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Jackie Chan premiato al Locarno Film Festival: "Volevo essere il De Niro asiatico"

La kermesse ha assegnato all'attore e stuntman il riconoscimento alla carriera per il suo stile geniale

11 Ago 2025 - 10:32
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Il Locarno Film Festival ha celebrato Jackie Chan, assegnandogli il prestigioso Pardo alla carriera. L'attore ha sfilato sul red carpet accompagnato da due peluche a forma di panda, elargendo selfie e autografi ai fan. Il direttore artistico Giona A. Nazzaro ha spiegato che il riconoscimento gli è stato assegnato, oltre che per l'altissima e geniale competenza nel settore cinematografico, anche per la sua capacità di coniugare "arti marziali con i tempi comici". Parlando del suo amore per il cinema americano, Jackie Chan ha ammesso: "Volevo essere riconosciuto come un buon attore, volevo essere il De Niro asiatico".

Jackie Chan: "A 71 anni posso ancora combattere"

  Nel suo discorso di ringraziamento, Jackie Chan (che è da poco apparso in "Karate Kid: Legends") ha condiviso un aneddoto personale: "Ricordo un giorno di tanti, tanti anni fa. Mio padre stava cucinando per una grande cena all'ambasciata americana. Non avevo molto da fare in quel periodo, avevo 17 anni e stavo seduto in cucina a guardare mio padre cucinare tutto il giorno. All'improvviso lui si girò e mi disse: 'figlio mio, io ho 60 anni e posso ancora cucinare. Tu potrai ancora combattere quando avrai 60 anni?' Non sapevo cosa dirgli, ero sotto shock. Ma ora sono sicuro, oggi ho 71 anni e posso ancora combattere".

Jackie Chan al Locarno Film Festival

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Il legame con Bruce Lee

  Parlando della sua lunga carriera ha poi sottolineato: "Ho passato 15 anni a cercare di essere riconosciuto come un buon attore e non soltanto un buono stuntman. Volevo essere il Robert De Niro asiatico. Ho lavorato mesi a singole scene. Molti grandi studi ora non fanno film, ma business. Per questo è difficile fare bei prodotti adesso". Il lavoro da stuntman gli permise di incontrare Bruce Lee e a Locarno ha ricordato l'ultimo loro incontro: "Un giorno mi riconobbe fuori dal set e mi chiese dove stessi andando. Gli dissi che sarei andato a giocare a bowling e decise di venire con me. Una volta arrivati mi dovetti trasformare in una guardia del corpo, tutti volevano un suo autografo. Poi mi salutò".

Il declino e la rinascita di Jackie Chan

 Dopo la morte di Lee, però, le cose cambiarono. "Non si facevano più film d'azione, nessuno mi chiamava più", ha ricordato. "Poi un giorno mi arrivò un telegramma da Lo Wei, voleva rifare 'Fist of Fury', ma non ebbe successo, per me era il protagonista sbagliato, il film sbagliato. Pure sul poster scrissero Bruce Lee in grande e solo dopo il mio nome, minuscolo in confronto". Da quel momento Chan cercò quindi di avere il controllo della propria carriera e dei propri personaggi: "In tutta l'Asia ora solo due registi sanno fare tutto uno è Sammo Hung, l'altro è Jackie Chan. E comunque io sono meglio perché so cantare".

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