Michael J. Fox: "Il Parkinson mi sta rubando la memoria a breve, recitare è diventato quasi impossibile"
Lʼattore, 59 anni, si confessa sulle pagine di People che gli dedica la copertina
"La mia memoria a breve termine sta sparendo...". Michael J. Fox, 60 anni il prossimo giugno, si confessa sulle pagine di People, che gli dedica la copertina. Da 22 anni la star di "Ritorno al Futuro" combatte contro il morbo di Parkinson e al magazine rivela: "Oltre ai sintomi più evidenti come tremori e rigidità, la malattia ha avuto per me un impatto devastante sulla memorizzazione, abilità cruciale per recitare...".
La prima diagnosi di Parkinson, disturbo degenerativo a lungo termine del sistema nervoso centrale, risale al 1991. L'attore ha poi reso reso pubblica la sua malattia nel 1998 continuando però a recitare in "Spin City" dal 1996 al 2001 e apparendo come guest star in "The Good Wife" dal 2010 al 2016.
Da qualche anno però gli effetti del morbo sulla parola e sulla capacità di memorizzare le battute hanno cominciato a diventare più evidenti: "Ora mi devo continuamente esercitare a recitare scioglilingua per migliorare la mia dizione", racconta Michael: "Non riesco più a suonare bene la chitarra, non riesco più nemmeno a disegnare, non sono mai stato bravo a ballare e ora sta peggiorando anche la mia recitazione”.
Quello che gli resta, però, è la scrittura: “Per fortuna, mi piace molto scrivere” confessa l'attore che ha ultimato il suo quarto libro di memorie, "No Time Like the Future", in uscita il 17 novembre.
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Michael J. Fox starebbe perdendo la battaglia contro il Parkinson
Negli ultimi anni, Fox ha dovuto poi affrontare altri due problemi di salute. Nel 2018 gi è stato diagnosticato un tumore benigno alla colonna vertebrale, che cresceva rapidamente causandogli dolori terribili in tutto il corpo e che gli è stato asportato con successo. Dopo aver subito l'operazione l'attore ha dovuto praticamente imparare di nuovo a camminare. Ma non molto tempo dopo ha avuto una brutta caduta, che lo ha costretto nuovamente all'immobilità.
"E' stato uno dei momenti più bui di tutta la mia vita, ma ho imparato il potere, e l'importanza, della gratitudine", dice Michael che, malgrado tutto, si dichiara ancora molto ottimista rispetto al futuro: "L'ottimismo è sostenibile quando riesci a provare gratitudine, e ciò che ne consegue è l'accettazione. Io ora ho l'ottimismo di un uomo di 60 anni... ho cose con cui sono stato benedetto che sono semplicemente incredibili. La vita è ricca. La vita è bella".
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