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Nek pubblica "Il mio gioco preferito - parte seconda": "Basta isolamento, avevo bisogno di condividere le mie emozioni"

Il cantautore ha presentato il nuovo album con un concerto, ovviamente chiuso al pubblico, in piazza a Sassuolo. Tgcom24 ne ha parlato con lui

C'è chi ha sofferto questo periodo di lockdown perdendo la voglia di scrivere, come Vasco Rossi. E c'è invece qualcuno che è riuscito a farlo fruttare trasformandolo in un momento di "vena creativa bellisima". E' il caso di Nek, che esce con l'album "Il mio gioco preferito  - parte seconda", che segue la prima parte pubblica un anno fa. "Avevo l'urgenza di condividere certe emozioni - racconta -, ancora di più ora che i rapporti umani sono vincolati".

Nek presenta il suo disco con un concerto in piazzale della Rosa a Sassuolo

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Con il mondo della musica ancora fermo al palo, quello di Nek è un tentativo di smuovere le acque. Lo dimostra anche la scelta fatta per presentare il disco. Oggi che i concerti sono ancora di fatto impossibili, lui ha realizzato un concerto nel piazzale della Rosa di Sassuolo, la sua città, ovviamente chiuso al pubblico. Trasmesso in anteprima da Rtl 102.5, questo show iin cui presenta le nuove canzoni è ora diponbile su YouTube. 

 

nek il mio gioco preferito parte seconda

 

"E' un tentativo di ricominciare in un momento in cui ancora si è in alto mare - spiega -. Ho scelto di fare una cosa che non si fa più da tempo, anche in una situazione normale, ovvero presentare l'album con un concerto". Questo disco racchiude alcune canzoni già scritte nei mesi scorsi e altre figlie delle ultime settimane. E' un lavoro figlio dell'urgenza, che Nek ha voluto a tutti i costi che uscisse ora anche se il periodo può sembrare non dei più propizi per una uscita discografica. "La quarantena mi ha aperto una vena creativa bellissima e sto tutt'ora continuando a scrivere - racconta -. Ho messo insieme cose che avevo scritto addirittura prima del disco precedente e poi ne ho messe altre scritte in isolamento". 

 

I due dischi, benché due metà di un apparente unico progetto, presentano in realtà alcune differenze sostanziali, soprattutto dal punto di vista sonoro. "Nella prima parte ho utilizzato molti più strumenti - sottolinea lui -. Qui c'è un avvicinamento ai suoni degli anni 80 e ho badato al togliere piuttosto che all'aggiungere".  

 

Dal punto di vista tematico uno dei brani più significativi è "Ssshh!!!", dove emerge la vena più battagliera di Filippo Neviani. "E' un brano che nasce dal fastidio di continuare a sentire dire tante cose senza in realtà dire nulla - spiega -. Anche la politica parla troppo rispetto ai fatti ma in realtà è una cosa che vale in tutti i campi. C'è sempre quello che sa qualcosa più di te e te lo dice alzando la voce. E questa è una pessima abitudine che c'era anche prima del lockdown". Un altro brano che può aderire all'attualità è "Perdonare", singolo che ha anticipato l'album. "E' più  costruttivo che giudicare - dice lui -. Di errori ne sono stati fatti tanti ma è una situazione talmente surreale che io me la sarei immaginata soltanto in un film hollywoodiano". 

 

 

E se da settimana prossima Nek incontrerà i fan in una serie di "instore" rigorosamente virtuali, il problema è come far ripartire il mondo della musica. A partire dai concerti, che sono il tasto dolente tra regole di distanziamento e diveti di assembramento. Qualche artista si è detto disposto a ricominciare da show da meno di 1.000 posti, come previsto dal decreto sulla Fase 2. "Sono disposto ad accogliere tutto quello che c'è in divenire - afferma Nek -. E' una macchina molto complessa, quindi va cercata la soluzione migliore perché il pubblico possa godere di qualcosa di idoneo e al tempo stesso dall'altra parte ci devono essere le condizioni perché la cosa possa stare in piedi economicamente.".

 

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