Cinema iraniano

Jafar Panahi trionfa ai Gotham Awards a New York mentre Teheran lo condanna a un anno

Il cineasta iraniano ottiene due statuette alla rassegna statunitense mentre in patria il tribunale emette una nuova decisione nei suoi confronti

02 Dic 2025 - 10:07
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Il regista iraniano Jafar Panahi ha partecipato di persona ai Gotham Awards di New York, dove la manifestazione che inaugura la stagione degli Oscar, gli ha attribuito due riconoscimenti. L'autore, che in Iran è stato "condannato in contumacia" a un anno di detenzione, ha ottenuto il premio per il miglior film internazionale e quello per la migliore sceneggiatura originale con l'opera presentata a Cannes "Un Semplice Incidente".

La premiazione

 Durante la cerimonia, Panahi ha dedicato il riconoscimento agli autori che lavorano senza sostegni istituzionali: "Vorrei dedicare l'onore di questo premio ai cineasti indipendenti in Iran e in tutto il mondo - cineasti che continuano a far girare la macchina da presa nel silenzio, senza supporto e, a volte, rischiando tutto ciò che hanno, sorretti soltanto dalla loro fede nella verità e nell'umanità". Rivolgendosi alla platea dopo la vittoria per il miglior copione originale, ha aggiunto: "Spero che questa dedica possa essere considerata un piccolo tributo a tutti i cineasti a cui è stato negato il diritto di vedere e di essere visti, ma che continuano a creare e a esistere". Il regista è tornato successivamente sul palco quando "Un semplice Incidente" ha ricevuto anche il premio per il miglior film internazionale.

La condanna

  Mentre Panahi era negli Stati Uniti, da Teheran è arrivato l'annuncio della condanna. Il suo avvocato, Mostafa Nili, ha spiegato che la sentenza include un divieto di viaggio di due anni e un divieto di associazione a gruppi politici o sociali, precisando che la difesa presenterà appello e che il regista non si trova attualmente nel Paese.
L'autore, vincitore della Palma d'oro a Cannes con "Un semplice incidente", è ritenuto una voce critica nei confronti delle autorità iraniane. Secondo il legale, l'accusa mossa nei suoi confronti riguarda "attività di propaganda" contro lo Stato. Si tratta di contestazioni che, stando alla ricostruzione dell'avvocato, hanno una natura politica e si aggiungono a precedenti procedimenti. Nel 2010 a Panahi fu impedito di lasciare il Paese e di girare nuovi film dopo aver sostenuto proteste antigovernative; all'epoca venne accusato di "propaganda contro il sistema", condannato a sei anni di reclusione e rilasciato su cauzione dopo due mesi. Nel 2022 fu nuovamente arrestato per una mobilitazione di un gruppo di registi e rimase in custodia quasi sette mesi prima di essere liberato.

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