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Fog Triennale Milano Performing Arts torna con la quarta edizione

Il potere, la comunità e il rapporto con la natura sono i temi del festival che si tiene dall'11 maggio al 21 luglio: una programmazione dal carattere internazionale con protagonisti da Romeo Castellucci ad Alessandro Sciarroni

Nel segno del rilancio e della ripartenza, Fog Triennale Milano Performing Arts si presenta con la quarta edizione e la proverbiale capacità di intrecciare le discipline artistiche e i linguaggi nel suo programma. Dall'11 maggio al 21 luglio a Milano il festival dedicato a teatro, danza e musica vedrà 33 artisti da 7 Paesi del mondo (Stati Uniti, Olanda, Spagna, Belgio, Francia, Svizzera, Italia) in un cartellone di 24 appuntamenti, tra i quali 11 produzioni e coproduzioni targate FOG, 3 prime assolute, 5 prime nazionali, 3 concerti e 6 dj set per un totale di 61 repliche complessive. Tra i temi cardine di questa edizione, il potere, la comunità e il rapporto dell'uomo con la natura.

La quarta edizione di Fog affronta il tema del potere e i suoi meccanismi, il rapporto dominante/dominati e le sue inesorabili dinamiche ne "Il Terzo Reich" di Romeo Castellucci, che dal 9 all’11 giugno segna ufficialmente l’inizio della collaborazione con il più importante regista italiano vivente (Grand Invité di Triennale per il quadriennio 2021-2024). In programma poi "Chi ha ucciso mio padre" di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini (21-23 maggio); "Will you marry me?" (13-14 giugno), nuova performance dell’artista milanese Sara Leghissa, già parte di Strasse insieme a F. De Isabella, e "ARA! ARA!" di Ginevra Panzetti / Enrico Ticconi, che chiuderà il festival il 20 e 21 luglio. Il potere, nella sua accezione positiva, si trasforma in potere infinito dell’immaginazione dello spettatore nella performance immersiva "Book is a Book is a Book" (3-6 giugno) che segna il ritorno della formazione elvetica Trickster-p, impegnata ancora una volta nel suo originale attraversamento dei generi.

 

Il rapporto uomo-natura, tra studio della biodiversità e difficili equilibri tra le specie, costituisce da tempo oggetto d’indagine privilegiato per Triennale. Lo spostamento della visione all’interno di questo rapporto sono il punto di partenza dello spettacolo di apertura del festival, "Are we not drawn onward to new erA" di Ontroerend Goed (11-12 maggio), pluripremiato collettivo belga vincitore del Total Theatre Award a Edimburgo, ma percorrono in profondità anche "No Rama" di Annamaria Ajmone (1-2 luglio), interprete affermata della nuova danza italiana, e i lavori di Industria Indipendente (Klub Taiga – Dear Darkness, 18-19 giugno) e di Madalena Reversa (Romantic Disaster / studio, 6 luglio), entrambi protagonisti dell’ultima edizione della Biennale Teatro di Venezia.

 

La riflessione sull'uomo e sui suoi ecosistemi di riferimento non può prescindere dall’attenzione a quelle comunità che formano il mondo e che lo abitano: questa edizione ribadisce il proprio duplice sguardo, in rapporto costante con il mondo e la comunità globale, senza perdere di vista il dialogo vitale con le comunità degli artisti e del pubblico che abitano il suo territorio di riferimento. L’identità dell’individuo, della sua costruzione in rapporto con queste comunità, è al centro di "Beat" del duo londinese Igor x Moreno (18 giugno); dell’ultimo lavoro del Premio del Teatro dell’Académie Française Pascal Rambert, "Sorelle" (14-16 maggio); dell’ironia surreale de "La codista", prima nazionale firmata dall’attrice e regista olandese Marleen Scholten (31 maggio-1 giugno); del debutto del trio Luigi De Angelis, Michele Di Stefano e Lorenzo Gleijeses in "Corcovado" (15-17 luglio) e della performance per uno spettatore alla volta "Sogno 3: la camera degli specchi" della giovane artista toscana Reverie (prima assoluta, 13 giugno).

 

Tema portante della programmazione di questa edizione, e al centro del dibattito culturale contemporaneo, è infine il rapporto con la tradizione popolare, del suo recupero all’interno della contemporaneità, come nel potente "Romances inciertos, un autre Orlando" di François Chaignaud & Nino Laisné (prima italiana, 28-29 maggio); nel delicato e struggente "Save the last dance for me", del Leone d’Oro Alessandro Sciarroni (15-16 giugno); in "Dancer of the Year" (24-25 giugno), dell’étoile della danza contemporanea Trajal Harrell. Tre lavori che confermano ancora una volta il ruolo di primo piano della danza all’interno della programmazione di Triennale Milano Teatro.

 

Alla danza e alla performance si affianca sempre di più anche la musica, a cui è dedicato un vero e proprio palinsesto convergente curato in collaborazione con Radio Raheem, Resident Radio di Triennale Milano Il programma delle Raheem Sessions prevede sei serate a ingresso libero di musica dal vivo e dj set e tre serate live, che vedranno protagonisti sul palco del Giardino di Triennale: Generic Animal, Plastica (23 giugno); Mana, Palazzi D'Oriente, Furtherset (14 luglio); 72-Hour Post Fight, Archivio Futuro (21 luglio).

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