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"Il diario veneziano" di Tgcom24 dalla Mostra del cinema

Dal Lido ogni giorno Antonello Sarno racconta impressioni e curiosità della 78esima edizione della kermesse cinematografica


IPA

11 settembre - Questa volta il Maestro Roberto d’Antonio, imperatore degli hair-stylist che regna sulle star in Mostra come un Doge, merita l’apertura perche’ la sua confidenza vale oro, come il teorico Leone di San Marco che potrebbe toccare proprio al nostro premio Oscar che al Lido ha presentato con straordinario successo il suo autobiografico “E’ stata la mano di Dio”. Ebbene, voci vicine al Maestro D’Antonio ci confidano che Paolo avrebbe lasciato gli USA, dove si trovava proprio per il pre-lancio sul suo nuovo film, e starebbe tornando a Venezia, evidentemente per un molto possibile riconoscimento. Spigolatura gustosa sempre proveniente dal Serenissimo Roberto d’ Antonio riguardo ad Elisa Fuksas. apprezzata regista dal celebre cognome autrice alla Mostra (nelle “ Giornate degli Autori”) del bel documentario “Senza Fine”:” Sono entrato nella stanza di Elisa che si era già lavata i capelli da sola, ma io ovviamente non potevo saperlo. Quindi come prima cosa le dico <> ... be’ lei e’ una di quelle amiche care che continuano a temere un po’ il mio giudizio quindi... se li e’ subito lavati di nuovo senza dirmi che l’aveva appena fatto! Che tenerezza...”. Solo a Venezia!!! In quota retroscena, ma vintage, irresistibile il qui pro quo tra i due amici inseparabili Anna Magnani e Luchino Visconti (il racconto e’ del Duca degli uffici stampa Enrico Lucherini, nato lo stesso giorno della Mostra ovvero il 7 agosto 1932). Mostra del cinema 1956: la Magnani partecipa col suo film meno riuscito di sempre, il melo’ “Suor Letizia” ma la speranza della straordinaria attrice romana e’ rivolta al suo storico amico Luchino Visconti, che quell’anno e’ il Presidente della Giuria del Concorso. Il film si rivela da subito un flop per i giurati e infatti non vince nulla. Per la Magnani, già fumantina di suo, l’affronto e’ da lavare come fosse un’offesa personale, e toglie il saluto a Visconti! “Da che erano inseparabili Anna e Luchino non si sono piu’ parlati per 10 anni! Poi si rividero quando Visconti mise su il gruppo d’ascolto per il Festival di Sanremo, nella sua villa su Via Salaria. Serate infinite di cui Anna divenne da subito l’animatrice, e tutto si ricompose per il meglio”. Le corrispondenze, quando si puo’, si chiudono con le buone notizie. Anche se vengono dal passato.. Alla prosssima!

 

10 settembre - Prima di cominciare con la seconda parte (anzi, il secondo tempo..!) dell’origine della rivalità tra la mostra di Venezia e il Festival di Cannes, oggi al Lido è uno di quei giorni in cui il concorso e i critici vanno da una parte (pare che la Giuria abbia molto apprezzato un thriller filippino visto nelle ultime ore, lo dicevo che è impossibile capire i giurati non solo di Venezia ma qualsiasi Festival mondiale!) e il pubblico da un’altra: per l’esattezza, sulla terrazza che domina l’imbarcadero dell’Hotel Excelsior in attesa di rivedere la coppia Ben Affleck-Jennifer Lopez che, assieme agli altri due protagonisti di "The Last Duel" di Sir Ridley Scott, daranno l’ultimo tocco di glamour a questa Mostra già così ricca di mondanità sul grande schermo con il docu dedicato alla regina delle notti veneziana Marta Marzotto, da poco scomparsa, e diretto da sua figlia Diamante. CANNES ‘39 seconda parte (per aggiornarsi con la prima parte basta leggere la puntata di ieri). A quanto pare, nell’agosto 1939, il progetto francese di ferire a morte la “fascistissima” Mostra del Cinema veneziana con la nascita del Festival del cinema libero a Cannes, espressione del governo antifascista di Parigi appoggiato dalle cinematografie americane ed inglesi che disertavano la Mostra dopo le leggi razziali del 1938, sembra finalmente essere sul punto di riuscire. In omaggio al film di apertura “Notre Dame de Paris”, a sua volta riconoscimento hollywoodiano alla Francia paese ospitante, il municipio di Cannes ha fatto costruire in scala 1:10 (!!!) la cattedrale di Notre Dame in sabbia bagnata proprio sulla Croisette, dove oggi sorge il nuovo Palazzo del Cinema. Tutto è pronto per la festa di apertura sulla spiaggia che dovrebbe sotterrare Venezia, presenti i massimi divi di Hollywood, ma c’è, come dire, un piccolo imprevisto: il giorno dell’inaugurazione è previsto per il 1mo settembre 1939, nella notte la Germania nazista ha invaso la Polonia, e Cannes si sveglia in guerra con Hitler. La superfesta non si fa più, il Festival non si fa più, il transatlantico di Hollywood riparte verso New York e i divi francesi come Jean Gabin corrono ad arruolarsi, mentre Venezia resta padrona del campo fino al 1946, anno del primo Festival ufficiale di Cannes diretto nientemeno che da Jean Cocteau. Nonè una storia da film di Spielberg? Ultim'ora dal Mago degli hair stylist Roberto d’Antonio in diretta dalle stanze delle star alla Mostra: nel blindatissimo hotel Cipriani, dove accompagna l’eterno fidanzato Ben Affleck, Jennifer Lopez ha a disposizione un team di sei persone solo per il trucco e parrucco, mentre la splendida attrice/produttrice nonché giurata biondissima Sarah Gadon, che sembra la nipote di Grace Kelly, è stata raggiunta dal fudanzato: "Io ormai la chiamo baby - rivela d’Antonio che la cura fin dal primo giorno - ma ora che c’è anche lui chiamo baby tutti e due cosi non ci sono gelosie, capito?"

