Avrebbe compiuto 93 anni l'8 agosto

Morto Enrico Lucherini, lo storico press agent delle star: da Sophia Loren a Claudia Cardinale

Fu il primo a inventare il lavoro di addetto stampa delle celebrità del cinema e dello spettacolo. Celebri le sue 'lucherinate": i fatti, nel segno della provocazione, costruiti a uso di fotografi e stampa

29 Lug 2025 - 08:15
 © Da video

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Lutto nel mondo dello spettacolo e del cinema: è morto Enrico Lucherini, che avrebbe compiuto 93 anni l'8 agosto. Il socio e amico Gianluca Pignatelli: "Siamo qui a piangerlo, si è spento nel sonno e con tutto il nostro affetto". Lucherini è stato uno storico press agent, anzi il primo a inventare il lavoro di addetto stampa delle star, da Sophia Loren a Claudia Cardinale. 

In attività dagli anni '50 nel periodo della "dolce vita" fino al 2012 con la sua agenzia, dapprima con lo studio Lucherini-Rossetti-Spinola (Matteo Spinola, un altro press agent del cinema italiano, è stato suo socio per molti anni) e poi con lo studio Lucherini-Pignatelli.

Il più amato e più temuto degli uffici stampa

 Geniale e spiritoso, era noto a tutti nel mondo dello showbiz e ne rappresentava la memoria storica, fonte inesauribile di aneddoti che ricordava alla perfezione. Il più amato e più temuto degli uffici stampa dello spettacolo era un personaggio egli stesso. Tutti gli attori volevano essere seguiti da lui, almeno fino a quando, all'età di 80 anni, ha deciso che era venuto il tempo della pensione. Nella sua abitazione ai Parioli al primo piano, con terrazza fiorita, sono passati praticamente tutti: memorabili le sue feste, con gli ospiti seduti sul lettone matrimoniale che giganteggiava in salotto, mentre intorno i mobili erano pieni di foto e di memorabilia. 

Le "lucherinate"

 I suoi primi ricordi, raccolti in un libro e anche in una mostra celebrativa che fu allestita all'Ara Pacis a Roma, entrambi intitolati "Purché se ne parli" risalivano agli anni '50, tutti già nel segno dell'iperbole, della provocazione, del "fatto" costruito ad uso di fotografi e stampa, al punto di finire nei dizionari con il termine "lucherinata".

L'inizio

 "A 16 anni - raccontava - ritagliavo e coloravo i flani (pubblicità dei film, ndr) sui quotidiani, evidenziavo le frasi delle recensioni di Ladri di Biciclette, Germania anno zero. Da grande mi dovetti iscrivere a medicina, soffrivo per accontentare mio padre ma amavo il cinema e dopo due anni mi iscrissi all'Accademia di arte drammatica, ero bello, ci sono foto in dolcevita rosso e pantaloni bianchi ancora irresistibili. Era il '51-'52: Albertazzi mi prese per Lorenzaccio, faccio una parte in un film con Totò e appaio in uno show tv di Falqui con Wanda Osiris. Ero talmente cane che Falqui disse 'meglio se balli il charleston'. A casa mio padre mi cacciò, non avevo un soldo, ma lo stesso cominciai l'avventura. Ero nella Compagnia dei giovani con Rossella Falk, Patroni Griffi, De Lullo, partimmo per il Sud America in tournée e siccome ogni attore aveva anche altri incarichi a me toccò quello di organizzare la conferenza stampa. Cominciai così".

Il padre di Lucherini, mentre il fratello Mario diventava medico, nel frattempo si convinse che il figlio aveva talento e gli regalò l'ufficio, quello che ha ancora ai Parioli con il socio ed 'erede' Gianluca Pignatelli. Storicamente la prima lucherinata fu nel 1959 per la Notte Brava di Bolognini: a fine riprese li fece buttare tutti in piscina, Anna Maria Ferrero, Elsa Martinelli, Rosanna Schiaffino, Antonella Lualdi. I fotografi scattarono l'incidente e il film finì sui giornali. Il mestiere che si è inventato, spiegava, "è stato un modo per continuare a recitare essendo un cane, protagonista io stesso".

L'accusa ai social

 Alla soglia degli ottant'anni, però, non si divertiva più: "Tutto è cambiato, i social network fanno avvicinare gli attori e tu finisci per non parlarci più". L'attrice più negata che aveva dovuto seguire, diceva, "Sylva  Koscina, una gallina ma molto molto simpatica". Lucherini però sapeva andare d'accordo con tutti, "tranne una: Monica Vitti. Insopportabile, ribelle, una grande rompiscatole. A lei si deve il primo photoshop a penna: le mandai le foto della Ragazza con la pistola, le rimandò indietro corrette, alza qua, allarga là", raccontava. Negli annali l'incontro con Sophia Loren, moglie del potente produttore Carlo Ponti, che atterrò a Ciampino e lo guardò dall'alto in basso: insieme "inventarono" che la foto-simbolo della Ciociaria doveva essere l'attrice che tirava il sasso ai soldati nord-africani che le avevano violentato la figlia. Era il '60: da quel giorno Lucherini e Loren non si lasciarono più, amici e confidenti. A Laurent Terzieff fece dire che era malato terminale di cancro per interessare Oriana Fallaci che lo andava ad intervistare e 'inventò' una storia tra Florinda Bolkan e Richard Burton.

Lucherini ha lavorato con tutti, senza scegliere ("nel curriculum ho Edvige Fenech dei bei tempi e pure Lilli Carati"), "ho inventato sì - ammetteva - ma sempre al servizio dei film. Entusiasmo, passione, libertà assoluta, una vita piena con lo spettacolo dentro".

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