Una delle voci più importanti della scena contemporanea pubblica un nuovo album, il sesto in dieci anni
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Trentun anni. Sei album in dieci anni. Attualmente tra le artiste più importanti. In due parole: Little Simz. "Lotus" è il nuovo disco e rappresenta rinnovamento e crescita, rispecchiando l’evoluzione della sua arte e il percorso tematico attraverso le fasi complesse della vita, tra rap, soul, elettronica e sfumature jazz. Se l’album "Sometimes I Might Be Introvert", vincitore del Mercury Prize 2021, l'ha proiettata nella top five della classifica ufficiale britannica, con questo ultimo lavoro il suo valore artistico è sotto gli occhi di tutti: è diventata sinonimo di un hip-hop raffinato, profondo e introspettivo.
Ultimamente, la storia di Little Simz è stata piuttosto drammatica. Gran parte delle canzoni e dell'energia di "Lotus" si basa sulle emozioni e sulle conseguenze della sua battaglia legale con l'ex produttore di lunga data Inflo (suo storico produttore con cui aveva costruito una cifra sonora riconoscibile sin dai tempi di "Grey Area"), che lei ha accusato di non aver saldato un prestito che lui aveva utilizzato principalmente per l'unico concerto dal vivo della sua band Sault. Sentendosi tradita creativamente e professionalmente, Little Simz ha iniziato e interrotto lo sviluppo dell'album e ha pensato di abbandonare del tutto la musica. Tematicamente e stilisticamente questo lavoro è una rinascita, qualcosa che il fiore di loto rappresenta sull'infanzia, la giovinezza e ciò che si porta da queste esperienze all'età adulta, come Simz che è rinata per ripercorrere quei passi fino a oggi. "Lotus" è un'affermazione rappresentativa del suo talento.
Ora in collaborazione con il produttore di Kokoroko, Miles Clinton James, questo disco mostra la versatilità di Little Simz che sboccia in un flusso di stili in continua evoluzione. "Lotus" la vede abilmente bilanciare tra grime e backpack rap, con rime che sembrano aumentare di complessità man mano che l'album procede. I brani si basano su inflessioni soul e jazz, riferimenti sonori al dance-punk newyorkese, all'afrobeat, con l'aiuto di artisti del calibro di Michael Kiwanuka, Moses Sumney, Sampha, Miraa May, Wretch 32, Yussef Dayes, Lydia Kitto, Yukimi Nagano, Obongjayar e Moonchild Sanelly.
A quasi tre anni dall’ultima apparizione nel nostro Paese, Little Simz ha annunciato il ritorno dal vivo con un’unica data italiana del tour 2025. Il concerto si terrà il 25 settembre all’Alcatraz di Milano.