 

9 settembre - Dopo l'ottima accoglienza anche al quarto film italiano in concorso e cioé "Freaks Out" di Gabriele Mainetti, che potenzia e rilancia il tema del suo primo film "Lo chiamavano Jeeg Robot" (di cui mantiene il protagonista Claudio Santamaria anche in "Freaks Out") ecco che arrivano al Lido i registi dell'ultimo titolo nazionale in concorso "America Latina" dove Latina indica il capoluogo laziale. Stiamo a vedere quanti minuti di applausi raccoglieranno dopo i 9 di Sorrentino e i 10 dichiarati dagli altri titoli italiani (ma che aspettano a Venezia ad introdurre nelle sale l’applausometro della Corrida di Corrado???). Ieri mi ero impegnato a raccontare una delle Grandi Storie del cinema, un capitolo che riguarda la nascita della storica rivalità tra Cannes e Venezia. Mantengo la promessa perché è una storia meravigliosa. Buio e silenzio in sala. E' il 1939. Inverno a Parigi. Arcistufo dei trionfi della Mostra fascista di Venezia, che dopo l'asse Roma-Berlino Tokyo ha subito il boicottaggio di tutto l'Occidente ad iniziare dai film di Hollywood, il Presidente francese Leon Blum (Fronte popolare, ovvero una grande coalizione di sinistra) chiede al suo ministero della Cultura di realizzare un festival alternativo del "cinema libero", du cinema libre! Tra Biarritz, Nizza e Cannes viene scelta quest'ultima e fervono da subito i preparativi con l’appoggio delle grandi Major di Hollywood che inviano a Cannes un transatlantico strapieno dei divi dell'epoca (Cary Grant, Errol Flynn, Gary Cooper) che attracca davanti a Cannes trasformandosi da subito nel polo di maggiore attrazione di tutta la Costa Azzurra. Nottate di poker, motoscafi stracarichi di attricette che fanno la spola tra la nave e il porto vecchio, il massimo divo francese dell'epoca Jean Gabin che prova a imparare il surf sulle acque di Cannes, in realtà placide e prive di onde come a Riccione. A terra, sulla Croisette, è tutto un attaccare manifesti dei film in gara, un allestire, addobbare, con i registi francesi (da Marcel Carnè a Jean Renoir) che rilasciano interviste ai cinegiornali. il film prescelto per l'apertura è, in in omaggio alla Francia, "Notre Dame de Paris" ovvero la prima versione hollywoodiana del celeberrimo romanzo di Victor Hugo, con l'attesissima Hedy Lamarr nel ruolo di Esmeralda (l'attrice fu nel 1930 il primo seno nudo del cinema nel film "Estasi" dell’ungherese Gustav Von Machaty) e nientemeno che il piu bravo attore inglese dell'epoca, Charles Laughton, nei panni stracciati del Gobbo di Notre Dame, Quasimodo. La febbre per Cannes è al culmine al punto che... come si dice in questi casi ? Il seguito alla prossima puntata, cioé a domani!!!

