"Il meglio deve ancora venire", un inno all'amicizia in una commedia degli equivoci
Al cinema dal 17 settembre il bromance con i due mattatori Fabrice Luchini e Patrick Bruel
Dai registi di "Cena tra amici", Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière, arriva la nuova scoppiettante commedia francese "Il meglio deve ancora venire". Sullo schermo Fabrice Luchini e Patrick Bruel formano una spassosa coppia, unica e vibrante, protagonista di un film "sull’amicizia e la morte, ma è soprattutto una buffa celebrazione della vita, con tutto quello che ha di crudelmente ironico e di terribilmente bello", per dirla con i due autori. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva
Arthur e César sono grandi amici di vecchia data, dai caratteri decisamente diversi, due facce della stessa medaglia (pragmatico-modaiolo, affidabile-eccentrico), complementari a vicenda, il cui rapporto risiede nella loro fondamentale differenza. I due si ritrovano dopo un po' di tempo. A seguito di un colossale malinteso entrambi si convincono che l’altro sia in fin di vita: Arthur sa che César ha un tumore ai polmoni, ma quest’ultimo però capisce che in realtà ad essere spacciato sia l'altro. Decidono così di riprendersi il tempo perduto, di stilare un elenco di desideri, dalla voglia di accarezzare un elefante al piacere di rileggere l’opera di Proust, e godersi insieme i giorni che verranno, tra i ricordi del passato e nuove avventure che lasceranno un segno profondo.
In questo bromance sull’amicizia e sulla morte declinato in commedia degli equivoci, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019, Luchini e Bruel sono i veri e propri mattatori della scena, due epicentri che creano un'energia sismica; mettono in scena scoppiettanti duetti, si rapportano e si punzecchiano a colpi di battute spumeggianti.
Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière tornano alla regia dopo il grande successo di "Cena tra amici" del 2012, oggetto di remake dalle nostre parti con "Il nome del figlio" di Francesca Archibugi. Avevano anche sceneggiato l'originale francese "Mamma o papà?", diventato in Italia il film omonimo con la coppia Cortellesi-Albanese.
Sulla scia della tematiche del pluripremiato "Truman", i due registi e sceneggiatori uniscono nuovamente le loro menti creative per una commedia a effetto, basata anche sulle loro esperienze personali: "Trovare la giusta dose è un esercizio permanente. A volte sacrifichi la scrittura, altre la recitazione”, spiegando che anche il loro modo di lavorare insieme per un film è un gioco di equilibri che sfugge continuamente.
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