lavoro introspettivo

Mecna, il rap come linguaggio per parlare di sé: il nuovo album "per esprimere più stati d'animo"

Il rapper si racconta in “Discordia, armonia e altri stati d’animo”. E da gennaio sarà in tour

di Luca Freddi
22 Ott 2025 - 09:57
 © Simone Biavati

© Simone Biavati

Si intitola “Discordia, armonia e altri stati d'animo” il nuovo album di Mecna, fuori il 24 ottobre per EMI Records Italy/Universal Music Italia. Composto da 12 tracce, è ancora la prova di uno stile personale e riconoscibile, tra realismo introspettivo e leggerezza, bene evidenziato dal titolo, come lui stesso ha raccontato: "Volevo che fosse complesso e molto semplice nello stesso momento. Molto sincero. Racconta quello che c'è nel disco, i vari stati d'animo. E a me piace esprimere più stati d'animo nell'album". Rispetto ai precedenti, questo è un album molto più rap, un genere su cui Mecna trova perfetto come linguaggio per parlare di sé.

Il titolo, due registri diversi

  A proposito di come ha intitolato il suo nuovo album, arrivato a due anni da "Stupido amore": "In autostrada spesso ho visto questo tir con la scritta gigante 'discordia'. Ogni volta che lo vedevo mi sembrava un logo bellissimo e quindi da quel momento questa parola ha iniziato a suonare nella mia menta e l’ho scelta per il titolo. In contrapposizione c’è l’armonia che parla proprio anche del modo di vedere la musica che salta un po’ di registri diversi: dall’approfondimento e dalla introspezione a cose decisamente più leggeri e divertenti". E spiega che "come giusto che sia la musica rappresenti tutti gli stati d’animo".

"Tanto che nel disco ci sono due produttori che hanno due stili diversi: Lvnar e Fudasca”, a confutare questa tesi. Quindi due produttori e due stili diversi: "Con Lunar ci lega un lungo rapporto. Lui produce per me dal secondo disco, "Laska", e ci conosciamo talmente bene che ci capiamo al volo senza parlare. Fudasca è un nuovo amico, e ci siamo subito trovati bene insieme".

Ad anticipare il nuovo album sono stati i brani “Ritratti” e “La stessa canzone”. Due singoli, anche qui con due sfumature diverse. "'Ritratti' è un flusso di coscienza, un aspetto che c'è tanto in questo disco. E un lato che ho sempre amato: scrivere iniziando qualcosa che non so dove mi porta è una scintilla che mi piace conservare. Le prime due canzoni sono lo spettro di cosa contiene l'album, una dichiarazione d'intenti".

Una traiettoria personale

  L'album è inserito in un percorso, che Mecna porta avanti dall'album del 2015 "Laska" all'ultimo Ep "Introspezione", uscito la scorsa estate: una direzione visibile, una traiettoria personale. "Non è stato pianificato, mi è piaciuto fare da subito una musica che si può ascoltare e che contenesse il raccontarmi. Poi c'è una parte di sperimentazione, anche provare ad andare magari in territori diversi. In questo disco sono tornato al primo amore per il rap e il raccontare cose personale, aggiunge qualcosa a una coerenza. Il rap come linguaggio per parlare di sé". Presentando il suo disco a Milano sottolinea: "Di cose materiali parlano già tutti, io ho scelto un percorso che è quello di raccontarmi e che spero sia coerente, credo che la mia forza sia arrivare molto con i miei messaggi. Parlo di me, ma le cose che racconto sono condivisibili, quando scrivo mi scopro, per me è una terapia, non so se funzioni anche per chi mi ascolta, ma a volte qualcuno mi scrive 'mi hai salvato', un po' ancora stento a crederci, ma è così".

Una terapia per lo stesso rapper: “Nel disco dico che ho fatto pace con i miei demoni. È vero nel senso che ho capito cosa mi fa stare bene, cosa mi piace e quindi forse ho smesso per un attimo di cercare a tutti costi altro, quando non si apprezza quello che si ha. Qui torna in campo la discordia che mi invoglia a fare sempre di più, arrivare sempre a più persone ma in maniera sana". Un bilanciamento tra discordia a e armonia, e altri stati d'animo, con cui "ho trovato lucidità più che pace" conclude.

La copertina

 Il disco è accompagnato da una copertina scattata dal fotografo Piero Percoco e da due cover alternative: ognuna di esse rappresenta uno stato d’animo diverso e le molteplici sfaccettature dell’artista. "La copertina principale è una fotografia di Piero Percoco, che rappresenta una metafora dell’essere umano: qualcosa di bello che viene consumato dagli altri". E aggiunge: "Una metafora umana in cui mi ci rivedo un po'. C'è la disillusione e quella completezza del bello che si perde".

Ritorno dal vivo

  Ormai la dimensione live è un aspetto che amo. All'inizio della carriera non era la mia preferita. Ma è senza dubbio un momento per capire quello che stai facendo". E spiega: "Girerò per l'Italia. Con un live bello denso che sarà diverso dai precedenti". Ecco quindi le date del Terapia Club Tour 2026 che si concluderà con un’unica data internazionale a Londra:

Sabato 17 gennaio - Senigallia (AN) @Mamamia
Giovedì 22 gennaio - Napoli @Casa Della Musica
Venerdì 23 gennaio - Molfetta (BA) @Eremo Club
Domenica 25 gennaio - Milano @Fabrique
Lunedì 26 gennaio - Firenze @Viper Theatre
Martedì 27 gennaio - Roma @Atlantico Live
Giovedì 29 gennaio - Padova @Hall
Venerdì 30 gennaio - Bologna @Estragon
Domenica 8 febbraio - Londra (UK) @Colours Hoxto