 

8 settembre - Allora, ho messo le mani su una storia vera ma cosi incredibile sulla storia eterna di Venezia contro Cannes da necessitare ancora di una verifica perche sembra una delle tante splendide  favole che si tramandano nel mondo del cinema. Ma domani saprete tutto. intanto tenete a mente questo anno, il 1939. Bene, a tre quarti della Mostra che finisce sabato prossimo vi anticipo i miei tre film del cuore. Dichiaro subito che cosi come sono un velociraptor nel dare (quando sono in onda) i film vincitori ore prima del comunicato ufficiale della Giuria, sono altrettanto incapace di sovrapporre i miei gusti cinematografici, sia pure affinati da 35 anni di questo mestiere, a quelli delle varie giurie di critici registi e attori messi insieme che sono imprevedibili al punto da scatenare ogni anno polemiche (in un bicchier d'acqua) sui vincitori e i vinti. Dicevo, i miei film preferiti finora: in testa c'è "E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino. Lui è volato negli USA subito dopo la prima veneziana per preparare l’uscita americana del film, ma un eventuale Leone d’oro lo potrebbe ritirare Toni Servillo che è rimasto a Venezia perché ha un altro film in concorso ("Qui rido io" di un grande Mario Martone)  e il carcerario "Ariaferma" di Leonardo di Costanzo. Tre film in un solo Festival, a tutti pare impossibile che non ci sia nulla per lui ma, ripeto le giurie sono spesso assurde, totalmente insondabili. Al numero due (ma è quasi un ex aequo) "Madres Paralelas” di Pedro Almodovar, che è un po' appesantito dall’essere il risultato della fusione di due copioni diversi ma resta comunque un film indimenticabile. Al numero tre c'e "Il buco", film scarno, essenziale fino alla sperimentazione ma a suo modo avvincente nella storia vera della scoperta, nella Calabria dei primi anni 60, dell’Abisso del Bifurto, uni dei 10 crepacci più profondi del mondo (700 metri!!!). Ripeto, per ora inutile fare previsioni. A riprova, ecco un aneddoto gustoso sull'argomento: anni 80, presidente della Biennale lo ieratico Gian Luigi Rondi che mi raccontò: "Pensa che a me che ero il Presidente di tutta la Biennale, le voci sugli orientamenti della giuria me le passava Lello Bersani (il leggendario cronista che fin dagli anni 50 inventò il nostro mestiere di giornalista cinematografico). Lo incrociavo alle sei del mattino, la Mostra finalmente silenziosa, mentre io andavo a Messa e lui rientrava dai locali notturni dove aveva bevuto con i giurati!".

 

7 settembre - Gli ho stretto la mano, la sinistra, perché la destra era stata colpita dall'ictus di due anni prima: il tempo di dirci "Enchanté!!" "C'est mon plaisir" e poco altro, sul red carpet della Mostra 2016, e poi Sophie Marceau, che l'accompagnava, mi ha portato via per sempre Jean Paul Belmondo, col suo Leone d'oro alla carriera che sfolgorava sotto il sole di Venezia. Qui a Venezia l'atmosfera è quella un po' attonita di quando viene a mancare lo zio che a Natale si alzava da tavola per farti giocare e ridere, lui grande e bello e tu bambino desideroso di meravigliarti davanti ai suoi film. Un tipo che c'era sempre, alla "è simpatico ma gli spaccherei il muso", e che ora è scomparso. Era un supereroe, Belmondo, un antesignano di Tom Cruise. Uno di quelli che, con un passato da boxeur e da cascatore sul set, voleva girare personalmente anche le scene piu pericolose come nel film del 1980 "Il piccione di piazza San Marco" in cui resta appeso a un elicottero in volo sulla celeberrima piazza per una sequenza che oggi sembra eterna. La "joie de vivre", Belmondo era anche questo ed era soprattutto questo che lo differenziava dall'amico/rivale Alain Delon , che invece incarnava lo spirito del bel tenebroso "par excellence". Coppi e Bartali, Sordi e Gassman, De Niro e Pacino, Delon e Bebel. Inutile ribellarsi, sei sei una coppia lo sei per sempre solo che stavolta Jean Paul è arrivato prima al momento di dirci addio. Il resto l’abbiamo già detto in tanti servizi ed ormai è storia. Una storia, quella del cinema, che ha un inizio (1895) ma non avrà mai fine. Adieu, à demain.

