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Romeo Castellucci racconta il potere e la violenze del linguaggio con "Il Terzo Reich"

Lo spettacolo protagonista del programma di "Fog Triennale Milano Performing Arts" dal 9 all'11 giugno

Tgcom24

Grand Invité di Triennale Milano per il quadriennio 2021-2024, Romeo Castellucci inaugura ufficialmente la sua presenza alla rassegna "Fog Triennale Milano Performing Arts" con un'installazione, costruita con il contributo di Scott Gibbons e della coreografia di Gloria Dorliguzzo. Dal 7 al 9 giugno va in scena "Il Terzo Reich", l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza. Lo spettacolo si inserisce tra i temi portanti della quarta edizione della manifestazione: il potere e i suoi meccanismi, attraverso il rapporto dominante/dominati e le sue inesorabili dinamiche.

 

 

Il lavoro si basa su una sequenza della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano (tradotti poi nelle diverse lingue) proiettati, uno a uno, su un mega schermo: i nomi rappresentano potenzialmente tutti gli oggetti della realtà dotati di un nome. La velocità di sequenza è commisurata alla capacità retinica e mnestica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo.

 

Il frenetico susseguirsi delle parole fa sì che alcune di esse rimangano impresse nella corteccia visiva di ciascun spettatore; altre - la maggioranza - andranno perse. Lo spettatore, esposto a questo trattamento, subisce la parola umana sotto l’aspetto della quantità. L’affastellarsi frenetico delle nominazioni non lascia spazio alla scelta o al discernimento, il nucleo del linguaggio ritorna al rumore bianco, che riporta al caos.

 

Regista, creatore di scene, luci e costumi, fondatore della Societas Raffello Sanzio Romeo Castellucci è conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. Il suo teatro propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo della scena una complessa forma d’arte, fatta di immagini straordinariamente ricche, espressa in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l'architettura. I suoi spettacolo sono invitate e prodotte dai più prestigiosi teatri internazionali, festival e teatri d’Opera, in oltre sessanta Paesi che coprono tutti i continenti. È stato direttore della sezione Teatro alla Biennale di Venezia, Artiste Associé al Festival di Avignone e ha ricevuto, tra gli altri riconoscimenti internazionali, il Leone d’oro alla Biennale di Venezia e due Golden Mask per la lirica. Per la produzione operistica è atteso nel 2021 il "Don Giovanni" di Mozart a Salisburgo e, per il teatro, il debutto del nuovo lavoro "Bros".

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