in concomitanza con la Prima di Wozzeck

Teatro La Fenice, l'orchestra proclama uno sciopero il 17 ottobre contro la nomina di Beatrice Venezi

Il sovrintendente Nicola Colabianchi: "Lo sciopero nuoce al pubblico, mi auguro si possa continuare il dialogo"

08 Ott 2025 - 19:15
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I lavoratori del Teatro La Fenice di Venezia hanno proclamato uno sciopero in segno di protesta per la nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale. L'astensione è prevista per venerdì 17 ottobre, in concomitanza con la Prima di Wozzeck, l'appuntamento più importante della stagione. I lavoratori si aspettano la partecipazione degli utenti della Fenice, ma anche di musicisti e colleghi delle altre istituzioni culturali e orchestre italiane che hanno espresso solidarietà al Teatro in queste settimane. Il sovrintendente Nicola Colabianchi: "Lo sciopero nuoce al pubblico".

La Rsu Teatro La Fenice ha "ribadito la richiesta di revocare la nomina del maestro Venezi a direttore musicale, come deliberato dall'ultima assemblea generale" in apertura dell'incontro con i vertici del Teatro, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro, dopo lo stato di agitazione proclamato il 27 settembre. "Il sindaco ha proposto di avviare un percorso conoscitivo con il nuovo direttore designato, confermandone tuttavia la nomina. La Rsu e le Ooss hanno dichiarato la propria disponibilità a intraprendere tale percorso solo a seguito della revoca preventiva della nomina del direttore musicale" spiega la Rsu in una nota. 

Sovrintendente: "Lo sciopero nuoce al pubblico"

 "Lo sciopero è un diritto fondamentale della Costituzione. Ritengo non sia la forma di protesta più utile ai fini di quello che possono essere gli scopi dei lavoratori del Teatro perché nuoce all'utenza, al pubblico. A me dispiace, perderemo delle risorse e non ne capisco lo scopo al cento per cento". Lo ha detto il sovrintendente Nicola Colabianchi uscendo dall'incontro, durato tre ore e mezza, con le Rsu del Teatro La Fenice e il sindaco di Venezia.  "Mi auguro che ci sia la possibilità di continuare il dialogo", ha aggiunto Colabianchi.

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