 

6 settembre - A chiunque abbia visto almeno una volta il red carpet serale della Mostra del cinema non sara’ sfuggito che nei 30/45 minuti di durata, dipende dalla forza del cast del film in programma,  la cerimonia si apre puntualmente con una lunga serie di splendide modelle, sempre sole, che passano con falcata decisa e quasi padronale sul red carpet, diventando l’oggetto esclusivo per almeno i primi 20 minuti delle carezze degli obbiettivi dei fotografi e delle telecamere. Ebbene, da quest’anno, il geniale marketing della Mostra del cinema noleggia agli stilisti quegli 80 metri di prato all’inglese scarlatto ricavandone il giusto compenso (la fascia oraria del film “clou” parte alle 19, ed e’ il tappeto rosso che poi vediamo sul web ed in tv) . Non foss’altro che per aver richiamato da ogni angolo del mondo migliaia di cameraman, fotoreporter e giornalisti accorsi per il cinema, e non per i defile’ che pure hanno stretto d’assedio il festival mai come quest’anno, con la tre giorni D&G subito prima della Mostra, l’evento YSL addirittura la sera della vigilia e l’evento di Alberta Ferretti il 4, in piena Mostra, il giorno prima dell’incantevole Regata Storica. Insomma, la parentela tra cinema e moda e’ arcinota a tutti, e infatti alle sfilate le star ( pagate ) non mancano mai, ma qualcuno ha mai visto un film in concorso alla fine di una sfilata? Sono due business, che si amano e si rispettano. E talvolta un po’ si sfruttano anche. Succede nelle migliori famiglie.

 

5 settembre - Arrivi e (finte) partenze. Sbarca trionfalmente come un Capo di Stato l'erculeo divo turco delle fiction Can (ma finalmente gli abbiamo chiesto la pronuncia esatta che è "Jean") Yaman per ricevere il premio Filming Italy Best Movie Award per gli ascolti ottenuti. Ricordate il fracasso provocato causato dall'enorme assembramento della scorsa primavera, a Roma, quando un esercito di fan urlanti circondò l'Hotel Eden assaltando fisicamente Yaman appena atterrato a Roma? Bene, ecco la scena svoltasi davanti ai nostri occhi al pontile dell'Hotel Centurion, un colosso d'epoca sul Canal Grande, attracca la lancia di Yaman. Lui fa per scendere, occhiali scuri e capelli al vento, quando alla lancia si affianca faticosamente una gondola, il rematore sfinito dall'inseguimento col motoscafo. Sulla gondola ci sono due signore sulla cinquantina che "costringono" Yaman a trasbordare dalla lancia alla gondola. Lui, sotto gli occhi di mezzo Canal Grande, non si sente di rifiutare ed esegue. Viene sequestrato per vari minuti e ripreso col tramonto sullo sfondo dalle due attempate donzelle per vari minuti. "Ma sono due registe che stanno girando un film?" chiedo al suo staff "Insomma, lo pagano?". Risposta: "Non sappiamo chi siano". I misteri della laguna. Finta partenza a sorpresa dal Lido di Serena Rossi, l'incantevole madrina della Mostra paparazzatissima dai fotografi mentre, elegantissima, sale su una lancia e dall'Hotel Exceksior (la capitale de Festival) si dirige verso Venezia città tra le urla dei fotografi. Il motivo della breve fuga? Un'intervista con le telecamere di News Mediaset e chi vi scrive Diario ha realizzato per lo speciale Venezia/MAG in onda subito dopo Studio Aperto delle 18.30 domenica prossima 12 settembre. Svelato almeno questo piccolo mistero sulla breve scomparsa della madrina, dal Lido di Venezia per oggi è tutto, linea allo studio!

 

