In uscita a gennaio

Kid Yugi riparte dagli eroi fragili: annunciato il nuovo album e un trailer cinematografico

Il rapper multiplatino pubblicherà il 30 gennaio 2026 “Anche gli eroi muoiono”, un nuovo concept che indaga il confine tra bene e male. Nel trailer Filippo Timi introduce l’universo narrativo del disco

10 Dic 2025 - 15:40
 © Alessio Mariano

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Kid Yugi torna al centro della scena con un annuncio che i fan attendevano da tempo: il suo nuovo album, “Anche gli eroi muoiono”, uscirà il 30 gennaio 2026. Un progetto dal forte impianto narrativo, anticipato da un trailer evocativo che vede la partecipazione dell’attore Filippo Timi e che prosegue la ricerca artistica dell’artista, già premiata dal successo di “I nomi del diavolo”, certificato cinque volte platino e ancora stabile in classifica dopo novantuno settimane. Il nuovo lavoro si muove lungo un confine sottile, quello in cui l’eroismo si mescola alla fragilità umana, fino a interrogare il nostro presente e le sue contraddizioni.

L’annuncio del nuovo album e la data di uscita

 “Anche gli eroi muoiono” è uno dei dischi più attesi del 2026 e arriva dopo mesi di attese, speculazioni e segnali lanciati dal rapper attraverso la sua estetica criptica. Il comunicato conferma che l’album sarà disponibile in formato fisico e digitale, aprendo una nuova fase creativa per l’artista, sempre più legato alla dimensione narrativa dei propri lavori. La pubblicazione rappresenta anche una continuità con il percorso iniziato con il precedente progetto, in cui Yugi aveva già mostrato la volontà di costruire mondi immaginifici e simbolici attorno alla sua musica.

Le versioni fisiche e l’esclusivo taccuino allegato

 Accanto all’uscita digitale, l’artista propone un’offerta fisica pensata per i fan più appassionati: da oggi è possibile preordinare il vinile in versione “Funerale Edition”, autografato o standard, insieme al CD, anch’esso disponibile in entrambe le versioni. A completare il pacchetto c’è un taccuino speciale che raccoglie testi e illustrazioni del disco, un elemento paratestuale che sottolinea la volontà di Kid Yugi di costruire non solo un album, ma un vero universo narrativo capace di estendersi oltre la musica.

Il trailer con Filippo Timi: un funerale simbolico

 Ad anticipare l’album, un trailer immersivo ambientato su un set cinematografico, dove la cinepresa segue una processione silenziosa intorno a una bara: è il funerale dell’artista, messo in scena come una performance che confonde realtà e finzione. A guidare il racconto visivo è Filippo Timi, che presta la sua voce a un monologo intenso e quasi rituale, capace di accompagnare lo spettatore verso un inatteso colpo di scena finale. L’atmosfera cupa e sospesa che domina il video contribuisce a definire il tono del progetto: un percorso che guarda alla morte non come fine, ma come trasformazione narrativa.

© Ufficio stampa

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Che cos’è un eroe oggi? La filosofia dietro al concept

 Il cuore dell’album risiede in un interrogativo che attraversa epoche e generazioni: cosa significa essere un eroe? Le definizioni più comuni – il coraggio, l’abnegazione, l’operare per il bene – vengono messe in discussione da Yugi, che interpreta il presente come un tempo in cui bene e male si confondono nel nome dell’utilità e dell’individualismo. “Ci hanno insegnato che ognuno di noi è l’eroe della propria storia”, si legge nel testo che accompagna il progetto, “ma se tutto è eroico, allora nulla lo è davvero”.
L’artista si definisce “Memorandum”, portatore di un messaggio unico: anche gli eroi, inevitabilmente, muoiono. Da questo spunto nasce un racconto che intreccia società contemporanea, riferimenti letterari e immaginari cinematografici, un percorso che promette di fondere introspezione e critica sociale attraverso la forza delle parole.

La continuità con “I nomi del diavolo” e la crescita artistica

 Il nuovo progetto sembra inserirsi nella scia del precedente lavoro, che aveva contribuito a posizionare Kid Yugi tra le penne più originali della scena italiana. Anche questa volta, al centro ci sono storie, personaggi e simboli che dialogano tra loro per comporre un mosaico coerente. La scrittura rimane densa di riferimenti e immagini, mentre il concept offre all’artista la possibilità di approfondire il proprio universo musicale e di ampliare la sua narrazione tematica. Il successo duraturo di “I nomi del diavolo”, ancora presente nelle classifiche, testimonia l’interesse del pubblico verso un approccio che unisce estetica, coerenza narrativa e riflessione sulla realtà.