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John Malkovich è "The Music Critic": "Le critiche sono grandi lezioni e quelle più feroci arrivano dal pubblico"

Il divo americano sarà in scena a Milano al Teatro Arcimboldi

"Un artista deve saper accogliere sempre le critiche, negative o positive che siano e andare avanti con un pizzico di autoironia", parola di John Malkovich. E sulle critiche, impietose e spietate, rivolte ai più grandi compositori del passato, da Brahms a Beethoven, è costruito lo spettacolo "The Music Critic", in scena venerdì 3 dicembre al Teatro Arcimboldi di Milano, che vede come protagonista, nei panni del "critco dei critici" proprio il divo statunitense.

"Leggerò le recensioni e le stroncature più feroci, ma anche divertenti, che sono state fatte ai grandi della musica classica accompagnato dall’ascolto dei brani "incriminati"... racconta Malkovich.

"Critiche mosse per la maggior parte da persone intelligenti che conoscono e apprezzano la bella musica", spiega Malkovich: "ma anche quelle che gli stessi compositori si sono rivolte reciprocamente, come quando Ciajkovskij diede a Brahms,  del 'bastardo senza talento'...".

 

Nato da un’idea di Aleksey Igudesman, violinista e compositore, "The Music Critic" è costruito quindi su un pot-pourri frivolo di “insulti” che Malkovich leggerà con sapiente ironia, mentre un gruppo di musicisti, archi, piano e flauto, suonerà alle sue spalle sulle note dei più grandi compositori di tutti i tempi. Qualche esempio? Eduard Hanslick, critico musicale e musicologo austriaco, sentenziò che "Dvorák si abbandona con strana passione a una brutta musica innaturale e orribile"; per alcune recensioni le composizioni di Debussy "hanno l’attrattiva di una graziosa fanciulla con la tubercolosi", mentre di Beethoven la rivista musicale "Tablettes de Polymnie" scrisse "è spesso bizzarro e barocco (...). Sembra ospitare insieme sia colombe che coccodrilli". 


Quando Igudesman ha proposto l'idea a Malkovich pare che l'attore ne sia stato subito entusiasta. "Malkovich è una persona molto autoironica e mi è sembrato quindi molto adatto ad interpretare il ruolo del critico", ha detto Aleksey. Dal canto suo l'attore ha confermato spiegando: "Ciò che mi ha colpito di più di questo spettacolo è che molti artisti, nella musica, nel teatro o nel cinema, pensano che la loro arte sia un "safe space", un luogo sicuro, ma non è così, bisogna essere consapevoli che si verrà criticati e mettere il proprio lavoro a disposizione degli altri. Non si possono ricevere solo complimenti".

 


Lo spettacolo termina proprio con la lettura di una stroncatura impietosa scritta contro Malkovich stesso, in occasione di una sua tournée in Turchia alcuni anni fa. L'attore e regista racconta di aver, in seguito, conosciuto personalmente il critico di Istanbul, che lo aveva stroncato: "Quando fece la sua recensione della mia interpretazione fu davvero senza appello. Per lui il mondo sarebbe stato migliore senza Malkovich. Quando ci siamo incontrati dopo era felice di essere stato incluso nello spettacolo di Igudesman e ne ha fatto una recensione positiva".
 

La critica peggiore ricevuta? "Cerco di leggerne il meno possibile perché su di me si scrive davvero di tutto e altrimenti farei solo questo e ho invece parecchio da lavorare", racconta Malkovich, che tra le peggiori recensioni ricevute ricorda quella che gli rivolsero in occasione di un suo spettacolo dal titolo "The big mother", quando il giornalista invitò il pubblico a "portare la propria colla', come nei giochi per i più piccoli: "Vale a dire che considerava la mia recitazione come quella di un bambino", spiega Malkovich:  "A volte le critiche però sono grandi lezioni, anche perché ciò che viene considerato brillante oggi può  non esserlo tra 20 anni o magari qualche proposta arriva semplicemente troppo presto per essere capita", aggiunge l'artista.

 

E poi conclude affermando che fare il critico non è per nulla facile, una professione di cui ha grande rispetto ma che non farebbe mai, e sottolinea: "Il più grande critico? E' il pubblico, che può essere più crudele di chi lo fa di professione, perché oggi tutti possono scrivere la loro opinione su internet".

Dopo le nuove date di 'The Music Critic', il prossimo anno Malkovich anticipa che vestirà di nuovo i panni dell'avventuriero Tom Ripley, saràun giovane Karl Lagerfeld nei primi anni parigini, ma anche il direttore d'orchestra Sergiu Celibidache. A proposito di orchestra, a Igudesman piacerebbe coinvolgerne una nel suo ironico viaggio musicale intorno alle più feroci critiche della storia delle note. Se si riuscisse a farlo, ovviamente, toccherebbe a Malkovich dirigerla.

 

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