4 settembre - Hola, como va ? Dopo l’inaugurazione con il toccante Madres Paralelas di Pedro Almodovar ( con Penelope Cruz e la abbagliante Milena Smit, la modella 24enne scoperta da Pedro x il grande schermo) con il film Competencia Oficial a Venezia si ritrova in passerella il gotha del cinema spagnolo con il ritorno al Lido di Penelope ( accompagnata dal marito anche lui premio Oscar Javier Bardem già presente ieri sera nel cast del kolossal Dune) e con l’arrivo alla Mostra di Antonio Banderas, storico partner della Cruz proprio nel cinema di Almodovar. Sono previsti test di spagnolo per il pubblico del film con appositi esaminatori per accedere al red carpet. E il Maestro per eccellenza della fotografia cinematografica italiana Vittorio Storaro ad 81 anni (tuttora al lavoro con Woody Allen) riceve il premio Filming Italy Best Movie Award come Maestro del Cinema Italiano, riconoscimento ufficiale della Mostra. Diretto dalla produttrice Tiziana Rocca, il riconoscimento ambitissimo va contestualmente anche a Carlo Verdone, Maestro delle Arti. Gli abbiamo dato un passaggio in motoscafo e, come altre volte, quando comincia salire sui pontili di legno che ballano un po’  Carlo lancia sguardi allarmati: “ Quando fui giurato della Mostra, nel 2013, in hotel ero devastato dalle zanzare. Meno male che il giurato coreano, alla stanza accanto, s’era portato l’Autan!!”. Carlo s’incontra a Venezia con Pietro Valsecchi, il dinamicissimo produttore di Taodue ( e di Checco Zalone) che lancia da Venezia il progetto ultra-innovativo “I-talent Factory” ovvero un’accademia on-line per gli aspiranti giovani attori del nostro cinema. Il nostro inviato speciale tra i capelli delle star Roberto D’Antonio stasera silenzio stampa xche sta riorganizzando i capelli della moglie di Antonio Banderas dopo aver fatto il colore a Penelope Cruz appena prima della Mostra. Che altro aggiungere? Hasta la vista!!

 

3 settembre - Ci sono almeno tre Spencer adorati dal cinema di ogni tempo. Uno è Spencer Tracy, il divo premio Oscar di decine di film il cui piu bello è forse quello familiare in "8 mm" insieme alla sua compagna Katherine Hepburn ( 4 volte premio Oscar); il secondo è il fucile Spencer calibro 8 a colpo singolo, in dotazione alla cavalleria Usa in tanti film western  prima del Winchester a ripetizione, altrettanto famoso da entrare nel titolo di diversi film); il terzo Spencer frequentato dal cinema e dalle serie tv (come "The Crown", tanto per dirne una strafamosa) in realtà è "una" Spencer, per l'esattezza Lady Diana Spencer, il cui cognome è anche il titolo del film che lo specialista in biopic al femminile Pablo Larrain ha portato in concorso a Venezia. Siamo sinceri: speravamo di vedere un film del calibro e della forza di "Jackie", che lo stesso Larrain dedicò a Jackie Kennedy a Venezia nel 2016 (con la strepitosa Nathalie Portman nel ruolo del titolo) ma l’aura angelicata che circonda la Lady D ricordata ogni anno per il suo martirio psicologico in vita (il tradimento di Carlo d’Inghilterra e il conseguente divorzio) e lo strazio fisico in morte, nell'incidente dell’Alma a Parigi 24 anni fa, distraggono dalla bravura dell'ex vampira della saga "Twilight" Kristen Stewart nell'interpretare la "principessa triste". E' una Venezia al femminile quella molto piacevolmente finora in attesa degli scarponi degli speleologi sul tappeto rosso del film "Il buco", il secondo dei 5 titoli italiani in concorso di cui parleremo domani. Ultim'ora dal nostro inviato anche nelle segrete stanze della giuria della Mostra, il divo degli hair stylist Roberto D’Antonio: Sarah Gadon, la splendida e biondissima giurata e attrice canadese sceglie le sue acconciature seguendo i consigli del Maestro che le propone i modelli che furono di Grace Kelly (cui la Gadon effettivamente somiglia) o di altre celebri bionde del grande schermo ma con almeno un imperativo: "La testa deve armonizzarsi con l'abito altrimenti l'effetto finale è un disastro”. In una parola, rispettare il buon gusto. E' possibile farlo imparare a memoria a TUTTE le signore che ogni sera calcano il red carpet? E' una preghiera in nome di Lady D, che in questo non era principessa ma Regina.

