Esce "Falling in Love", il secondo lavoro solista dell'artista 27enne figlio di Andrea Bocelli
Matteo Bocelli lancia "Falling in Love", il suo secondo lavoro solista. Un album di cui è co-autore e che fonde l'eredità classica italiana con sonorità pop contemporanee. Secondogenito di Andrea, da sempre vive in mezzo alle sette note e già da tempo ha deciso di farne il suo futuro: "Ho un cognome pesante ma seguo la mia strada"
"A sedici anni David Foster - racconta Matteo Bocelli, 27 anni, che si è fatto conoscere con il duetto di 'Fall on me' del 2018 - dopo aver sentito un mio provino, mi propose di incidere il primo album, ma il babbo rifiutò, era troppo presto, anche se per me era già un sogno e non mera emulazione di quello che vedevo a casa. Era qualcosa che sentivo appartenermi. Spesso stressavo il tecnico del suono di mio padre affinché mi facesse fare delle prove in studio".
Matteo Bocelli racconta così il secondo album: "È frutto di un grande lavoro, fatto negli ultimi due anni e mezzo, sfruttando i tempi morti del tour che mi ha portato in giro per il mondo e poi registrato a casa. Un progetto che ho affrontato con più consapevolezza e con le idee più chiare rispetto al primo disco. Poi con il tempo si evolve, si matura, si capisce quale è la propria strada e quindi in un certo senso me lo sono anche goduto di più".
Il cognome, inutile negarlo, ha pesato e continua a pesare. Nel bene e nel male: "Alla fine nella vita tutto ha un lato positivo e un lato negativo. Sicuramente il mio nome mi ha aperto molte porte e mi ha dato molte opportunità, dall'altro canto a volte ha avvicinato le persone sbagliate e in più so che ci si aspetta molto da me. Qualcuno, magari anche il babbo, mi avrebbe voluto veder seguire il suo stesso genere musicale, ma ognuno deve seguire la propria strada. E io sono felice di seguire la mia, che è il pop, soddisfatto del mio percorso per quanto davanti a me abbia ancora tantissimo da dimostrare".
Di certo, la sua voce e la sua musica hanno già convinto tanti, soprattutto negli Stati Uniti (Jeff Bezos lo ha voluto al suo matrimonio). Tanto è vero che il suo album è quasi tutto in inglese, non nascondendo quali soni i suoi obiettivi. "Con l'inglese mi sento a mio agio, anche se poi l'italiano è una lingua così ricca e il bel canto è la nostra vera forza all'estero", aggiunge Matteo.
Nell'album Bocelli ha inserito anche due cover: "Caruso" e "La mia Storia fra le dita" di Gianluca Grignani, con il quale la interpreta. "Caruso è un brano che mi accompagna da tantissimi anni: era ora di inciderlo. Mentre la canzone di Gianluca l'ho fortemente voluta io e sono stato felicissimo quando mi ha proposto di farla insieme", spiega.
L'annuncio della cover e della collaborazione ha creato un po' di caos perché quasi contemporaneamente anche Laura Pausini annunciava una rivisitazione dello stesso successo: "Sono cose anche un po' imprevedibili. Io non ne sapevo niente, e mi dispiace ciò che è successo perché Laura la considero una di famiglia: conservo una foto di me bambino con lei che mi dà un bacio. Le avevo proposto anche di fare un duetto noi due, ma pare che per lei questo non funzionasse. Il discorso è aperto e qualcos'altro in ballo c'è".
Altro brano in italiano è "Amnesia d'amore" di Davide Petrella e Francesco Catitti, "nato come una scrittura per mio padre. L'ho presa in prestito", scherza Matteo che come riferimento nel panorama internazionale prende Ed Sheeran, con il quale ha collaborato internazionale nel singolo Chasing Stars, "oltre che essere un cantautore bravissimo ha la rara capacità di intrattenere stadi interi solo con una chitarra. Ma mi piace ascoltare anche cose più lontane da me".
In Italia il suo nome da qualche tempo ricorre per il festival di Sanremo, dove comunque è stato ospite con Andrea: "Il palco dell'Ariston è un palco che va meritato, sul quale ci si presenta quando si ha un bravo di sostanza. Al momento io non ce l'ho. Però posso dire che tra tutti i palchi che ho calcato, dagli Oscar, alla Casa Bianca, al matrimonio di Bezos, a Vina del mar, da italiano quello di Sanremo è il palco che mi ha emozionato di più e che più spaventa. Perché ha tanti significati che ti riportano anche alle radici".
Questo autunno Matteo Bocelli porterà Falling In Love in tour mondiale, toccando Stati Uniti e Regno Unito ("anche per portare un messaggio di pace in questi tempi di guerra"), unica data italiana il 21 luglio 2026 al Teatro del Silenzio di Lajatico, il celebre appuntamento annuale fondato da Andrea Bocelli.