlo in Italia dove non l'ho mai interpretato - dice lui -. Ho sentito parlare molto del pubblico italiano e so che è molto entusiasta". Le date milanesi fanno parte di un più ampio tour italiano che sarà anche al Teatro Duse di Bologna, al Teatro Rossetti di Trieste e al Teatro Brancaccio di Roma.
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"The Rocky Horror Show" è molto più di un musical: è un vero rito collettivo, sostenuto da una fanbase entusiasta e fedelissima. Nelle stagioni precedenti, lo spettacolo ha conquistato oltre 24mila spettatori nel 2022 (in 16 repliche) e 14mila spettatori nella stagione successiva (in 8 repliche). Vera leggenda della popmusic, Jason Donovan indosserà le calze a rete per le date milanesi dopo una stagione di tutto esaurito al Theatre Royal di Sydney e nel West End di Londra, dove ha ricevuto recensioni entusiastiche: "Jason Donovan is astounding!" ha esclamato il Sydney Scoop. Un emozionante ritorno a distanza di oltre 25 anni dall'ultima volta in cui ha impersonato il provocante e geniale scienziato extraterrestre.
Da sempre il ruolo di Frank'n'Furter è il primo su cui si concentra l'attenzione del pubblico: un ruolo iconico, che richiede istrionismo e doti vocali, ma soprattutto una presenza scenica in grado di catturare la scena. Jason Donovan racchiude tutte queste qualità ed è pronto a presentare il suo Frank senza pensare a paragoni con quello cinematografico di Tim Curry. "L'interpretazione di Tim Curry fa storia a sé, non ha senso paragonarsi a lui o cercare di imitarlo - spiega l'attore e cantante durante l'incontro con la stampa italiana -. Per me la cosa più importante è entrare nel personaggio, per me è un viaggio emotivo dentro quello che Frank rappresenta. Per me è fondamentale cantare le canzoni con un senso".
Sono passati diversi anni da quando Donovan ha interpretato per la prima volta Frank'n'Furter. Ma cosa è cambiato da allora? "Sono invecchiato! - risponde lui tra l'ironico e il realista -. Quando ho interpretato per la prima volta questo ruolo avevo 30 anni. Oggi mi sento più sicuro di me come interprete. È interessante il fatto che questo ruolo può essere interpretato allo stesso modo da persone più giovani o più mature. Quello che conta è l'approccio: Frank è una rockstar, Frank ha il potere, deve avere una presenza forte!". Ma in cosa il Frankie di Donovan è unico? "Tutto va all'interpretazione e al fatto che questo personaggio è tutto l'opposto di ciò per cui la gente mi conosceva. Poi c'è la passione che ho per questo spettacolo. Non ho timori quando sono sul palcoscenico, sento la scena come mia. Ci sono davvero pochi ruoli nella vita in cui ti senti completamente a tuo agio e Frankie è uno di questi. Non approccio Rocky Horror come un musical teatrale ma come un concerto rock con una trama. La parola chiave è l'autenticità. Frank ha anche un lato vulnerabile. Infatti a differenza di quello che succede di solito nei musical teatrali la mia performance non è identica a ogni replica, anche se questa cosa può essere un po' rischioso".