 

2 settembre - C’era una volta Pietro il Grande, Zar di tutte le foto, un fotoreporter grande e grosso che, per trent’anni, è andato in tutti i festival del mondo, fotografando il cinema italiano e internazionale ai cui protagonisti spediva poi gli scatti che aveva fatto, aggiungendo una frase affettuosa e conquistando così il cuore delle tante star incontrate. C’era una vilta, sì, perché Pietro Ciccia, un metro e novanta per 110 chili, sembrava grande mentre era fragilissimo, minato dal diabete che lo uccise pochi anni fa mentre era solo in casa. Per questo,, la Mostra si è fermata per i 10 minuti di "Pietro il grande", un breve corto-omaggio di 10 minuti in cui sfilano le sue foto accompagnate da 8 splendide colonne sonore per tenerne vivo il ricordo in un posto, come la Mostra del cinema, dove Pietro torreggiava nel muro di obiettivi che forma il lato destro del red carpet. Sul fronte del concorso, Paolo Sorrentino regista di "E' stata la mano di Dio", ha riscosso il plauso della critica grazie anche al supporto dell'inseparabile Tony Servillo, Teresa Saponangelo, Luisa Ranieri in un ruolo alla Laura Antonelli di “Peccato veniale” e al giovanissimo Filippo Scotti. Mercoledì Penelope Cruz ha detto che Pedro Almodovar darebbe la vita per il film che sta guardando e così abbiamo chiesto al Premio Oscar Sorrentino se per lui sarebbe lo stesso: “Macchè - ha replicato Sorrentino - il cinema è solo una parte della mia esistenza. Piuttosto che dare la vita per un film preferisco andare al ristorante!".  Condividiamo. Dal nostro inviato nelle stanze delle star, il king degli hair stylist Roberto D’Antonio, apprendiamo che Nicoletta Braschi ha voluto condividere con lui anche il modello degli orecchini, che ha indossato per la serata d’apertura (in cui suo marito Roberto Benigni ha ricevuto il Leone alla carriera) solo dopo previa approvazione del Maestro, alla fine della seduta di trucco e parrucco.  I prossimi ? Facile: saranno d’oro e a forma di Leone! 

 

1 settembre - La sorpresa piu bella di "Madres Paralelas", il film capolavoro del melò di Pedro Almodovar che ha aperto Venezia 78, è la protagonista Penelope Cruz che "fa" la Loren alla sua età, ovvero 47 anni. Stesse movenze, pose, sguardi: è un omaggio tenero e impressionante, anche perché le due non si somigliano ma s'incontrarono una dozzina di anni fa sul set di "Nine" (il musical USA ispirato a "8 1/2" di Fellini) e Penelope restò conquistata dal fascino della nostra star al punto da restarne soggiogata, evento certamente inconsapevole, ma visibile a qualsiasi spettatore italiano nel film del grande Pedro. "Madres Paralelas" aveva già conquistato il primo e piu difficile applauso all'alba, ovvero quello al termine della proiezione stampa internazionale dove spesso si annidano i fischi piu impensati. Benigni ha spiazzato tutti arrivando un'ora prima del previsto, e nel frattempo il re degli hair stylist Roberto D’Antonio è sbarcato all'Excelsior osannato da una raffica di flash. "Ho tolto i rolli alla Deneuve ( v. Diario di ieri) dopo 45 minuti di make up e ho rivisto la diva meravigliosa di sempre - ha confidato - e così le ho chiesto una foto per il mio book ma per la prima volta lei mi ha detto no". La classe non è acqua, insomma, specie nel caso della Deneuve, la cui classe è 1943...

 

 

31 agosto - Il prossimo anno "La Mostra del cinema di Venezia" avrà 90 anni. E' stato il primo festival del mondo e si apri il 7 agosto del 1932 con la proiezione di un horror sperimentale girato l'anno prima: "Frankenstein", l'originale, con Boris Karloff nei panni del Mostro creato dall'uomo sfruttando l'avveniristica energia di un fulmine. "Quello spirito pionieristico, da sempre attento alle innovazioni, è rimasto intatto - sottolinea il longevo (10 anni d'incarico) direttore della Mostra Alberto Barbera - e per noi è un vanto meritare il titolo di primo festival cinematografico del mondo". Cannes non se ne abbia a male, anche perché in un albergo di Venezia città è stata avvistata la superfrancese Catherine Deneuve coi rolli in testa prima di scendere come guest star dell'evento YSL che restaura la meravigliosa Chiesa della Salute. Che Dio ce le conservi entrambe. Intanto, domani sera, un primo italiano riceverà il Leone d'oro alla carriera: è Roberto Benigni, che dovrà attendere l'apertura formale della Mostra da parte della madrina Serena Rossi, fotografatissima oggi al tramonto coi piedi in acqua e le scarpe in mano come la Bardot nel '58, mentre Penelope Cruz odia i tacchi e domani non potrà toglierseli durante il suo film d'apertura "Madres Paralelas" di Pedro Almodovar. I centimetri logorano chi non ce li ha.

 

 

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